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I nativi americani sono persone

Ultimo Aggiornamento: 10/07/2012 13:22
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15/02/2009 14:27
 
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Ho trovato questo video sul sito di una persona che conoscevo che si impegna nello sfatare i falsi miti e gli stereotipi nati attorno agli indiani e contro la speculazione della loro cultura.
Questo video con semplici parole e immagini mostra cosa sono gli indiani d'America...
Persone e non mascotte.


"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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Post: 229
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28/02/2009 01:27
 
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[SM=x1368070] [SM=x1368070] [SM=x1368070]

Bravo Akela, è giusto far conoscere i Nativi Americani per quello che sono, un popolo con le loro tradizioni e con tutto quello che ne consegue, persone, gente che lotta per la propria dignità, per non essere prigionieri della loro stessa terra.

Tina.



















FAT BOTTOMED GIRLS official page!
































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Sesso: Femminile
30/04/2009 09:08
 
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Certo, ma è risaputo tutto quel che hanno subito i Nativi d'America, soggetti al genocidio da parte degli invasori bianchi soprattutto tra il XVIII e il XIX secolo. Avrebbero voluto sterminarli completamente, non l'hanno fatto (penso) per non perdere del tutto la faccia di fronte al resto del mondo che, se all'epoca non era bene al corrente di quanto stava accadendo, avrebbe saputo in seguito di questa vergogna.
I Nativi hanno cercato di difendere le loro terre (altro che indiani selvaggi! Cercavano solo di difendersi), ma che potevano fare non disponendo di armi da fuoco? E contro la prepotenza decisa e determinata di chi voleva a tutti i costi impossessarsi delle terre in cui loro vivevano da secoli? Ma è storia che ormai si conosce anche oltreoceano, da tanto.
Poi è stata adottato la soluzione delle riserve... cosa molto triste.
Senz'altro molti di loro si sono integrati nella società "moderna" americana, senz'altro molti ci si trovano anche bene e non credo che ora come ora siano soggetti ad apartheid e forme di razzismo, purchè naturalmente stiano nelle regole! Penso che molti di loro non vogliano più pensare troppo al passato e alle proprie origini (storia neanche troppo lontana), proprio perchè ormai si sono integrati e non hanno voglia di grane, di rivendicazioni... sono anche da capire, ormai la situazione è quella attuale e tornare indietro non si torna.
Ma io personalmente credo che se fossi dei loro sarei tra quelli che si schiera tra le file di quelli che chiedono rispetto per la tradizione e riconoscimento dell'identità culturale, con relative rivendicazioni.
Inoltre (forse questo è il fatto più grave) non mi risulta che finora, da parte dei vari governi u.s.a. che si sono succeduti, ci sia stato un vero e proprio riconoscimento ufficiale, con tanto di scuse ufficiale, dei soprusi e le angherie subite che hanno condotto alla sconfitta un popolo pieno di storia e dignità quale erano i cosidetti Indiani d'America.
Non credo comunque che ora come ora essi siano di fatto ostacolati se vogliono, ad esempio, far carriera nella società attuale americana... almeno lo spero!
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Post: 4.085
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30/04/2009 11:36
 
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Io so che comunque sono vittime del razzismo in America e che vengono alle volte quasi trattati come immigrati.
Molti di loro sono legati alle loro tradizioni e si sono riuniti in associazioni che lottano per il mantenimento delle tradizioni e per che a loro vengano riconosciuti diritti. La situazione per loro non è delle migliori ma comunque pare stia migliorando.
Avevo letto che gli indiani stavano creando un loro stato autogestito.
Fino a qualche decennio fa addirittura uomini e donne nativi venivano addirittura castrati o sterilizzati contro la loro volontà negli ospedali con false scuse, e donne incinte in procinto di partorire perdevano misteriosamente il bambino all'ospedale.
Oggi senz'altro le condizioni di vita per loro sono migliori rispetto ad anni fa e addirittura col governo Obama una donna nativa sta ricoprendo il ruolo di assistente e vice direttore associato presso l’ufficio affari intergovernativi.
E' da un pò di anni che non seguo più le vicende dei nativi ma so per certo che loro sono molto legati alle loro usanze e alla loro cultura e soprattutto non amano che si speculi sui loro riti come molte correnti della new age fanno.

