Grande questa lista!!!
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Ehm... mi sono ricordata di avere aperto la discussione e di non avere detto quali erano i miei!!! Provvedo!!!
Allora, quando ero bambina io niente registratore, niente walt disney!!! Nonnò!!! io mi sono beccata tutti i cartoni animati giapponesi... che erano fondamentalmente cartoni di robot, cartoni tristissimi che parlavano di orfani ipersfortunati (Georgie, Candy, pollyanna, Remì...), cartoni di bambine che si trasformavano (Creamy) e cartoni che parlavano di sport (Holly e Banjie, Mimì, Mila e Shiro ecc ecc il peggiore era quello che giocava a golf, francamente non lo sopportavo)... eh sì Marina!!! Quando mi hanno portata a san Siro ho esclamato: "E' così piccolo il campo???"... va bhè, comunque il mio preferito era lady Oscar. Probabilmente un giorno mentre lo guardavo è arrivato qualcuno che mi ha detto che era tutto vero (nel senso... maria antonietta... la rivoluzione francese...) io ho equivocato, ho pensato che fosse tutto tutto verissimo, lo consideravo un cartone importante, non capivo tutto... cioè, ero piccola, non sapevo leggere, mi ricordo bene....ma è stato il cartone della mia infanzia!!!da un lato penso che sia meglio, nel senso... credo che ci vogliano anche dei cartoni realistici, insomma...in cui ogni tanto la gente muore...
Il mio primo cartone Walt Disney è stato "gli aristogatti" ho consumato la cassetta!!!! poi Dumbo... e va bene, il mio preferito era Bambi, dai. Però adoravo anche un altro cartone non troppo conosciuto (a torto, secondo me)... il titolo era Red e Toby: era la storia impossibile di amicizia tra una volpe e un cane da caccia!!! era bellissimo!!!
Ero già grande quando è uscito il re leone, ma lo considero un capolavoro. Il canto del cigno della disney, per quanto mi riguarda...
D'accordo, ho riso con mio fratello guardando il gatto con gli stivali di Shreak e i pinguini di madagascar, ma i disegni fatti al computer non mi piacciono tanto.
E bhè, che dire? è vero, sono troppo grande per dirlo, ma il mio cartone preferito di adesso è spirit cavallo selvaggio! Non posso farci niente!!!il vecchio west, un paradiso in terra che l'uomo bianco vuole conquistare, domare, rovinare... un cavallo che è nato libero e non vuol saperne di essere domato...il modo spettacolare in cui vengono visti gli indiani...e, per fortuna, per una volta, un lieto fine che lascia l'amaro in bocca, perchè in realtà è solo un sogno... "se questo mondo è stato vinto o perso dovete deciderlo voi..."e le musiche di Bryan adams... bellissime e... bhè, vogliamo parlare del fatto che nessun animale parla, eppure si espime benissimo? se vi capita, ve lo consiglio caldamente!!
Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.
Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"
Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli
Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè
