Farmaci generici: cosa sono e perché sceglierli

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Akela il solitario
00sabato 28 aprile 2007 12:41
Farmaci generici e antivivisezionismo

Da www.novivisezione.org/

di Marina Berati, settembre 2004

Noi antivivisezionisti siamo soliti dire che le cose che il singolo cittadino come "consumatore" (non come attivista) può fare per contrastare la vivisezione, o, almeno, non contribuire a sostenerla, sono solo due: scegliere i cosmetici "cruelty-free" ed evitare di dare donazioni alle associazioni per la ricerca medica che li usano per fare ricerca su animali (che sono poi quasi tutte). Su questi due aspetti non mi dilungo, perché è tutto spiegato in due siti specifici: www.consumoconsapevole.org e www.ricercasenzaanimali.org.

Riguardo ai farmaci, si invita a non usarli se non necessari e ad utilizzare invece preparati a base vegetale, per i "piccoli malanni"; ma, se si decide di usarli, per qualche malessere più grave, si sa che saranno senz'altro testati su animali. E non si ha possibilità di scelta.

Ebbene... non è più esattamente così, oggi c'è una scelta anche per i farmaci, una scelta molto simile, ma, per molti versi, immensamente più semplice, a quella esistente per i cosmetici. Si tratta dei "farmaci generici".

Cos'è un farmaco generico?

Occorre sapere che i nomi dei vari farmaci sono nomi di fantasia che le ditte produttrici adottano, ma ciascuno di essi è formato essenzialmente da un principio attivo (il resto sono eccipienti) che ha un nome universalmente condiviso. Così, se un certo farmaco si chiama in Italia X, in USA Y e in India Z, il suo principio attivo si chiamerà invece allo stesso modo in tutto il mondo. Ed è quello che identifica realmente un farmaco. Identifica non solo come nome, ma come composizione e quindi, come effetto su chi lo consuma.

Quel che accade è che dopo un certo numero di anni (in Italia, 20) il brevetto su un dato farmaco scade, e chiunque, qualunque produttore, può iniziare a produrre lo stesso farmaco, che si chiamerà "generico". In pratica, la struttura del suo principio attivo o la sua composizione, precedentemente tutelata da brevetto, è ora pubblica, accessibile a tutti, "generica", e tutte le altre industrie farmaceutiche possono riprodurla e commercializzarla dopo averne chiesto a ed ottenuto dal Ministero della Salute l'autorizzazione all'immissione in commercio (AIC).

Il farmaco generico è uguale identico a quello "di marca": deve avere lo stesso principio attivo, presente alla medesima dose, la stessa forma farmaceutica, la stessa via di somministrazione e le stesse indicazioni terapeutiche.

Per queste sue caratteristiche si dà per scontato che il generico abbia la stessa efficacia e sicurezza di quello che sostituisce. Di conseguenza, la procedura per ottenere l'AIC è abbreviata e richiede solamente prove di bioequivalenza cinetica (riferita cioè al prodotto finito e non solo al principio attivo) alla corrispondente specialità medicinale. Questi test si svolgono solo su persone "volontarie" (in realtà pagate profumatamente, come tuttele cavie umane) sane. Tali test non sono necessari qualora:

* La domanda di autorizzazione all'immissione in commercio venga presentata dal titolare della specialità medicinale a brevetto scaduto (o da un suo licenziatario);
* I metodi di fabbricazione siano identici.
* La via di somministrazione e le specifiche della specialità medicinale rendano le variazioni di composizione quali-quantitative irrilevanti rispetto alla biodisponibilità (es. fiale e.v.).

I generici, a differenza delle specialità medicinali, non hanno un nome di fantasia (marchio registrato) ma sono commercializzati con il nome comune del principio attivo eventualmente seguito dal nome dell'azienda produttrice. Per evitare confusioni, si utilizza la Denominazione Comune Internazionale (DCI) che è un'abbreviazione del nome chimico del principio attivo (di solito troppo lungo).

Come influisce questo sui test su animali?