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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Post: 1.345
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01/05/2009 10:41
 
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Sì, non ho dubbi su ciò che dici.
Mi riferivo ai (credo) molti casi di singoli che hanno deciso di integrarsi comunque nella società bianca americana, rinnegando o ignorando le proprie origini e rivendicazioni, pensando solo a se stessi e alla propria vita... non li biasimo, però, capisco anche chi ha voglia di viversene in pace, anche se ciò comporta il compromesso di adeguarsi in tutto e per tutto verso chi al momento domina nel luogo in cui si vive. Raramente l'idealismo paga, e comprendo anche coloro che scelgono di evitare le giuste lotte (pur assolutamente pacifiche) di rivendicazione. E poi senz'altro in cuor loro non sono indifferenti all'idea delle loro origini e di ciò che i loro padri hanno subito, pur se magari pensano che a questo punto converrebbe mettere una pietra sul passato (non dimenticare, no!) solo per poter vivere come gli altri (la maggioranza: i bianchi) ed avere le stesse opportunità. Non tutti se la sentano di fare lotte, è già tanto difficile vivere ovunque, in questo mondo che l'uomo ha reso tanto complicato...
Io comunque se fossi Nativa sarei tra quelli che lottano.
Spero che per loro le cose finalmente migliorino, speriamo che Obama inizi finalmente questo processo di evoluzione... e che loro ottengano finalmente il riconoscimento dei propri diritti in toto, senza alcuna restrizione.
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15/07/2009 20:44
 
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Spesso... per essere accettati calpestiamo ciò che siamo. Ma questo è un gravissimo errore.

Tornando.. al discorso principale, questo popolo mi affascina molto. Lo sento mio (e non ne ho alcuna ragione) e vedere immagini come molte di quelle che si vedono all'inizio fa davvero sanguinare il cuore...

Anche senza pensare a tutto il resto... che è ovviamente stato vergognoso.



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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17/07/2009 17:35
 
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“Noi non siamo cittadini americani”: la rivolta dei Lakota, eredi di Toro Seduto
In Il Commento on Luglio 17, 2009 at 3:01 pm


“Gli indiani Sioux Lakota dicono basta. Dopo 150 anni dalla firma dei trattati fra la popolazione nativa e il governo degli Stati Uniti, i capi della gloriosa tribù hanno deciso di “non essere più cittadini Usa”. Il motivo? Il governo di Washington nel corso degli anni, dicono i capi tribù, non ha rispettato i trattati e ha fatto di tutto per “rubare la nostra cultura, le nostre terre e la nostra capacità di mantenere il nostro stile di vita”. Dunque, hanno aggiunto, le firme apposte sui trattati “non sono altro “che parole senza senso su carta priva di valore” e per questo non avrebbero validità.
Inoltre, fa sapere Russel Means, attivista nativo appartenente ai Sioux Lakota, “non siamo più cittadini Usa e tutti coloro che vivono nell’area dei cinque Stati del nostro territorio sono liberi di unirsi a noi”. E sono previste anche delle novità. Chi deciderà di rinunciare alla nazionalità Usa otterrà una nuova patente di guida e un nuovo passaporto. Anche in materia fiscale, la nuova identità statale che potrebbe nascere preannuncia novità. Infatti, i cittadini che aderiranno al “nuovo Stato” non pagheranno tasse. La tribù dei Sioux Lakota è una delle più gloriose del paese. Nel 1876 sconfissero con a capo Toro Seduto le truppe del generale Custer nella famosa battaglia di Little Big Horn.”



Questo ulteriore atto da parte di un gruppo dei Lakota dimostra che la ferita è ancora aperta.

Il governo Statunitense potrà sostentare ed arricchire tutte le culture native che si trovano sul territorio ma mai potrà restituire la loro identità, la loro dignità e i loro luoghi. Non si possono cancellare le deportazioni nelle riserve e i vari genocidi perpetuati nei loro confronti. Il passato non si dimentica: il presente è il suo testimone. I discendenti di questi popoli attualmente sono poveri. Poveri di un’identità che si rifletteva in un territorio e di una cultura basata su determinati principi lontani dal pensiero del cosidetto uomo occidentale, ma di cui ora devono fare i conti con una integrazione forzosa e difficile. L’alcolismo, il diabete, il suicidio sono solo alcuni degli effetti di questa perdità d’identità fisica e morale. Mi si potrà dire che questo sia uno dei tanti processi crudeli ed inevitabili del nostro cammino, che la vita è sempre in evoluzione e che le guerre e le conquiste hanno fatto sempre parte della nostra storia con i propri vinti e i propri vincitori, però sono convinto che per ogni cultura che si estingua una parte di noi se ne và e questo mi dispiace perchè ogni popolo ha qualcosa da insegnare per poterci arricchire. È necessario sfatare il fatto che il governo Americano (e non solo…) abbia questi principi di rispetto."
da: Blog ambientalista



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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18/07/2009 12:28
 
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è sempre stato un popolo che mi affascina!!!!!!
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18/07/2009 15:42
 
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davvero, a chi lo dici...



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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11/05/2011 20:07
 
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...
Loro capiscono veramente la natura. Un popolo migliore, una cultura fantastica, un popolo che dobbiamo salvare. Rispetto per tutti gli indiani d'America che non smettono mai di lottare contro la discriminazione.

..happiness only real when shared. [SM=x1169385]
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10/07/2012 13:22
 
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LEssi qualche tempo fa un libro sulla loro storia, scritto da un ricercatore ben avvezzo all'argomento, Walter Pedrotti. Ho avuto la sensazione che la civiltà umana con loro abbia quasi toccato l'apogeo.
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