Addio ai cattivi odori arriva il wc per gatti
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Una signora ha messo a punto uno speciale «sistema di addestramento» in grado di insegnare al felino ad usare il normale water umano per tutti i suoi bisogni
Grossa novità per chi ha il gatto e non ne sopporta certi cattivi odori: un’intraprendente signora australiana ha messo a punto uno speciale «sistema di addestramento» che nel giro di due mesi dovrebbe permettere al felino di casa di usare comodamente il normale water umano per tutti i suoi bisogni.
Jo Lapidge vive a Canberra e l’idea le è venuta tre anni fa dopo aver visto uno spassososo film di successo - «Ti presento i miei» - dove Robert De Niro è orgoglioso padrone di un gatto, Mr. Sfigatto, che non usa lettiere più o meno puzzolenti ma si serve invece della normale toilette di casa. «La scena - ha spiegato al tabbloid domenicale "Mail on Sunday" - era molto buffa ma poi ho pensato che si trattava di una grande idea. Allora ho sviluppo un approccio in tre fasi che permette ai gatti di ogni età e ai loro padroni di fare la transizione verso la toilette».
Con l’avvallo delle associazioni degli animali, Jo Lapidge ha appena messo in commercio anche in Gran Bretagna per 39,99 sterline (60 euro) il suo «Litter Kwitter», reclamizzato alla grande in tv come una novità rivoluzionaria. Per questa somma si acquista un kit che comprende - oltre alle istruzioni cartacee e ad un Dvd - una speciale assicella, per molti molto simile a quella dei water normali ma con un fondo regolabile.
All’inizio - prima fase - si usa l’assicella come una normale lettiera: la si riempie di sabbietta e la si piazza accanto al water umano. Dopo un paio di settimane (seconda fase) si colloca il «litter kwitter system» sull’assicella del water e si incomincia ad aprire il fondo riducendo progressivamente la quantità di sabietta. Alla fine del paziente tirocinio, dopo circa due mesi, il gatto dovrebbe essere in grado di appollaiarsi sul normale water con buco e acqua senza più reticenze, senza più paure, senza più sabietta.
"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"