Vale lo stesso principio dello Standard "senza crudeltà" valido per i cosmetici: sappiamo ormai tutti che non è vero che i cosmetici definiti "senza crudeltà" non sono stati testati su animali. I loro ingredienti sono stati testati di sicuro su animali per essere messi in commercio (almeno, per quelli commercializzati dopo il 1976). Però le ditte che li producono si impegnano a non usare più nuovi ingredienti, cioè ingredienti commercializzati DOPO un certo anno (a scelta dlela singola ditta, ad esempio 1992, 1996, ecc.). Il che equivale a non incrementare la vivisezione. Perché ogni ingrediente NUOVO va testato su animali.

Per i generici è lo stesso: un generico, quando viene messo in commercio, NON viene ri-testato su animali. Su questo punto esiste una dichiarazione formale dell'Assogenerici (l'Associazione italiana dei produttori di farmaci generici). Perciò, scegliere di usare un generico, cioè un farmaco VECCHIO oppure un farmaco "di marca", cioè uno NUOVO, fa una differenza enorme: nel primo caso, non incrementiamo la vivisezione (e siamo anche più tranquilli perché se un farmaco è ancora in commercio dopo 20 anni vuol dire che non è così pericoloso per la salute umana), nel secondo caso diamo soldi alle industrie farmaceutiche per aver sviluppato nuovi farmaci testati su animali.

Qui c'è ancora una puntualizzazione importante da fare: quando un farmaco va fuori brevetto, la casa farmaceutica si affretta a produrne un altro che curi lo stesso sintomo, per non perdere quote di mercato. Ma spesso accade che i nuovi farmaci non siano migliori dei precedenti, ma, anzi, siano peggiori, o perché curano meno, o perché hanno più effetti collaterali. Ma non importa, l'importante è avere un farmaco nuovo, sotto brevetto, e più costoso.

Qualche esempio:

Secondo quanto riportato da Clifton Leaf in un articolo apparso nel marzo 2004 sulla rivista "Fortune", uno studio indipendente condotto in Europa ha mostrato su 12 nuovi farmaci antitumorali approvati in Europa tra il 1995 e il 2000 nessuno era migliore in termini di miglioramento della sopravvivenza, della qualità della vita, o della sicurezza, rispetto ai vecchi farmaci rimpiazzati. Ma, dal punto di vista delle aziende farmaceutiche, avevano un grosso vantaggio: un prezzo di vendita molto più elevato delle precedenti. In un caso, sostiene Leaf, il costo era 350 volte quello del farmaco "vecchio".

Leaf sottolinea che i due nuovi farmaci che vanno per la maggiore, Avastin e Erbitux non hanno una reale efficacia. Secondo Leaf, Avastin è riuscito ad allungare la vita di soli 4.7 mesi a 400 pazienti terminali malati di cancro al colon-retto e Erbitux, anche se fa diminuire le dimensioni del tumore, non ha dimostrato di allungare la vita dei pazienti. Eppure, una dose settimanale costa 2400 dollari.

Dati che dimostrano ancora una volta come la ricerca medica venga portata avanti - sia dagli enti no-profit che a maggior ragione dalle aziende farmaceutiche - con il solo scopo del guadagno. Sulla pelle degli animali e dei malati.

(Fonte: Clifton Leaf, Why we're losing the war on cancer. Fortune March 2004;149(6):76-97 - www.fortune.com/fortune/articles/0,15114,598425,00.html)

Molto più comodo e meno costoso

La scelta del generico al posto del farmaco di marca, dunque, può essere uno strumento veramente efficace da usare per non rimpinguare le casse delle case farmaceutiche e per non "aiutarle" a mettere in commercio farmaci sempre nuovi - e inutili - testati su animali.

La scelta in questo caso è infinitamente più semplice che per i cosmetici, perché, mentre per i cosmetici non esiste un "marchio" che li contraddistingue, ma bisogna munirsi di una lista di aziende "positive" (e sperare che sia quella giusta), per i farmaci è facilissimo: quando andate a comprarne uno in farmacia, potete chiedere al farmacista "Esiste un generico corrispondente?". E lui è tenuto a dirvelo. Anzi: dovrebbe proporvelo lui, per legge.

