Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

"Forum amici del Regno Perduto"

[Zensunni Sietch] [L'Impero] [Il Palazzo del 2000] [m'Arte] [Figurati!]

Olive e Olio di Sicilia

Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Riflessioni di un Vagabondo

Ultimo Aggiornamento: 01/11/2008 19:37
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 4.085
Sesso: Maschile
06/09/2008 14:37
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Riflessioni di un Vagabondo



Cammino ormai da tanto per questi sentieri; strade asfaltate, viottoli di campagna, vicoletti lastricati. Ho ascoltato il canto del passero solitario nel tramonto, il verso del gallo ad ogni ora del giorno e della notte, clacson di automobili di ogni genere, e il superfluo vociferare umano in ogni angolo del mondo.
Ho visto castelli altissimi contornati da mura indifferenti, o fredde inferriate, che impedivano ad estranei l'accesso. Queste custodivano egoisticamente la gioia e il benessere fino all'eccesso, in gran contrasto con l'esterno.
I passeri cinguettano beati, tondeggianti e bruni si riuniscono tra i rovi, o tra i rami di un ulivo, e distolgono il mondo col loro caotico chiacchierio.
La natura è uno splendore, dona tutto ciò che ha a tutti i suoi figli, e l'equilibrio è tutto ciò che le è dovuto, che è rispetto a sua volta e trascende in libertà.
Su questa terra e sotto questo cielo nasciamo tutti liberi e nel medesimo modo dovrebbe essere la nostra fine, il vicolo cieco sul nostro sentiero, il capolinea.
Ahimè, per alcuni il sentiero è un lusso non concesso, non tutti beneficiano del diritto alla camminata, per alcuni il percorso finisce di forza e per altri non inizierà mai, a loro va solo il lento sfacelo in attesa della fine.
Quanto rammarico nel vedere infanti vagabondare soli per la strada, spaesati esploratori senza casa e senza meta. Piccoli e innocenti, dapprima strappati alle cure materne, poi crudelmente dimenticati e in fine allontanati. Non capirò mai il perché, non posso, in un mondo dove c'è spazio per tutti e dove tutti dovrebbero essere liberi di vivere la loro vita naturale.
Vagando lungo la via non è raro io mi imbatta anche in madri, coraggiose, ma stavolta sono loro ad essere smarrite, non i loro pargoli che mai verranno strappati loro da mani materiali. A trascinarli via saranno le fredde falangi della fame, della debolezza e della malattia. A chi lotta e vittorioso sopravvive spetta una vita di stenti, a metà tra la foglia secca e il ticchettio delle gocce che piombano giù dal rubinetto della fontana giù in paese, tra l'indifferenza dei passanti.
Credo sia tutto sbagliato, ci sono vite che frugano tra i rifiuti, loro posticipano la fine con qualche boccone malsano e poi c'è chi nella sua dimora ammassa e ingloba più di quanto gli spetti, preferendo di gran lunga lo sperpero al dono e alla ridistribuzione.
Ad ognuno il suo posto. La quercia radica il terreno umido del sottobosco, la volpe ha la sua tana con plurime entrate e le rane hanno il loro stagno o ruscelletto circondati dal silenzio. Così credo sia stato stabilito, da chi non so, ma sento che è così. Eppure la realtà è ben diversa.
Cammino ormai da molto, forse troppo, e sono arrivato alla conclusione che il mondo sul quale marcio è da tempo malato, è sempre più debole e ha troppe pulci.
Ho visto mio fratello, lui c'è morto lentamente e senza lotta, e i parassiti nella loro stoltezza persero la fonte vitale, ma quando la brama permise loro di capire e concepire, allora fu troppo tardi, e la pulce morì così come la zecca.
Sì, cammino da troppo e il mio rimpianto è non poter donare qualcuno dei miei passi, con me la sorte è stata fin troppo magnanima.
Ho capito d'essere un semplice cane, uno tra i tanti, uno dei tanti a cui manca la voce. Ma poi mi chiedo, se avessi parola verrei ascoltato? Probabilmente i miei suoni si unirebbero al coro di voci annientandosi, e tutto finirebbe nell'osceno e sterile vociare.
Succhia pulce, succhia oltre l'essenziale, succhia la sostanza, a breve perderai la tua essenza.

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.345
Sesso: Femminile
08/09/2008 14:33
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Tutto vero, verissimo.
Esposizione più che apprezzabile.
Soltanto, mi chiedo: fa stare meglio?
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 4.085
Sesso: Maschile
09/09/2008 10:04
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Credo proprio di no...

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.345
Sesso: Femminile
10/09/2008 09:00
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Sono curiosa e testarda: allora, perchè?
E' un bello scrivere, certo, ma a cosa porta? Alla riflessione? Sono riflessioni che percepisco solo angoscianti; per questo non comprendo lo scopo. Scusa la franchezza.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 4.085
Sesso: Maschile
10/09/2008 13:22
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Non l'ho scritta per uno scopo, mi veniva da scriverla e l'ho scritta.
E' lo sfogo di un essere impotente, stanco e rassegnato.
Potrebbe aiutare a riflettere e a vedere l'uomo e gli animali sotto un'ottica non specista.
Mi dispiace però che per alcuni, magari per molti, possa essere solo fonte di malumore...

