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Cane troppo grosso, vietato l'ascensore

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2009 18:26
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Sesso: Femminile
09/12/2009 18:26
 
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Il divieto imposto da un amministratore di condominio. Ma l'Aidaa: lo revochi altrimenti lo denunciamo
MILANO - Cane troppo grosso? Allora non può salire sull’ascensore condominiale e deve farsi le scale. Succede a Milano, dove l’amministratore di un condominio della zona di via Melchiorre Gioia ha vietato l’uso dell’ascensore condominiale a Tobia, un mastino inglese, in quanto il bellissimo molosso pesa troppo. O almeno così secondo i parametri del zelante ammnistratore.Per la verità Tobia pesa 87 chili e, visto che ad oggi ha solamente 15 mesi di vita, dovrà svilupparsi ancora e quindi il suo peso molto verosimilmente supererà il quintale: questo però, ad avviso della sua padrona, che abita con lui in un appartamento del quinto piano, non è motivo sufficientemente valido per proibire a Tobia l’uso dell’ascensore. Per questo motivo la donna si è rivolta allo sportello online di Aidaa, l’Associazione italiana a tutela degli animali e dell’ambiente, denunciando il fatto e chiedendo ai responsabili dell’associazione animalista un consiglio su come risolvere la questione.

CANE BUONISSIMO - Dopo una veloce «indagine» dalla quale è emerso che Tobia è un cane buonissimo, che nonostante la sua mole non ha mai dato fastidio a nessun condomino, che i proprietari di Tobia sono ligi al dovere e che provvedono a pulire e a profumare l’ascensore ogni volta che il buon molosso la utilizza. E che inoltre Tobia è piuttosto pigro e che non vuole saperne di fare le scale manco morto, figuriamoci cinque piani, il tribunale degli animali di Aidaa ha emesso una sentenza di conciliazione con la quale si impone al condominio di lasciare utilizzare l’ascensore a Tobia, in quanto è stato appurato anche che il suo peso è in conformità con il limite massimo previsto per il trasporto in ascensore (complessivamente 250 kg) e che bilancia alla mano Tobia e i suoi due proprietari insieme non superano i 220 kg e quindi che rientrano abbondantemente nei limiti massimi previsti dal trasporto.

DENUNCIA PER MALTRATTAMENTO - Inoltre il tribunale degli animali ha anche stabilito, a tutela del cane, che lui deve usare l’ascensore per poter accedere alle zone a lui riservate nei parchi della zona. «Ora - spiega Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa - attendiamo che l’amministratore tolga l’assurdo divieto altrimenti senza pensarci un minuto lo denunceremo per maltrattamento di animali e con il certificato del veterinario alla mano che spiega che che Tobia non può sopportare cinque piani di scale in salita e discesa proprio a causa del suo peso lo trascineremo in tribunale e chiederemo la sua condanna ed un risarcimento con il quale i proprietari di Tobia potranno comperarle da mangiare per i prossimi 10 anni: e vista la sua mole, è facile pensare che non sarà una richiesta di lieve entità economica». (ApCom)


08 dicembre 2009
Corriere della Sera
[SM=x1368201]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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