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SOS per i cavalli di Central Park a New York

Ultimo Aggiornamento: 08/09/2007 22:09
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Sesso: Femminile
08/09/2007 10:12
 
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Un rapporto punta il dito su Comune: omessa vigilanza.
7 settembre 2007 - Salvate i cavalli di Central Park.
Questa volta il grido d'allarme non arriva dagli animalisti: è un rapporto della Commissione di controllo a denunciare le condizioni degli animali che portano a spasso i turisti sulle carrozze nel polmone verde di New York e anche piú in là. Non hanno ripari coperti nè abbastanza acqua, e tutto è lasciato al buon cuore dei loro proprietari. Perchè la supervisione dovuta delle autorità cittadine di fatto non c'è, è l'accusa documentata.
Mancano i controlli sulle licenze e quelli dei veterinari, non c'è alcun coordinamento tra il Dipartimento sanitario e quello dei Consumatori. Mancano soprattutto le strutture dove i cavalli possano riposararsi e abbeverarsi nelle pause dal lavoro. La loro stazione di sosta è tradizionalmente la 59esima strada, parcheggiati sull'asfalto in attesa di turisti all'ingresso sud di Central Park in mezzo al traffico e sotto il sole.
Magari Juliet, la cavalla stramazzata al centro di Manhattan dopo 17 anni di onorato servizio, sarebbe schiattata lo stesso. Ma ci sono altri 221 quadrupedi che vivono peggio di quanto dovrebbero, anche facendo un lavoro che gli animalisti considerano crudele di per sè.
I numeri sono quelli di una vera e propria industria: 221 quadrupedi e 293 cocchieri autorizzati, 68 carrozze. Ma è tutto allo stato brado, incluso il passaggio della licenza da un cavallo all'altro. E se l'atto d'accusa del rapporto è nei confronti della Città, i proprietari si sentono inevitabilmente sotto accusa. la loro difesa punta sull'inappuntabile concetto "se tratto male il mio cavallo guadagno di meno". Con qualche variante sul tema che offre altri spunti di riflessione: "I nostri cavalli hanno un'assistenza sanitaria migliore di molte persone" dice il direttore della Chateau Stable che ne gestisce 16.
(Apc)

www.animalieanimali.it


[SM=g27992]

Guardavo quei bei pesci muoversi nell'acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l'uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri vienti. Uno degli argomenti che vengono ancora usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di preteine. E gli elefanti? Da dove prendono le proteine gli elefanti?
- Tiziano Terzani, "Un altro giro di giostra"
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Sesso: Femminile
08/09/2007 22:09
 
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Sì, logico... siccome l'assiustenza sanitaria lì è organizzata in modo che molti non ce l'hanno o devono pagare parecchio, vantiamoci che i cavalli ne hanno una che fa un po' meno schifo... [SM=x1169397] [SM=x1169397] [SM=x1169397]

Spero che si possa fare qualcosa... sia per i cavalli che per le persone che non hanno assistenza sanitaria adeguata... anche se temo che il modello di sanità degli stati uniti approderà presto qui... [SM=x1169375]

La salute dovrebbe essere un diritto... per tutti... dovrebbe... [SM=x1169385]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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