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Storia di un Pit Bull chiamato Cagnone

Ultimo Aggiornamento: 16/06/2007 16:46
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Sesso: Femminile
11/06/2007 22:21
 
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Posso raccontarvi la mia storia? Anche se non ha nulla di speciale. Sono solo un cane, sono solo un cane.

Ora mi vedi qua in questa gabbia, ordinata e pulita, mi danno da mangiare e da bere...ma non è sempre stato così.

Sono nato in una tana buia inseme ai miei fratelli. Non ricordo molto, solo il calore, l'odore della mia mamma e il sapore del suo latte...

Dopo un pò ho incominciato a sentire e ho aperto gli occhi... un pò alla volta ho fatto i primi passi anche se barcollanti. Ero proprio buffo!

Giocando con la mia mamma e i miei fratellini incominciai ad apprendere come si comporta un cane.

Sono nato così, sono nato senza paura, con grande coraggio... Voi uomini mi avete creato così!

Un giorno mi risvegliai da un lungo sonno, senza padiglioni auricolari... non era una bella sensazione, ma ci feci l'abitudine.

Poi un bel giorno il mio padrone mi portò a casa sua e li divenne mia madre, mio fratello e mio capo.

Tutti i giorni giocava con me mi insegnava tante cose. Egli era felicissimo, quando afferravo un oggetto che lui agitava.

Più mordevo forte, più lui era contento.

Un giorno il gioco cambiò, mi insegnò una cosa nuova... legò un altro cane ad un albero e mi ordinò di mordere...

Non ci ho messo molto a capire cosa voleva da me. I cani che mi portava non si difendevano... guaivano e scappavano!

Il mio padrone era molto felice, quando vincevo la lotta ed io ero felice, di renderlo felice! Più vincevo, più mi sentivo forte!

Quando divenni adulto, dopo una giornata di digiuno, senza giochi e senza uscire dal box, di notte il mio padrone mi portava in posti molto strani, pieni di gente che urlava e parlava. Fui liberato in un recinto dove c'era un cane come me.

Non mi sentivo a mio agio... Mi sbrigavo a rendere felice il mio padrone per poter tornare a casa.

Alle volte riportavo ferite, che lui stesso mi ricuciva... Era buono, si prendeva sempre cura di me!

Fino a qualche notte fa. Io non mollavo la presa e neppure il mio avversario.

Di colpo è venuto tutto nero davanti ai miei occhi! Non ricordo nulla, se non al mio risveglio.

Non riuscivo a muovermi... le ferite erano molte...

Stavo in macchina, per la prima volta in un sedile così morbido...accanto a me una femmina della vostra specie. Mi parlava dolcemente e mi accarezzava, non me lo avevano mai fatto prima, questo! Mi ricordava la dolcezza e l'amore di mia madre.

Ora mi hanno ricucito e curato. Per un periodo sono stato costretto a portare una cosa strana sul muso... ma dopo un pò mi è stata tolta.

Sono buoni con me... il mio padrone non gli ha dato il mio nome, così mi chiamano Cagnone.

Sto aspettando il mio padrone, quanto ci mette a venire da me...Vorrei andare da lui, ma non mi fanno uscire! Aspetterò, anche se in fondo sto bene pure qua.

Oggi l'uomo che mi porta le ciotole, mi ha fatto di nuova questa cosa piacevole, mi passava la mano, leggera, leggera...Ha sorriso, quando mi ha visto scodinzolare con il moncone di coda. Era contento! Lo ero anch'io, quanto poco ci voleva per renderlo felice.

Noi cani siamo fatti per rendere felice l'uomo.

Sono un cane come gli altri, con una vita da cane come gli altri, no?

Sono solo un cane, sono solo un cane.

[Modificato da Nebaska 11/06/2007 22.32]


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11/06/2007 23:39
 
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Che bella storia Nebaska [SM=x1169418] ! E' una triste realtà che vivono molti cani che purtroppo spesso non hanno la fortuna di Cagnone. Hai mostrato il punto di vista del cane, che vede la cosa con ingenuità, incapace di comprendere il male e incapace di volere male a meno che l'uomo non gli insegni a farne. Ma in quest'ultimo caso ne fa non per odio verso il suo avversario, ma solo perché l'uomo gli ha insegnato male a vivere.
Che vigliacchi gli esseri umani... [SM=g27992]

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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12/06/2007 00:05
 
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I cani amano gli amici e mordono i nemici, a differenza degli esseri umani, che sono incapaci di amore puro e confondono l'amore con odio nelle loro relazioni(Sigmund Freud)

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13/06/2007 22:49
 
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Nebaska, è bellissima!!!!!! [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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14/06/2007 16:42
 
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[SM=g27995] Grazie ma non ho fatto nulla di che!!! sono solo semplici parole, scritte con la matita del cuore! [SM=g27995]

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14/06/2007 17:02
 
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Re:

Scritto da: Nebaska 14/06/2007 16.42
sono solo semplici parole, scritte con la matita del cuore! [SM=g27995]



E dici poco?

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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15/06/2007 00:01
 
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Infatti... sai quanti cani ho trovato, che conoscevo, in quelle che tu chiami "semplici parole"? [SM=x1169410] [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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15/06/2007 22:48
 
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[SM=x1169392] Si dico poco, perchè molte volte il senso di impotenza è sempre grande.. sapere che potresti fare di più ma non sai come o non hai la possibilità [SM=x1169400]

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16/06/2007 00:21
 
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Riguardo a questo purtroppo ti capisco perfettamente... [SM=x1169392]
Però è già tanto fare qualcosina... se ognuno di noi facesse molto poco...riusciremmo a smuovere le montagne (o a fare cose più sensate ma altrettanto difficili [SM=x1169410] )



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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16/06/2007 16:46
 
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Giuste parole .. Ti cito questa frase di un gran donna...

" "TUTTO CIO' CHE FACCIAMO NON E' CHE UNA GOCCIA NELL'OCEANO, MA SE NON LO FACESSIMO L'OCEANO SAREBBE PRIVO DI QUELLA GOCCIA PER SEMPRE"...

Madre Teresa di Calcutta

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