Non sempre è reato brandire un'arma da caccia in pubblico

NON SEMPRE E' REATO BRANDIRE UN'ARMA DA CACCIA IN PUBBLICO
7 mar 07
Sentenza della Corte di Cassazione.

7 marzo 2007 - Non sempre e' punibile per minaccia chi mostra un'arma per intimidire, a patto che questo serva a prevenire un'aggressione o un'azione illecita. Lo ricorda la Quinta sezione penale della Corte di Cassazione che ha annullato senza rinvio una sentenza della Corte di Appello di Bologna inflitta ad un trentenne piacentino che, sentendosi in pericolo, aveva brandito una doppietta nel corso di un diverbio.
I giudici bolognesi lo avevano ritenuto colpevole di aver violato l'art. 612 del codice penale (minaccia con arma) per aver rivolto ad un uomo la frase 'adesso voglio vedere se mi fai piu' paura' impugnando un fucile da caccia. Secondo il ricorrente, pero', con quel gesto 'nessun male ingiusto fu prospettato', 'essendo l'arma destinata solo a prevenire un'eventuale aggressione'. Un comportamento nel quale 'mancava il dolo di minaccia'.
La Suprema Corte ha accolto le ragioni del ricorrente spiegando che sebbene 'la minaccia sia un comportamento comunicativo' e che la sua eventuale valutazione e' esclusiva dei giudici di merito, il comportamento del giovane piacentino era una 'evidente manifestazione di un intento puramente difensivo'.
'Non c'e' minaccia nel mostrare un'arma - scrive Aniello Nappi, consigliere relatore della sentenza n. 8131 - quando l'autore intenda non gia' restringere la liberta' psichica del minacciato, bensi' prevenire un'azione illecita dello stesso'.
Per questo, secondo i supremi giudici, 'e' palesemente illogica l'interpretazione come aggressivo del comportamento dichiaratamente difensivo dell'imputato'.
(ANSA)