GHIACCIAI SI SCIOLGONO, ALPINISTI SOFFRONO CALDO
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(ANSA) - ROMA - I ghiacciai si sciolgono e gli alpinisti in quota possono dimenticarsi i classici paesaggi ''da cartolina''. I mutamenti climatici si fanno sentire anche nell' estate 2007, tanto che vicino alle vette piu' alte addirittura si soffre il caldo. ''Oltre i 3.300 metri chi si ferma per la notte tocca temperature minime di 1 o 2 gradi sotto lo zero - racconta Stefano Mayr, vicepresidente dell'associazione Mountain Wilderness Italia - e se manca il vento, essendoci un forte riverbero, di giorno il calore e' insopportabile. Si sente il rumore dell'acqua che scorre e la sensazione e' quella di essere fritto in pentola''. Le suggestive distese di neve bianca che ricoprivano anni fa i ghiacciai sono decisamente sparite. ''Si vede ghiaccio nudo anche a quote alte, sopra i 3.300 metri - aggiunge il vicepresidente di Mountain Wilderness - che e' quello degli anni precedenti ed e' di colore scuro. E in assenza di un manto di neve sopra il ghiaccio sotto si consuma prima''. Secondo Mayr quest'anno ''sicuramente i bacini glaciali vivono una situazione di sofferenza, non tanto per il caldo quanto per la scarsita' di precipitazioni nevose precedenti. Sulle Alpi tra i 3.000 e i 4.000 metri l'arretramento dei ghiacciai e' visibile a chiunque abbia girato negli ultimi 20 anni: il paesaggio e' radicalmente cambiato''.
Niente cime candide, ma ''gran pietraie'', e niente ''serracchi'', sorte di blocchi di ghiaccio frantumati quando ci sono salti di roccia, perche' ''con l'assottigliamento i ghiacciai sono diventati solo delle lingue piatte con qualche crepaccio, dal paesaggio monotono e uniforme''. Qualche esempio? Si osserva dalla cosiddetta ''statale dello Stelvio'', scendendo dal Passo dello Stelvio verso la Val Venosta, in provincia di Bolzano. Dove ritrovare i paesaggi ''glaciali'' doc? ''Anche se non e' come dieci anni fa c'e' sempre la Vallee Blanche del Monte Bianco - aggiunge Mayr - ma per trovare il meglio bisogna arrivare in Scandinavia o Islanda''. E nemmeno Ande e Himalaya se la passano tanto bene. Quindi occhio ai pericoli: ''Dove si scioglie il ghiaccio c'e' roccia, magari una parete che puo' essere instabile e quindi pericolosa - avverte l'esperto - ed e' facile partire pensando a un itinerario semplice, come una ''salita su neve con facili roccette'' e invece si trovano salti di roccia franosa piu' difficili''. Quindi ''prima di avventurarsi in quota - conclude Mayr - e' sempre meglio chiedere alle guide alpine e ai gestori dei rifugi della zona, e nei mesi di luglio e agosto evitare itinerari su canaloni, pareti nord, posti che convogliano sassi, meglio le creste''. (ANSA).
30/07/2007 09:34