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.436
Sesso: Femminile
30/09/2008 15:50
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

No, perchè malumore? Io credo che scrivere serva sempre.

Serve a chi scrive perchè in questa maniera può esprimere un sentimento che magari in altri modi non riuscirebbe a fare uscire.

Serve a chi legge, per conoscere cose che gli sono lontane o sentimenti che gli sono estranei... e per apprendere realtà estranee. O realtà conosciute viste dagli occhi di qualcun altro...
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.345
Sesso: Femminile
30/10/2008 09:44
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Sì, Akyaky ha ragione.
Il fatto è che scritti come questo, Fabio, sono talmente cupi e disperati da precludere il più piccolo barlume di speranza, ma è vero, è sempre bene scrivere ciò che si sente dentro, buttarlo fuori; il problema è che io mi immergo totalmente in ciò che leggo, ed avendo dentro un fondo di depressione costante, se leggo una riflessione del genere non può che trasmettermi angoscia, abbassare il livello del mio umore già basso di suo. Ma tranquillo, nelle altre persone pare che non funzioni così.
E' un fatto mio personale, ho voluto essere schietta.

Mi è venuto in mente un aforisma che ho letto tempo fa sul web per caso, in apparenza sembra non avere alcuna attinenza con la tua riflessione, però voglio aggiungerla qui perchè me l'ha ispirata... se ti pare fuori luogo toglila pure (non ricordo l'autore).

"Molti si guardano intorno e si chiedono: perchè?
Io invece sogno e mi chiedo: perchè no?"

Forse sarà stupido e infantile; io invece lo trovo un po' consolante, stempera un po' quel senso di disperazione sconsolata.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.345
Sesso: Femminile
30/10/2008 11:55
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

....Non far troppo caso ai miei commenti in alcuni casi, Fabio, io sono un soggetto molto particolare e non faccio testo.
Hai scritto una bella cosa, ma uno scritto del genere a me intristisce e... appena letta, sul momento mi toglie la voglia di lottare, è questo che volevo spiegarti.
Ma è su di me che sortisce quest'effetto e, credimi, io sono un caso un po' a parte.
Proprio per questo motivo, ripeto, non faccio testo, quindi vai pure tranquillo. [SM=x1169411]
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 4.085
Sesso: Maschile
30/10/2008 14:51
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Mi dispiace abbia sortito questo effetto in te... Mi dispiace sia stato per te causa di ulteriore malumore :(
Spero non faccia lo stesso effetto sugli altri e che magari faccia riflettere qualcuno positivamente.

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.436
Sesso: Femminile
31/10/2008 10:27
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
ciuteina, 30/10/2008 9.44:


"Molti si guardano intorno e si chiedono: perchè?
Io invece sogno e mi chiedo: perchè no?"


E' davvero un aforisma bellissimo... molto ottimista; ai sogni bisognerebbe credere davvero molto di più di quanto non si faccia...vale pure per me ovviamente [SM=x1169416]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.345
Sesso: Femminile
31/10/2008 21:50
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Anche a me piace quell'aforisma per il suo messaggio di ottimismo.
Sarà perchè purtroppo io tendo molto al pessimismo... [SM=g27995]

Ma tu, Fabio, scrivi come un soggettista di teatro drammatico; la tua riflessione mi ricorda certi monologhi di carattere "cupamente" esistenziale, che spesso attori di grande talento, conosciuti o meno, mettono in scena riscuotendo sempre successo.
Qualcosa mi dice che sei dotato anche di un certo talento recitativo...sempre sul filone drammatico, naturalmente! [SM=g27988]
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 4.085
Sesso: Maschile
31/10/2008 23:19
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Oddio... Recitativo non credo, non sono per niente bravo [SM=g1552497] ...
Penso che nelle opere di carattere drammatico ci si riesca ad imprimere più significato o almeno i concetti vengono carpiti più facilmente tramite la tristezza.
L'amaro in bocca tende a far riflettere le persone, e a porsi quesiti.
Una storia triste viene ricordata più facilmente di una a lieto fine o almeno questa è l'impressione che ho.

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.345
Sesso: Femminile
01/11/2008 19:37
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Tu dici? Forse. Anche questo è un discorso un po' complesso...
Secondo me dipende da molti fattori.
Se una persona ha perennemente il cervello in ebollizione che tende troppo spesso al negativo, al pessimismo, non ha bisogno di stimoli per pensare a cose molto serie e drammatiche (naturalmente sto personalizzando!).
D'altra parte c'è chi ha un approccio con la vita fin troppo "leggero" (e sono in tanti! E beati loro, dopotutto...); a queste persone magari non fa male fornire qualche spunto di riflessione su problematiche obiettivamente drammatiche e scottanti.
In effetti non mi sono mai chiesta che cosa, a livello di letteratura o di spettacolo, resti più impressa nella mente umana, se il brillante-umoristico o il drammatico... mah, onestamente non saprei. Credo occorrerebbe fare un'indagine sociologica e stilare una tabella di dati statistici... Penso comunque che non si possa generalizzare, credo sia un fatto soggettivo; non so è una mia idea.

Resto dell'idea che tu possiedi della disposizione alla recitazione... magari solo per i caratteri drammatici, non per i brillanti, ma da quel poco che ho visto mi pare ci sia! [SM=g27985]



Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:59. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com