PELLI DI CANI E GATTI, STOP ANCHE DA EUROPA
Il bando gia' in vigore in Italia viene estesso a tutta l'UE dal 31 dicembre 2008.
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Animali e Animali
20 giugno 2007 - Il Parlamento europeo ha approvato il divieto totale di commercio delle pellicce di cane e di gatto nel territorio dell'Ue, respingendo la proposta della Commissione che prevedeva eccezioni per i prodotti di animali 'che non sono stati allevati ne' uccisi per la produzione di pelliccia'.Nel corso dei negoziati con il Consiglio, gli eurodeputati hanno comunque accolto la proposta che prevede, 'per deroga eccezionale', disposizioni che consentono il commercio di queste pellicce solo 'a fini educativi o di imbalsamazione'.Gia' nel dicembre 2003 il Parlamento aveva chiesto alla Commissione di elaborare un progetto di regolamento per vietare l'importazione, l'esportazione, la vendita e la produzione di pelli e pellicce; tre anni dopo, anche in seguito alle proteste di molte associazioni che hanno segnalato come i prodotti continuavano a circolare nell'Ue, nonostante il codice di condotta adottato volontariamente dai produttori di pellicce, il Parlamento ha sollecitato nuovamente l'attuazione di un divieto stringente, reclamando 'un divieto e non una restrizione'.L'Italia e' stato il primo paese in Europa a vietare, con decisione del 2001, l'importazione e la commercializzazione di pellicce di cane e gatto e ha sempre sostenuto l'esigenza di armonizzare queste regole a livello comunitario.Gli eurodeputati hanno trovato un accordo gia' in prima lettura sul divieto delle pellicce di cani e gatti. Il divieto in tutta l'Ue sara' applicato a partire dal 31 dicembre 2008.
Soddisfazione da parte della Lav per il voto del Parlamento Ue relativo al divieto all' importazione e al commercio di pelli di cani e gatti nei Paesi Ue. Un risultato importante per gli animalisti che in una nota sottolineano come 'grazie alle investigazione della Lav', l' Italia abbia fatto da 'apripista in Europa vietando per prima questo commercio'. Secondo Roberto Bennati, responsabile Lav campagne europee 'questa approvazione costituisce il primo importantissimo caso in cui la legislazione comunitaria ha superato i vincoli imposti dalle regole dettate dal mercato internazionale, facendo scelte etiche nei confronti degli animali e arrivando a bandire un intero commercio'. Si tratta dunque di 'un risultato rilevante, frutto di anni di solleciti e azioni che hanno visto la Lav in prima fila in Italia, in seguito ad investigazioni e analisi su alcuni capi di abbigliamento con parti in pelliccia, in vendita nei Paesi europei', ricorda ancora Bennati sottolineando che 'in Italia le analisi commissionate dalla Lav rivelarono la presenza di pellicce di cane e gatto in capi di abbigliamento in vendita presso alcuni grandi magazzini. Questa scoperta diede origine ad un'ondata di indignazione dell'opinione pubblica italiana, che porto' ai provvedimenti di divieto emanati in questi anni'.
Finora solo cinque dei 27 Paesi che compongono l'Unione, spiega la Lav, avevano bandito le pellicce provenienti dall' uccisione di cani e gatti. L'Italia e' stato il primo Paese Ue e il secondo nel mondo dopo gli Usa, ad aver imposto uno stop nazionale all'importazione e commercio di questo tipo. Il business di pelli provenienti da cani e gatti, riferisce la Lav, uccide ogni anno circa due milioni di animali in Cina, Thailandia, Filippine e Corea (stime HSUS).
(ANSA)
"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"