Torna a salpare il capitan Harlock dei mari "Siamo pirati, combattiamo per le balene"

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Akyaky
00mercoledì 9 dicembre 2009 18:13
Paul Watson e gli ecoguerrieri di Sea Shepherd tornano nei mari del Sud per fronteggiare le baleniere giapponesi


MILANO - Sono esperti in abbordaggi e le grandi navi non li spaventano. Trascorrono gran parte della loro vita in mare aperto e sono sempre pronti a sferrare un attacco. Hanno anche la bandiera nera con il teschio. Insomma, sono dei pirati. Ma a differenza degli altri predoni che rappresentano l'incubo peggiore per gli equipaggi dei mercantili che incrociano nei mari del sud, il loro obiettivo non è portare via qualcosa. Al contrario: vorrebbero che nessuno portasse via nulla dal mare. E il nulla in questione sono le balene, protette da una moratoria internazionale rispettata da quasi tutti i paesi del mondo. I «nemici» sono le flotte baleniere del Giappone, che assieme alla Norvegia sono la parte mancante di quel «quasi».

«A CACCIA DI GIAPPONESI» - Pirati buoni, quindi, che combattono per una giusta causa. Un po' come quelli dell'astronave Arcadia. E il capitan Harlock della situazione è un omone canadese di 59 anni, Paul Watson, fondatore della Sea Shepherd Conservation Society e cofondatore e direttore della Greenpeace Foundation. Un passato nella guardia costiera canadese e negli equipaggi di alcune portacontainer, Watson è un vecchio lupo di mare che da diversi anni ha deciso di dedicare la propria esistenza alla causa della salvaguardia della fauna marina. E con la sua combriccola di eco-warriors non si tira indietro in quelle che lui stesso non esita a definire «guerre». «Quando si inizia a combattere - racconta Watson - non si sa come andrà a finire. Non si va in battaglia per chiedersi se si vincerà o si perderà. Si va per fare quel che si deve. I giapponesi cacciano le balene e noi cacciamo loro».

VERSO LA BATTAGLIA - Una nuova battaglia sta per incominciare nella zona antartica dell'oceano meridionale. La flotta giapponese è salpata lo scorso 19 novembre diretta verso uno dei santuari marini dove le balene vivono ancora in discreto numero. I pirati di Watson partiranno invece lunedì da un porto australiano a bordo di due navi, la storica «Steve Irwin» e il nuovissimo trimarano «Ady Gil». Lo scontro si annuncia ancora una volta particolarmente intenso. Le navi degli ecologisti cercheranno di contrastare in ogni modo l'azione delle baleniere nipponiche. E gli equipaggi giapponesi, come già in passato, cercheranno di resistere sparando con idranti ad alta pressione. Qualche volta gli scontri sono a distanza molto ravvicinata e il rischio che degenerino è sempre molto elevato.

I RISVOLTI DIPLOMATICI - Il governo di Tokyo cerca invano di far valere le proprie ragioni nei confronti dell'opinione pubblica mondiale. Il pretesto della «ricerca scientifica», utilizzato per giustificare la violazione della moratoria internazionale approvata dalla quasi totalità delle nazioni per preservare una specie che rischierebbe altrimenti l'estinzione, appare sempre meno credibile, anche perché la carne di balena finisce poi col comparire sui banchi di vendita e nei menu dei ristoranti (e addirittura dei fast food che propongono ai clienti il «whale burger»). E sempre più spesso si assiste a prese di posizione diplomatiche da parte di altre nazioni, l'Australia ad esempio, che sposano la causa della salvaguardia dei cetacei e che condannano apertamente la scelta del Giappone di non rispettare le convenzioni internazionali. La «Steve Irwin» batte bandiera olandese: Tokyo aveva chiesto formalmente al premier olandese Jan Peter Balkenende di intervenire per far rimuovere almeno il vessillo, ma per tutta risposta il capo del governo dell'Aja ha fatto sapere di non pensarla come i giapponesi in materia di caccia alle balene.



LE «WHALE WARS» IN TV - I pirati di Sea Shepherd hanno molti fan nel mondo e non soltanto tra gli ambientalisti e gli animalisti più convinti. Non a caso il programma «Whale Wars», che segue da vicino le loro imprese, è uno dei più seguiti della tv Usa. Il programma è visibile anche in Italia, su Animal Planet (canale 421 del decoder Sky, ore 23) che da questa sera propone in esclusiva la nuova serie delle avventure di Watson e dei suoi eco-pirati. Sono otto episodi inseriti nella serata «Planet Green», un appuntamento interamente dedicato alla salvaguardia ambientale, che va in onda tutti i venerdì. Le immagini sono mozzafiato, riprese direttamente a bordo delle navi di Sea Shepherd, e nulla è censurato. Si vedono abbordaggi, speronamenti, danneggiamenti e anche affondamenti delle baleniere. Non mancano neppure azioni di disturbo al processo di lavorazione delle carcasse dei cetacei e incursioni a bordo delle navi «nemiche». Tutto quello che si può fare, insomma, per fermare quello che definiscono «il massacro illegale delle specie in via di estinzione».

SOSTEGNO INTERNAZIONALE - La gran parte delle associazioni ambientaliste di tutto il mondo sostiene l'opera di Sea Shepherd e di Greenpeace. Nel web sono molti i siti dedicati alle loro imprese e su YouTube sono migliaia i filmati che documentano le loro azioni, nei mari del Sud o sul pack ghiacciato del Canada dove ogni anno si compie il massacro dei cuccioli di foca. Paul Watson è una sorta di capitano Achab al contrario: il personaggio creato da Melville nel 1851 viveva sulla cattura di balene e capodogli ed era ossessionato dalla caccia a Moby Dick, l'imprendibile balena bianca. «Io sono onorato di essere al servizio di balene, delfini, foche e tutte le altre creature di questa terra - spiega Watson nella sua biografia online - La loro bellezza, intelligenza, forza e spirito mi hanno ispirato. Mi hanno parlato, mi hanno toccato. E sono stato ricompensato dall'amicizia con molti esemplari di diverse specie. Se le balene riusciranno a sopravvivere e a prosperare, se le foche continueranno a vivere e a riprodursi, e se io potrò contribuire ad assicurare la loro futura prosperità, allora potrò essere eternamente felice».

Alessandro Sala
04 dicembre 2009

Corriere della Sera
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violante999
00giovedì 10 dicembre 2009 11:09
Su Youtube, nei canali di AnimalPlanetTV e DiscoveryTV si trovano diversi video delle loro imprese.
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