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Pet Therapy, corsi per operatori ed anche per animali sull’assistenza ai disabili

Ultimo Aggiornamento: 28/06/2007 00:29
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26/06/2007 14:05
 
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Pet Therapy, corsi per operatori ed anche per animali sull’assistenza ai disabili

Da Pronto Consumatore

La Pet Therapy si propone di intervenire, attraverso l’utilizzo di operatori ed animali addestrati ad hoc, su patologie quali autismo, depressione, anoressia e bulimia, fobie; su questo tema sono disponibili i corsi dell’Associazione Nazionale Cani da Assistenza e da Pet Therapy (Ancapet).
Decisamente innovativi sono i corsi dell’Associazione Nazionale Cani da Assistenza e da Pet Therapy (Ancapet), patrocinati dal Senato e dall'Università di Sassari. La sfida si chiama “I disabili, il cuore della classe”, la presenza di disabili nella formazione di operatori e cani da Pet Therapy consente agli animali di abituarsi a posture, gestualità, toni di voce diversi, spiega il fondatore dell’Ancapet Luigi Polverini. Al tempo stesso il disabile riceve un ritorno di emozioni, un’interazione, uno scambio sia con le altre persone sia con gli animali.

Animali da Pet Therapy non si nasce anche se le predisposizioni caratteriali sono fondamentali. Sono spesso privilegiati Labrador e Golden Retriver: la razza dà la garanzia di un’attitudine ma non è escluso che possa esservi predisposto un meticcio. Come afferma Polverini, “già a due mesi i cuccioli devono imparare i primi rudimenti, l’educazione e il metodo di apprendimento. Devono riflettere su cosa fare, che è diverso dall’essere stimolati a fare. Noi cerchiamo di aumentare la capacità cognitiva dell’animale e la capacità di prendere decisioni. La novità del corso sta anche nell’approccio zooantropologico. L’animale e’ visto nella sua capacità terapeutica e nella possibilità di attivare benefici nel fruitore”.

Non rappresenta un vero e proprio titolo di studio, ma dopo due anni di tirocinio i cani sono “dottori”, e sono abilitati a svolgere la Pet Therapy, una disciplina nata negli Stati Uniti e portata in anni recenti in Europa. Gli animali lavorano principalmente su persone con patologie precise: autismo, depressione, anoressia e bulimia, fobie. E i risultati sono sorprendenti. Ma la Pet Therapy, precisa l’etologo, va considerata sempre come una co-terapia, un ausilio alle cure prescritte dal medico.

La formazione degli operatori dura un anno e alla scuola si accede attraverso un test. Le materie di studio sono diverse: dalla psicologia alla veterinaria. Nelle lezioni pratiche i cani vengono portati dai disabili e dalle persone normali nei centri commerciali o in metropolitana perchè è nei luoghi affollati che gli animali devono dare il meglio ed imparare a gestire situazioni che si ritroveranno ad affrontare in futuro. Alla fine del corso gli aspiranti operatori presentano un progetto: una commissione ad hoc deciderà se sono pronti ad operare in questo settore del sociale.

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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26/06/2007 14:08
 
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che iniziativa meravigliosa!!!! [SM=x1169405]

Guardavo quei bei pesci muoversi nell'acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l'uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri vienti. Uno degli argomenti che vengono ancora usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di preteine. E gli elefanti? Da dove prendono le proteine gli elefanti?
- Tiziano Terzani, "Un altro giro di giostra"
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Sesso: Femminile
28/06/2007 00:29
 
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La mia idea iniziale era proprio di lavorare in questo campo!!! ma avrei dovuto fare psicologia... e poi si basa, ancora, soprattutto sul volontariato.

Al canile dove vado una volta (forse ancora adesso, bho) ogni tanto arrivava il pullmino dei ragazzi che dovevano fare pet therapy... ovviamente si sceglievano i cani più bonaccioni per questa cosa [SM=x1169427] [SM=x1169427] ... gli educatori erano bravissimi, ma devo dire che erano bravissimi nche i bambini, quando un educatore diceva loro di non fare un gesto perchè potevano spaventare l'animale loro capivano, e sapevano essere molto dolci.

Ehm...io lo dico perchè di solito coi bambini che vengono con le scuole elementari... coi bambini non disabili... è uno strazio. Non è che ce l'abbia con i bambini... è che bho... certi genitori permettono tutto, e loro arrivano convinti di trattare i cani come giocattoli e convinti che tutto è permesso [SM=x1169392] non so perchè, ma le poche volte che ho visto i bambini disabili ho notato che per loro non era così e la cosa mi ha fatto riflettere parecchio.

E poi era bello, vederli insieme...un cane abbandonato, che cercava compagnia, e un bambino disabile che cercava compagnia...sembrava che si sorreggessero l'un l'altro.

Comunque gli animali sono capaci di cose straordinarie, magari curerò i "dottori" di questi centri un giorno...chi può dirlo? [SM=x1169417]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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