DOPO 15 ANNI TORNA LA LONTRA NEL FIUME SANGRO
Ricerca condotta dall'Università del Molise.
9 marzo 2007 - La lontra, la 'regina dei fiumi', e tornata nel Sangro, in Abruzzo, dove da oltre 15 anni non se ne vedeva traccia. La scoperta della presenza della lontra arriva dall'Oasi del Wwf delle cascate del Rio Verde che si trova a Borrello, in provincia di Chieti. L'organizzazione ambientalista festeggia cosi' un 8 marzo speciale, con una dedica alla lontra e alle ricercatrici che l'hanno individuata nell'area protetta con le piu' alte cascate naturali dell'Appennino.
'La nostra ricerca e' iniziata a novembre scorso lungo un tratto del fiume Sangro - racconta Anna Loy, docente di ecologia animale e zoologia presso l'Universita' del Molise - La nostra ricercatrice Giusi De Castro ha monitorato 20 siti, rilevando i segni di presenza della specie, come escrementi e impronte. I primi risultati di questa ricerca, che terminera' ad aprile, evidenziano che su 20 siti censiti, 15 sono risultati positivi per la presenza di tracce di lontra. La sfida ora e' creare i presupposti reali affinche' la lontra possa riconquistare man mano gli spazi perduti a causa dei profondi cambiamenti ambientali avvenuti'.
La lontra nel Belpaese infatti e diventata una chimera.
Scomparsa totalmente nell'Italia centro-settentrionale, spiega il Wwf, questo animale e al vertice della catena alimentare degli ambienti fluviali. La specie sopravvive nei pochi ambienti naturali rimasti integri dell'Italia centro-meridionale, con il cuore nei bacini campano-lucani. Della lontra si conoscono ancora poco le abitudini e la presenza: da un primo censimento nel 1984, coordinato dal Wwf tramite il Gruppo Lontra Italia, si contava una popolazione di 100 esemplari soltanto, oggi la stima e raddoppiata a 220 - 260 esemplari. Diventa fondamentale quindi, secondo il Wwf, avviare subito un monitoraggio della lontra a livello nazionale e promuovere la tutela dei siti di presenza.
'Le minacce che questo prezioso mammifero subisce sono ancora molte - commenta Fulco Pratesi, presidente del Wwf Italia - Oggi festeggiamo il suo ritorno nei fiumi abruzzesi, ma e necessario non abbassare la guardia e promuovere interventi ed azioni di tutela degli habitat di presenza oltre che avviare un vero monitoraggio a livello nazionale. Serve lo sviluppo di un programma coordinato e promosso dal ministero dell'Ambiente conclude Pratesi - in grado di sviluppare un sistema di interventi valorizzando la rete di aree protette oggi presente con il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco.
Ecco le principali minacce alla sopravvivenza della specie della lontra: distruzione degli ambienti fluviali con particolare riferimento all'alterazione delle sponde; pesca di frodo; captazioni e derivazioni lungo i corsi d'acqua; peggioramento della qualita' delle acque e inquinamento industriale; bracconaggio; introduzione di specie di pesci alloctoni, cioe' provenienti da altri ecosistemi.
(ANSA)
"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"