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Virus fa strage di delfini nel Mediterraneo

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2007 18:07
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03/09/2007 15:34
 
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VIRUS FA STRAGE DI DELFINI NEL MEDITERRANEO

Da www.animalieanimali.it/

3 set 07
Lo stesso morbillivirus che attualmente sta tenendo in ansia la comunita' scientifica di tutti i Paesi che affacciano sul Mediterraneo per l'allarme lanciato degli Spagnoli, e' causato soprattutto dall'intervento umano.

3 settembre 2007 - Mentre nel Mediterraneo i ricercatori Spagnoli lanciano l'allarme per l'epidemia di morbillivirus che sta colpendo i delfini nel Mare delle Baleari che ha ucciso 50 stenelle e il Ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio, da' immediata risposta operativa costituendo una Task force di investigazione e ricerca costituitasi tra l'Icram, l'Universita' di Siena e l'Universita' di Teramo, nel Mediterraneo i delfini continuano a morire per mano dell'uomo.
E' quanto dichiarano gli Animalisti Italiani che denunciano 'sia responsabilita' dirette che colpevoli omissioni'. Spiega Ilaria Ferri Direttore dell'Associazione :'Lo stesso morbillivirus che attualmente sta tenendo in ansia la comunita' scientifica di tutti i Paesi che affacciano sul Mediterraneo per l'allarme lanciato degli Spagnoli, e' causato soprattutto dall'intervento umano.
Le grandi quantita' di sostanze tossiche industriali, tra le quali Pcb (poiclorobifenili), DDT, diossine, ftalati e un'altra grande quantita' di sostanze di sintesi denominate xenobiotici (organoclorurati e contaminanti), sono infatti le responsabili di gravissime alterazioni del sistema immunitario dei cetacei, rendendoli vulnerabili alle aggressioni degli agenti patogeni come il morbillivirus.
Come testimoniano numerose ricerche del settore pubblicate in Italia dai ricercatori dell'Universita' di Siena (gruppo di ricerca coordinato dal Rettore Focardi e dalle Prof.sse Fossi e Marsili), dell'Universita' di Teramo (Prof. Di Guardo) e dell'ICRAM (Prof. Greco e Dott Lauriano), il Mediterraneo e' uno dei mari piu' contaminati e a rischio del Pianeta, per l'elevata concentrazione di composti xenobiotici, contaminanti organici persistenti, riversati in mare. La loro concentrazione nei tessuti dei cetacei e' tra le piu' elevate negli organismi animali, su scala mondiale. Ogni anno, secondo dati dell'UNEP vengono gettati in mare oltre 30860 tonnellate di BFR, una sostanza utilizzata come ritardante di fiamma e la quantita' mondiale di ftalati prodotta e' pari a 400.000 tonnellate. L'interesse e l'allarme della comunita' scientifica mondiale per il rischio che i cetacei e altre specie protette corrono, a causa di queste sostanze immesse nei Mari del Pianeta, sono altissimi. Vi e' inoltre da considerare che altri fattori di origine antropica come il 'global change' possono interferire e creare preoccupanti sinergie, e' infatti stato ribadito dai ricercatori spagnoli (Prof. Aguilar et al) che l'aumento della temperatura delle acque del mare influisce sulla comparsa del morbillivirus.
Per questo - prosegue Ferri - e' da sottolineare l'importanza della risposta concreta e lungimirante del Ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio che ha immediatamente attivato una Task force tra Ministero, Icram (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare) e tra le due Universita' Italiane, Siena e Teramo. I cetacei sono degli importanti indicatori biologici del 'sistema mare', oltre che specie protette a cui garantire la sopravvivenza e la tutela del loro habitat'.
'Ma - obietta ancora Ferri - se da una parte e' vivo l'interesse della comunita' scientifica, del Ministro dell'Ambiente, delle Associazioni animaliste e ambientaliste (fatto salvo per quelle che sostengono la cattivita' dei delfini) per la tutela di queste creature nel mare, nel nostro Paese c'e' anche chi le uccide a fucilate, sgozzandole o annegandole dopo avergli tagliato le pinne.
Nelle ultime settimane segnaliamo il ritrovamento di un giovanissimo delfino, un tursiope, da parte della Capitaneria di Porto di Ladispoli (Rm), ucciso da un sub che gli ha sparato con il suo fucile, come ha riscontrato il Dott. Menzone della Ausl competente. L'animale rinvenuto spiaggiato nei pressi di Marina di Palidoro e' stato tristemente inviato all'inceneritore.
Mentre nelle isole Eolie e in tutto il sud Italia sono i pescatori che usano reti illegali a massacrare i delfini.
Solo nei giorni scorsi, gli Osservatori degli Animalisti Italiani che operano da anni per contrastare il fenomeno della pesca illegale con le spadare, reti bandite dall'Ue dal 2002 e ancora in uso soprattutto nel sud Italia, hanno rinvenuto 3 stenelle (specie di delfini pelagici) uccise per mano dell'uomo nelle isole Eolie, tra Salina e Alicudi.
Animali vittime del by-catch che presentavano le tipiche amputazioni delle pinne causate dai pescatori che per salvare le reti illegali, preferiscono uccidere questi animali, tagliandogli le pinne e talvolta anche sventrandoli e zavorrandoli con un masso per occultarne i corpi. Sempre nelle acque Siciliane, nelle scorse settimane,altri due delfini sono stati rinvenuti uccisi a colpi di lupara.
Riteniamo fondamentale - concludono gli Animalisti Italiani - rispondere immediatamente, in modo efficace, ai fenomeni della pesca illegale predisponendo piu' economici e pratici controlli sullo sbarco del pescato. Tonni e pescespada non possono essere infatti pescati con attrezzi retieri, pertanto le Capitanerie di Porto e non solo loro, dovrebbero incrementare i controlli ed effettuare costantemente operazioni ed indagini mirate per impedire che i massacri dei delfini siano ancora argomento di cui dare notizia'. Alla luce delle gravi notizie riportate, l'associazione sta redigendo un dettagliato dossier che consegnera' all'Unione Europea per denunciare il mancato rispetto delle Direttive e delle norme a tutela di specie protette come i cetacei. res-mpd/cam/alf

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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03/09/2007 18:07
 
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Certa gente merita veramente una spezzata di mani (scusate il meridionalismo)!
A volte mi viene in mente che la strada per eqiuparare i diritti degli animali ai nostri è ancora lontana e le istituzioni non ci danno una mano e se ne accorgono solo quando il danno è fatto!
E per quanto riguarda questa gentaccia che ammazza, ci vorrebbe veramente una maledizione colossale per questi sciagurati.
A me non è mai capitato, per fortuna, di veder morire un delfino, ma se dovesse capitarmi, sarebbe un'esperienza che non si cancellerebbe e sarei pronta ad aprire uno squarcio sui punti vitali del responsabile. Perdonate la cattiveria, però davvero, come si fa ad ammazzare una creatura che ci assomiglia, si avvicina curiosa alle barche e ha il volto che sembra sorridere? Ma ce l'hanno un cuore questi maledetti?!!!!!!!! [SM=x1169397]

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