Il governo si prepara a sterminare gli scoiattoli grigi

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ciuteina
00lunedì 16 febbraio 2009 13:07
ANIMALI, IL GOVERNO SI PREPARA A STERMINARE GLI SCOIATTOLI GRIGI - Convergenze parallele tra il Ministero dell’Ambiente e il senatore Franco Orsi, relatore del testo unificato sulla “riforma” della legge 157/92 in materia di tutela del patrimonio faunistico e regolamentazione della caccia. Il 16 febbraio, infatti, presso il Ministero dell’Ambiente si svolgerà la riunione istituzionale che potrebbe dare il via libera all’eutanasia di massa per lo scoiattolo grigio; nel frattempo, a pochi giorni di distanza dall’incontro, fonti di stampa rendono noto che il testo unificato del senatore Orsi esclude dallo status di specie protetta proprio ... lo scoiattolo grigio. “E’ utile ricordare – si legge nel documento redatto del Ministero dell’Ambiente - che è stato aperto un case file per l’Italia e che quest’Amministrazione verrà chiamata entro la metà di marzo a rispondere delle inadempienze in merito all’attuazione di piani di controllo/eradicazione dello Scoiattolo grigio”. Con una solerzia e un’efficienza non riscontrabili in casi analoghi – si vedano altre procedure d’infrazione a carica dell’Italia, come quelle per la violazione della Direttiva Uccelli sulla tutela dell’avifauna – il Ministero dell’Ambiente si preoccupa dunque di tutelare lo scoiattolo comune europeo (Scoiattolo rosso) sterminando lo scoiattolo grigio, suo concorrente nella biosfera. “Lo scoiattolo grigio – spiega la Protezione Animali – è una specie alloctona importata in Italia dal Nord America, prevalentemente per via commerciale, che occupa la stessa nicchia ecologica dello scoiattolo rosso: potenzialmente, dunque, le due specie possono entrare in competizione tra loro. Se la situazione fosse così critica come si pretende, le autorità dovrebbero anzitutto vietare l’importazione e il commercio dello scoiattolo grigio; un provvedimento che allo stato attuale ci risulta non essere stato ancora adottato”. In realtà l’entità di questo fenomeno è ancora tutta da verificare; lo stesso documento del Ministero non riporta alcun tipo di dato o di cifra a che giustifichi l’eutanasia di massa, pur affrettandosi a suggerire interventi di questo tipo. “Lo studio del Ministero dell’Ambiente – commenta la Protezione Animali contiene anche alcune palesi inesattezze. Si cita, ad esempio, un precedente piano di eradicazione realizzato nel 1997 dall’Infs (Istituto Naziona Fauna Selvatica) nella zona di Cuneo, trascurando però un piccolo particolare: nel 1999 per quell’intervento due zoologi dell’istituto furono condannati dalla Magistratura per caccia in un parco, caccia con mezzi non consentiti e maltrattamento di animali”. A non convincere è soprattutto l’impostazione complessiva del documento, così come la presunta adesione ad esso da parte di altre altre associazioni animaliste quali Legambiente (fu proprio Legambiente nel 1997 a denunciare il piano di eradicazione dell’Infs a Cuneo), WWF, Pro-natura e Lipu. “E’ quanto meno sospetta la fretta con cui vengono liquidate tout court soluzioni alternative e incruenti (la sterilizzazione e il rilascio degli esemplari nell’areale originario) adducendo a pretesto l’onerosità economica di tali interventi. E allora - prosegue la Protezione Animali – come non collegare i due fatti, l’eutanasia di massa e lo stravolgimento del 157/92, ipotizzando che lo scoiattolo grigio sarà il nuovo passatempo delle doppiette?”. Di fronte al pericolo di un’ennesima strage di animali innocenti, che pagano le conseguenze di comportamenti umani, l’Enpa chiede alla pubbliche autorità di trovare soluzioni compatibili con il rispetto della loro vita e dei loro diritti. (12 febbraio
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