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Sospeso il conduttore de "La Prova del Cuoco" che invitava a mangiare i gatti

Ultimo Aggiornamento: 04/03/2010 22:01
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Post: 1.345
Sesso: Femminile
04/03/2010 02:40
 
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Ho visto solo qualche volta di sfuggita “La prova del cuoco”. Bigazzi più che un gastronomo mi pare un aterosclerotico… magari è tutte e due le cose! [SM=g27993]
Il gatto, qui da noi e in tutto l’occidente, è sempre stato un animale non da carne, ufficialmente… era troppo utile per un’altra importantissima funzione, cioè dar la caccia ai topi, vera calamità e minaccia, questi ultimi, per le scorte alimentari di tutti i popoli (ben lo sapevano gli antichi egizi!). [SM=g28002]
Tuttavia, sono millenni che vive presso gli insediamenti umani, ed è evidente che, durante i numerosi casi di carestia del passato, nel corso dei secoli, molti dei nostri simili li avranno usati di tanto in tanto come cibo. Durante l’ultima guerra di sicuro: procurarsi cibo non era facile per la popolazione, chissà quanti felini sono finiti in pentola… ne ho avuta diretta testimonianza da qualche vecchio che l’ha vissuta. Tempo fa ho sentito dire che “a Rimini, durante la guerra, non si vedeva più un gatto in giro” (e te credo! I gatti rimasti non si facevano vedere in giro di sicuro, visto l’andazzo del momento! Son mica stupidi… )
Periodo bellico a parte, so che una volta un piatto tipico veneto era …ehm… “Il gatto alla vicentina”… ora a pensarci fa orrore ai più, ma in epoche trascorse, neppure troppo remote, qualsiasi tipo di carne andava bene ed è comprensibile, non credo che con la fame ci sia tanto da scherzare… [SM=g27995]
Che io sappia, qui da noi, i gatti non sono mai stati allevati come animali da carne, penso quindi che bisognasse catturarne uno… a mò di cacciatori. Non è facile catturare un randagio, a meno che non lo si attiri col cibo, ma anche in quel caso bisogna conquistarne piano piano la fiducia, e non è detto che ci si riesca (esperienza personale! Non per catturarli, ovviamente, solo per farci un po’ amicizia). [SM=g27987]
Io credo che coloro che in passato catturavano qualche gatto randagio in città per mangiarselo, dovessero in genere essere spinti da una gran fame, perché come si sa, la necessità (in questo caso appunto la fame) aguzza l’ingegno… sono cittadini, ma furbi quanto le volpi selvatiche, agilissimi e veloci come lepri, se catturati lottano come tigri inferociti in formato ridotto e sanno dove colpire, vendono cara la pelle, ben lo sa chi ci ha provato! Ma senz’altro all’epoca bastava avvistarne uno e sparare, se solo erano provvisti di arma da fuoco. [SM=x1169425] [SM=g1552515]
Anche la famosa suggestiva canzone di De Andrè, “Creuza de ma”, in un punto dedicato ai magiari di Genova dei vecchi tempi, appannaggio (penso, spero…) delle classi meno abbienti e spesso affamate, cita la frase in dialetto genovese “paciùgu in aegrodeuse de lèvre de cuppi,”, letteralmente “paciugo in agrodolce di gatti”, appunto i gatti, lepri dei coppi, nel senso di lepri dei tetti.

Anni fa un anziano signore milanese simpaticissimo, mi disse che lui aveva magiato più volte il gatto, e mi spiegò che c’era un metodo per distinguerlo dal coniglio… perché pare che in casseruola non si presentino in maniera poi molto dissimile (io, già innamorata cotta dei mici e con diversi felini installati da me, ascoltavo inorridita ma neanche troppo traumatizzata… i fondo quell’uomo parlava di tempi andati, in cui c’era la fame, ma la fame per davvero). Ebbene, pare che le due carni si distinguano l’una dall’altra in quanto quella di gatto non si stacca facilmente dell’osso… o viceversa, non ricordo bene. Anche da altri presunti assaggiatori di gatti almeno una volta ho sentito di un metodo simile. [SM=g28000] Insomma, pare che tra i due tipi di carne non ci sia poi gran differenza e lo trovo strano, dal momento che uno dei due è carnivoro puro e l’altro è erbivoro puro! Bah.
Ho sentito dire che in qualche zona della Puglia si usava talvolta mangiare il gatto a mò di prelibatezza,,, chissà se ancora qualcuno lo fa. In ogni caso chi lo fa, oggi come oggi, deve agire di nascosto: i nostri felini, randagi compresi, sono protetti per legge (e meno male, almeno loro!) [SM=g27995]
Sapete che su internet si trova la ricetta del “gatto alla vicentina”? [SM=x1169397] E anche del gatto alla cacciatora, con file di detrattori che disapprovano tale pratica, mentre gli appassionati di un certo tipo di cucina e sostenitori delle “genuine” ricette dei tempi andati, o magari solo i provocatori solo per il puro gusto di provocare e suscitare reazioni indignate, non mancano neppure costoro. Credo sia nato dalla curiosità di qualcuno che ne aveva sentito parlare, e qualcun altro esperto ha voluto “erudirlo” postando la ricetta tradizionale vicentina che in effetti esiste. Date un’occhiata, se non mi credete.
Quanto a Bigazzi, non so cosa lo tengano ancora a fare i tv…da quel poco che ho visto mi pare sia decisamente uno mandare in pensione, sarà forse istrionico col suo fare grezzo-toscan e per questo magari piace, diverte… ma a me, per come si presenta ora in tv, pare uno “sclerato” e basta, uno che è rimasto fermo “ai buoni tempi andati”. Un nostalgico, forse ma… da pensione. [SM=x1169422] .

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