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Quando è il padrone che dipende dal cane

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2007 11:33
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Sesso: Maschile
03/04/2007 13:00
 
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Quando è il padrone che dipende dal cane

Da: animali.tiscali.it/articoli/07/04/02/dog_addiction.html

Se come cuccia si lascia al fedele quattro zampe la poltrona più comoda del salotto, se non esistono zone della casa prescritte alla sua pelosa presenza, se il cibo non è mai in scatola ma filetto di prima scelta e se sulla scrivania dell'ufficio non c'è la fotografia del fidanzato ma quella dell'amico cane non c'è dubbio, siamo di fronte a un caso di dog addiction: dipendenza patologica dal proprio cane.
Da una recente ricerca emerge che il 65% di coloro che si dichiarano "inseparabili" dal proprio cane sono donne. Il 61% è costituito da single con un ruolo di potere, un lavoro remunerativo e un livello alto di istruzione: imprenditrici (38%), giornaliste (27%), manager e libere professioniste (22%). In genere si tratta di soggetti facilmente individuabili: guinzagli griffati, scorte di ossetti di gomma, la targhetta del collare, la suoneria del telefono sostituita dall'abbaiare del cane. Alcune arrivano persino a cambiare fidanzato se il malcapitato non è di gradimento del quadrupede.
Il meccanismo che fa scattare la dipendenza è la carenza di affetti. Chi ne soffre ha un enorme bisogno di attenzioni e di una risposta emotiva immediata. L'animale, meno complesso dell'essere umano, dà questa risposta senza chiedere nulla in cambio e questo può provocare, nei soggetti più deboli, una dipendenza dalle sue coccole.
Ci sono persone che arrivano a legarsi morbosamente a un cane a causa della loro estrema disponibilità e docilità. Il cane fa ciò che gli si dice, senza replicare. All'inizio è una relazione gratificante, col tempo però si può trasformare fino a minacciare la capacità di avere un vero rapporto paritario con un altro essere umano.
I risultati di questo comportamento sono però dannosi sia per l'animale che per l'uomo. Il rapporto col cane non può sostituire una vita affettiva normale o rimpiazzare figure mancanti nella nostra vita (amico, fidanzato, figli, sorelle). Cane ed essere umano devono avere una vita sociale al di fuori della coppia animale-padrone. Il cane deve giocare con altri animali, la persona incontrare propri simili. E poi viziare il cane non fa bene all'animale: il letto e il tavolo da pranzo, ad esempio, sono luoghi ideali per noi, ma non per il lui. Se ammiriamo i cani per la loro natura animale, non soffochiamo i loro istinti e lasciamo che da animali vivano.

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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Sesso: Femminile
04/04/2007 11:33
 
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sono d'accordo in parte.... mi spiego

"L'animale, meno complesso dell'essere umano"

non sono assolutamente d'accordo, il cane non è meno complesso, è solo diverso.

"Il cane fa ciò che gli si dice, senza replicare"

anche qui non sono d'accordo, il cane esegue se ci vuole bene, lo fa per noi e a volte sbuffano o si capisce se non vogliono fare qualcosa.

ultima cosa: io ho la foto con chube sulla scrivania, vicina alle foto con i miei amici, quando me ne vado sento la sua mancanza, quando viaggio sento più la mancanza del cane che dei miei genitori, sarà attaccamento morboso, ma non ci trovo nulla di male, io la vedo come un'amicizia profonda.
[SM=x1169410] tatì

Guardavo quei bei pesci muoversi nell'acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l'uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri vienti. Uno degli argomenti che vengono ancora usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di preteine. E gli elefanti? Da dove prendono le proteine gli elefanti?
- Tiziano Terzani, "Un altro giro di giostra"
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