E facendo così, risparmiate anche dei soldi: i generici costano meno, per legge almeno il 20% in meno del corrispondente farmaco "di marca" ed inoltre sono totalmente coperti dal servizio sanitario nazionale. Dovrebbe funzionare così: il medico vi prescrive un farmaco. Voi andate in farmaci a comprarlo. Il farmacista vi propone il generico (se non lo fa, lo potete chiedere voi). Se voi prendete il generico, non pagate niente. Se volete quello "di marca" pagate la differenza di costo rispetto al generico di tasca vostra.

Al contrario di quanto accade per i cosmetici "cruelty-free", che non sono disponibili tra quelli a basso prezzo venduti nei supermercati, ma vanno cercati in erboristeria o in catene apposite.

I generici si stanno diffondendo?

In molti paesi europei, sì. In Germania, il 39% della spesa per i farmaci, è costituita da generici. In Regno Unito il 22%, in Olanda il 13%, in Danimarca il 38%. In Francia e Italia, no, siamo a un misero 2%. Perché? Io credo sia perché qui in Italia siamo più disinformati e paurosi: se siamo abituati a un certo nome, o se il medico ci prescrive quello, vogliamo quello, rifiutiamo il generico, pensando che sia qualcosa di qualità inferiore (dato che costa pure meno).

Ma ovviamente non è così, basta pensarci in maniera razionale per capirlo: il principio attivo è lo stesso, le dosi pure, quindi il farmaco è del tutto identico. E costa meno perché la nuova ditta produttrice non ha dovuto sostenere i costi della ricerca.

Il sistema sanitario nazionale chiaramente sostiene l'uso dei generici perché questo fa diminuire sensibilmente la spesa statale per la salute pubblica.

Conclusioni

In definitiva, dal 2001 le cose che possiamo fare come consumatori per combattere la vivisezione non sono più solo 2, sono 3, e questa nuova possibilità è probabilmente la più efficace, perché in grado di influire in modo molto potente sui guadagni dell'industria farmaceutica. Perciò, se DOVETE comprare un farmaco, chiedete sempre quello generico, e invitate tutti i vostri parenti e conoscenti avidi consumatori di farmaci a fare lo stesso, spiegando loro le ragioni - quelle economiche per prime, se non sono animalisti!
Akyaky
00sabato 28 aprile 2007 20:04
Sapevo dei farmaci generici, ma non delle informazioni aggiuntive sui test sugli animali... è bene szaperlo, seguirò anche io il consiglio!

Però devo dire che su questo versante... sono un po' scoraggiata... è un po' che giro con liste e simili, anche per i farmaci, e sto cominciando a temere che questi dannati test li facciano ovunque...però sono pessimista, eh, ricordatevelo [SM=x1169375]

Continuo a seguire liste e informazioni, ma ho proprio paura che non serva... magari chi fabbrica il prodotto che compro non ha testato direttamente nè il prodotto nè i principi attivi...ma temo che qualcun altro lo avrà fatto al suo posto, e gli abbia passato informazioni... o peggio, anche se spero che non sia così perchè sarebbe troppo da pessimisti... [SM=x1169375] [SM=x1169375] [SM=x1169375] ... insomma mi chiedo se non sia l'ultima trovata commerciale... lo so che smonto [SM=x1169375] [SM=x1169375] [SM=x1169375] [SM=x1169375] [SM=x1169375]

