Cane salva neonato in Argentina: qualche riflessione

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Akela il solitario
00sabato 13 settembre 2008 17:12
Cane salva neonato in Argentina: qualche riflessione

Da www.avda.it

In Argentina una canina ha tenuto presso di sé un neonato abbandonato e lo ha scaldato con il suo corpo permettendo di salvargli la vita e di arrivare vivo in ospedale dove è stato successivamente accudito.
Siamo molto lontani dall’Argentina ma alcune considerazioni un poco più profonde di quelle dei servizi giornalistici nostrani si possono proporre. La situazione in cui si è svolta la vicenda induce infatti a pensieri un poco più tristi del trionfalismo di genere.
L’ambiente in cui si sono svolti i fatti è assolutamente degradato, dove la vita delle persone si può immaginare durissima e al limite della sopravvivenza. Anche la giovanissima età della madre (14 anni) e l’insieme dei fatti sono un segnale preoccupante di un clima sociale al limite della vita civile.
In queste condizioni l’esistenza degli animali realisticamente sarà ancora più dura e difficile, è una conseguenza a cui siamo ormai, purtroppo, abituati...

La struttura dove viveva è assolutamente insufficiente, degradata, l’alimentazione sarà stata caratterizzata sicuramente da avanzi e rifiuti.
Eppure China ha offerto tutto il poco che poteva a un essere abbandonato. Ha riconosciuto una vita e si è comportata come sa fare con i suoi cuccioli. Nel dare rilievo ad un comportamento animale straordinario si deve ammettere che, come spesso accade, gli altri esseri viventi sanno essere più generosi della specie umana, abituata a chiedere dei riscontri per i suoi comportamenti. Anche agli animali delle nostre case, in fondo, chiediamo un comportamento preciso, senza troppo badare se possa andare loro totalmente bene. E crescono i loro casi di stress, anche nella letteratura veterinaria.
Speriamo che China possa da adesso in avanti essere almeno ricompensata per il suo straordinario atto di solidarietà e che possa vivere nelle migliori condizioni possibili.

Come veterinari per i diritti degli animali, impegnati politicamente, non possiamo non notare che in molte aree del mondo, le condizioni di vita di umani e animali stanno convergendo drammaticamente verso livelli di penuria drammatici, senza che alcuna istituzione internazionale sembri poter rimediare concretamente alle varie situazioni di disagio, che stanno aumentando in ogni continente.

Dr. Enrico Moriconi
Akyaky
00martedì 16 settembre 2008 10:28
Bellissima storia e bellissima riflessione... ecco un dottore (un veterinario credo) che mi piace :))
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