L'avvocato Claudio Adamo interviene a seguito del caso sul Bologna-Napoli.
30 maggio 2007 - Giovanni Adamo
Sono tempi duri per i diritti degli animali. La nota e recente Legge 20 luglio 2004, n. 189, cosiddetta Legge Antimaltrattamenti, se, da un lato, costituisce espressione di un mutato sentire nei confronti degli animali, dall'altro consente finalmente l'emersione (e talora la diffusione pubblica) di comportamenti sicuramente socialmente discutibili, e, forse, di rilevanza penale.
Ci siamo sempre battuti, sia personalmente che quale "organizzazione" professionale (e sia dalle pagine di questo sito che nei testi che abbiamo avuto la fortuna di poter pubblicare, che in diverse aule di Tribunale) contro la sottocultura rappresentata dell'equazione "animale" = "cosa".
La vicenda occorsa alla Signora Faggioli ha dell'incredibile (morte del suo cane in bus extraurbano poiche' non fatto salire e posto in vano bagagli, da Bologna a Napoli...).
Certo, occorrerà verificare in concreto se delle responsabilita' vi sono, ed in che termini (ad esempio, occorrera' verificare se ed in che misura, e con quali modalità , le condizioni generali di contratto del vettore consentivano il trasporto di animali, nonchè la eventuale compatibilità delle stesse con le rigorosissime normative regionali emiliane in materia di benessere animale). Ma in astratto se ne profilano, e di gravi. Tralasciamo momentaneamente quelle penali: il maltrattamento di animali, se sussistente, e' delitto perseguibile d'ufficio, e dunque, data anche la notorietà della vicenda e quella delle persone loro malgrado coinvolte, la Procura della Repubblica competente trarrà autonomamente le proprie conclusioni.
Ma ogni illecito penale e' anche un illecito civile, ed obbliga colui che lo ha commesso a risarcire il danno, anche morale ed esistenziale, cagionato al proprietario (meglio: al compagno) dell'animale.
A) Intanto i soggetti responsabili (e sempre, si ripete, che ve ne siano i presupposti): l'autista, personalmente, e, in via "vicaria", l'impresa dalla quale l'autista dipende. Ciò in quanto si tratterebbe di illecito commesso "nell'esercizio delle mansioni del dipendente" ovvero, in ogni caso, di illecito che in quelle mansioni trova la propria occasione.
B) Poi le norme di riferimento. Sembrano potersi ravvisare gli estremi sia dell'inadempimento contrattuale, quantomeno in capo all'impresa (in quanto comunque con essa la Sig.ra Faggioli aveva concluso un contratto di trasporto), nonchè quelli dell'illecito civile extracontrattuale. Sotto questo profilo risulterebbero cumulativamente responsabili tanto l'autista, personalmente, quanto l'impresa.
C) Infine, la quantificazione dei danni subiti. Oltre all'aspetto (nella specie assai volgare, ma "tecnicamente" da menzionare) del valore economico dell'animale, il danno sta tutto essenzialmente in due fattori: da un lato, la concreta sofferenza generata, nell'immediato, dal fatto è reato. Dall'altro, la misura della effettiva e generale (per dirla con la Cassazione) "modificazione peggiorativa della qualità della vita" provocata dall'illecito.
Precedenti ve ne sono, e diversi (tra i quali anche una paradigmatica Sentenza del 2002 del Tribunale di Roma). (Quasi) Tutti concordi nel riconoscere al proprietario quantomeno il danno esistenziale.
Somme non particolarmente elevate, certo. Ma permettetemi uno sfogo. A volte è il principio che conta.
Giovanni Adamo e’ avvocato e Cultore della Materia di Diritto Civile nell’Universita’ di Bologna
www.animalieanimali.it
che assurdità , crudeltà, ingiustizia!!! io vedo che chube è tranquillissimo sia in macchina che sul pullman.... poi, uno che se ne fa dei soldi????
[Modificato da =Sheryl= 30/05/2007 22.07]
Guardavo quei bei pesci muoversi nell'acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l'uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri vienti. Uno degli argomenti che vengono ancora usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di preteine. E gli elefanti? Da dove prendono le proteine gli elefanti?
- Tiziano Terzani, "Un altro giro di giostra"