AUSTRIA: "SCIMPANZE' SONO PERSONE", CAUSA (LEGALE) ANIMALISTA
In Tribunale per il riconoscimento che puó salvare due scimmie.
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Animali & Animali
7 maggio 2007 - Il dna è lo stesso al 99,4%, ed è una delle motivazioni dell'ultima causa animalista: far dichiarare "una persona" lo scimpanzé Hiasl. Causa legale, che nasce dalla motivazione pratica di assicurare un futuro all'animale dopo la chiusura dell'oasi dove finora ha vissuto. Destinata a suscitare scalpore, se i ricorrenti vedranno soddisfatte le loro ragioni.
La storia ha il sapore di una boutade, e come tale la interpretano anche altre associazioni austriache per la tutela dei diritti degli animali, ma la Aaaf (l'acronimo racchiude la sua causa: Associazione against animal factories) fa sul serio.
Ha raccolto un dossier, un team di avvocati e scienziati autorevoli come Jane Goodall, massima autorità in materia di scimpanzé, pronti a perorare la causa. Tutto consegnato alla Procura, che deve ancora comunicare la data del procedimento.
A dare il la all'iniziativa legale è la storia di Hiasl, scimpanzé maschio di 26 anni, e di Rosi. I due esemplari sono arrivati in Austria nel 1982: arrivavano dalla Sierra Leone, importati clandestinamente e diretti ad un laboratorio farmaceutico dove avrebbero dovuto essere utilizzati come cavie.
Grazie a un controllo dei doganieri, la loro destinazione è cambiata in meglio. Ma un anno fa l'oasi naturalistica che li ha ospitati da allora ha dichiarato fallimento.
La Aaaf si è immediatamente mobilitata per assicurare un futuro sicuro a Hiasl e Rosi. Trovando finanziatori disposti ad assicurare il loro mantenimento - servono 5.000 euro al mese, tra cibo e cure veterinarie, per ciascuno dei due esemplari - e poi l'ostacolo: la Legge austriaca consente di ricevere donazioni solo alle persone.
Ostacolo aggirabile, hanno deciso. "Se otteniamo il riconoscimento di Hiasl come persona, lui avrà diritto ad avere delle proprietà e a ricevere donazioni", spiega Eberhart Theur, uno degli avvocati in campo: "Una persona ha dei diritti legali fondamentali".
"Il diritto a vivere, a non essere torturato, il diritto a essere libero a certe condizioni", elenca l'avvocato. "Non stiamo parlando del diritto di voto", tranquillizza. Anche se il rappresentante della Società per la prevenzione delle crudeltà sugli animali, che considera "assurda" la causa legale, non vede come si potrebbe limitare il diritto di 'una persona' e sul filo del paradosso si spinge a pronosticare che di questo passo gli scimpanzé potrebbero reclamare anche il copyright sulle foto scattategli.
Obiezioni che cadono nel vuoto, sull'altra sponda: Hiasl dipinge, ha un debole per i dolci... "Ha una vera personalità . E' una cosa che ti colpisce subito, basta guardarlo negli occhi per capire che è un individuo", dice Paula Stibbe; ha provato a chiedere in Tribunale l'affidamento, ma un giudice le ha detto di no appena dieci giorni fa perché nonostante tutto uno scimpanze non è una persona. Non ancora, almeno.
"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"