Che ne pensate? mi sapete dare qualche notizia confortante? [SM=x1169407]
Akela il solitario
00lunedì 30 aprile 2007 11:45
Non so che dirti Akyaky, so che se una casa produttrice non fa direttamente test ma li commissiona non viene comunque inserita in liste reperibili dalle associazioni animaliste...
Akyaky
00lunedì 30 aprile 2007 18:09
Grazie... [SM=x1169390] speriamo...
Nebaska
00mercoledì 2 maggio 2007 17:39
Non sò quanto possa essere utile la mia esperienza!!! Io di medicine nn ne uso più da 12 anni... oramai mi rivolgo solo alla così chiamata "Medicina alternativa"... ovviamente la patologia nn dev'essere grave [SM=x1169390] In quel caso credo sia opportuno puntare sulle medicine senza alcun dubbio!! Comuqnue se aveste bisogno di una tisana curativa, o di quant'altro sarò lieta di dare suggerimenti!!! ;-)
Akyaky
00mercoledì 2 maggio 2007 18:55
Le uniche medicine che io personalmente non posso fare a meno di prendere... sono antistaminici... sono allergica a qualunque tipo di polline (e stare in campagna mi piace pure tanto)...da aprile a settembre. Mmmh, mi piacerebbe che ci fosse una tisana per questo, uffa!!! [SM=x1169403]

[Modificato da Akyaky 02/05/2007 18.56]

=Sheryl=
00mercoledì 2 maggio 2007 20:55
non hai mai provato ad andare in erboristeria a chiedere?? magari puoi trovare qualcosa di utile per sostituire--- anche io sono anti-farmaci... se sto male avdo in erboristeria e mi prendo le pastigliette alle erbe buonissime!! [SM=x1169379]
Nebaska
00giovedì 3 maggio 2007 12:11

Rimedi naturali per le Allergie ai pollini

Per chi soffre di allergie stagionali esistono anche dei rimedi naturali. Di solito io uso queste terapie associate.
Inizio in Febbraio come prevenzione e continuo per tutta la sagione a rischio. E' una cura che ripeto da anni e vi assicuro la sua efficacia.
Ora vi dò le ricette magice.

Tisana di Elicriso: 3 volte al dì.
Propoli: 15 goccie due volte al dì.
Polline: 3 cucchiaini al mattino nello yogurt.

Per chi volesse sbizzarrirsi può integrare con l'assunzione dei seguenti prodotti:

Adatoda (antitussico ed espettorante),
Boswellia (antinfiammatorio e immunoprotettore),
Ribes Nero (antiinfiammatorio e antiflogistico)
Noni (Immunomodulatore)
Perillia (antiflogistico)
Liquirizia (immunomodulatore)

Infine ultimi ma nn meno efficaci I fiori di Bach.
Possono essere di grande aiuto nelle sindomi allergiche armonizzando ed equilibrando l'aspetto emotivo-ansioso che accompagna queste patologie.
Due fiori sono particolarmente utili in questo senso: Beech e Chicory.

Questo che vi ho descritto può essere preso in contemporanea, ovviamnete nn tutti è consigliabile parlarne con un medico erborista. In casi gravi si possono associare anche alla terapia medica, ma sempre sotto stretto controllo medico.

[SM=x1169423] mmmm nn sò perchè ma con tutti questi intrugli mi sento tanto Strega, buona però [SM=x1169390]
Akyaky
00venerdì 4 maggio 2007 09:32
GRANDIOSO!!! [SM=x1169410]

Giuro, sei preparatissima... proverò e ti dirò se mi tramuto in qualcosa di strano [SM=x1169382] scherzo...

No sheril... non mi è mai venuto in mente... non so il perchè... l'idea di curare un'allergia alle piante con le piante [SM=x1169387] stesse mi pareva una garanzia di shock anafilattico [SM=x1169401] , ma ammetto che era tutta ignoranza mia... devo proprio provare!!! [SM=x1169410]
Nebaska
00venerdì 4 maggio 2007 11:30
Grazie Akyaky, per i tuoi complimenti!! [SM=g27995] Ciò che sò lo condivido volentieri, non farti problemi chiedi pure! [SM=x1169390] [SM=x1169390]
Una cosa però volevo dirti se mai volessi intraprendere questa strada, mi raccomando e nn smetterò mai di ripeterlo Consultare prima un medico. Ognuno di noi è un individuo a se e non è detto che la mia terapia possa funzionare per altri. Le erbe vanno molto bene, io le uso da sempre, ma come tutto del resto possono avere effetti collaterali. ;-) ;-)
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