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Un capriolo albino sulle Dolomiti

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2010 15:07
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Sesso: Femminile
21/01/2010 08:28
 
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Il piccolo bianco non può stare a lungo al sole
Un capriolo albino sulle Dolomiti
Il branco lo isola: attira i predatori
Avvistato un cucciolo di pochi mesi insieme con la madre, che è di colore normale. L'evento è molto raro

BELLUNO — La creatura della neve, sembra in posa. La madre è più avanti, nascosta nella boscaglia. Lui, un piccolo di 7-8 mesi, incuriosito dai movimenti del fotografo, si ferma a guardare. E viene immortalato. Massimo Del Din e la figlia Deborah, che stanno passeggiando tra i boschi della valle di San Lucano, nel cuore delle Dolomiti Agordine, sul momento non credono ai loro occhi: «Mai visto un animale così...». Poi le foto spazzano via gli ultimi dubbi: «Sì — conferma Giammaria Sommavilla, capo della polizia provinciale di Belluno —, si tratta di un capriolo albino, ripreso assieme alla madre, che invece è di colore normale. Non capita spesso di avvistarli, è abbastanza raro: le ultime segnalazioni risalgono a molti anni fa».

Un’apparizione inaspettata per la gente del posto, che pure di questa splendida valle stretta tra il monte Agner e le Pale di San Lucano conosce ogni anfratto: «Una graditissima scoperta— afferma Leandro Grones, che coordina i vari distretti venatori del Bellunese (3.500 i cacciatori da queste parti) —: animali di questo tipo accrescono il fascino della montagna e alimentano leggende... ». Come quella, che affonda le radici nella mitologia gallese, ma è arrivata fin qui, secondo la quale il capriolo albino rappresenta il viaggio dell’anima verso la morte e il cacciatore che lo uccide subirà la stessa sorte entro l’anno. «Un rischio — rassicura, ridendo, Grones — che questo piccolo non corre: qui le regole vengono rispettate, non abbiamo problemi di bracconieri».

Difficilmente il « Bambi bianco» potrà divenire una star mediatica come è capitato con Knut, l’orsacchiotto polare nato nello zoo di Berlino e rifiutato dalla madre, che ha fatto schizzare verso l’alto profitti e visite dell’impianto berlinese, mobilitando schiere di bambini (e di produttori di giocattoli): «Qui è diverso, si tratta di un animale libero, selvatico e anche piuttosto diffidente come tutti gli ungulati — spiega l’assessore al turismo, Matteo Toscani —: in ogni caso la sua presenza ci fa piacere e arricchisce le nostre valli». Creatura quasi magica in inverno, il «Bambi bianco» non ha vita semplice nelle altre stagioni: «Il colore della pelle e degli occhi — afferma Sommavilla— lo rende molto visibile quando non c’è neve e questo può creare problemi al resto del branco, che tende a isolarlo per timore di essere avvistato dai nemici naturali».

«L’albinismo — aggiunge Grones— è una variante genetica, non una malattia. Tuttavia può avere nel capriolo alcune controindicazioni, come quella, ad esempio, di non riuscire a sopportare una prolungata esposizione al sole». Le foto del piccolo, pubblicate sul Gazzettino di Belluno, hanno subito fatto il giro del web, scatenando una sorta di amarcord tra gli appassionati. C’è chi ha ricordato l’avvistamento di un camoscio bianco a fine anni ’80 o quello di una maestosa femmina di cervo con macchie sulle zampe. «Sono i miracoli della montagna», sospira Grones. E per chi coltivasse brutti pensieri, occhio alla maledizione gallese...

Francesco Alberti
17 gennaio 2010



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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21/01/2010 15:07
 
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Caspità ! Poveretto ... :(





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