Uhm...uhm...sto tergiversando moltissimo perchè la mia risposta non può non venirmi maledettamente lunga e sono sicura che alla fine non chiarisce un bel nulla circa la mia posizione. L'argomento è davvero molto complesso. Ma devo fare lo sforzo di tentare di mettere in fila almeno parte dei miei pensieri in tema, il vero sforzo è di esporli in modo comprensibile.
Vedo di fare un po' alla volta, abbiate pazienza (sì, lo so che nel frattempo riuscite a sopravvivere). E' quasi "sovrumano", per me, tentare una risposta il più sintetico possibile, su questo tema.
Akyaky, la figura di tuo padre mi piace moltissimo. Più di Gino Strada, ti dirò, perchè a differenza di quest'ultimo non è famoso, quel che fa lo fa nel più assoluto anonimato. Io avrei lo stesso impulso che prova lui dentro.... ma pare una facile scusa. (Comunque nel mio piccolo qualcosa nell'ambito del volontariato ho tentato anch'io... finchè ho potuto farlo.)
Incredibile, anch'io ne conosco uno (mio marito) che da tempo immemorabile dichiara che vorrebbe sì incontrare Dio... per fargli un occhio nero!
Ateo convinto, sempre di più, di più non si può. Eppure è uno che se si tratta di dare una mano al prossimo non si tira mai indietro.
A proposito, preti come quelli che al tempo rifiutarono di battezzarti ci sono ancora, eccome! Il mio parroco, ad esempio, che tra l'altro è un sacerdote molto stimato nell'ambito ecclesiastico cittadino. Ti dico solo che qualche anno fa non mi accettò come madrina alla Cresima di mia nipote (non ero io che ci tenevo, mi volevano lei e sua madre) per il fatto che, oltre a non vedermi mai alla messa, io non sono sposata in chiesa. E so di tanti altri episodi simili, ma elencarli diventa lungo e non è il caso. Uno devo raccontarlo, però: l'anno scorso si fece molto pregare per concedere l'ufficio funebre ad un giovane della parrocchia morto suicida, so che i familiari (potete immaginarvi in quale stato) per convincerlo dovettero fare non so cosa. Sì, conosco i dettami della Chiesa in proposito (mi sento di affermare che in quel caso non conoscono l'umana pietà), ce lo ribadivano ben bene al catechismo, però... bah.
Su sant'Agostino, quella frase che sentii da mia madre (cattolica fervente anche lei!) e che non ricordo però come fosse uscita, sarà senz'altro una cacchiata che non dovevo neppure riportare, per il semplice fatto che non l'ho letto. Qui Terruz invece ne sa perchè ci studia sopra, e la madre di Aky ci ha studiato. E' vero comunque che bisogna considerare il contesto ed eventuali interpretazoni sbagliate, soprattutto quando si tratta di testi filosofici e teologici, per di più risalenti a tanti secoli addietro.
Dico la verità, sul momento non mi ero soprpresa più di tanto di fronte a un'idea del genere, data l'epoca medioevale in cui imperava un grande oscurantismo intellettuale.
La madre di Aky dice la verità, il cristianesimo ha sempre posto (e lo fa tuttora) la donna in posizione marginale rispetto all'uomo. Perciò quando mia madre disse quella frase non rimasi molto stupita: era una cosa che notavo già allora, pensai che in età medioevale la concezione in merito fosse ancora più retrograda, anche a livello di grandi pensatori, non solo di volgo ignorante... mi pareva logico.
Ora mi viene sì in mente che era proprio Aristotele (del cui pensiero confesso di ricordare molto poco) a sostenere quella tesi sulla donna, quindi in era pre-pre-cristiana, ma solo perchè l'ho sentito dire da qualcuno o letto da qualche parte in seguito, sono sicura che il nostro libro di filosofia non riportava una frase del genere nè l'insegnante ce l'ha esposta... ma noi a scuola abbiamo avuto solo un'infarinatura, e il nostro libro, per quanto ben fatto, era un
compendio, non abbiamo certo dissertato di filosofia e meditato i testi dei filosofi!
(Scusate ancora, ma mi par di ricordare che sant'Agostino fosse partito proprio da posizioni aristoteliche, come usava negli ambienti degli studiosi e intellettuali della sua epoca... correggetemi se sbaglio.) ...Chissà, forse mia madre (o forse la sua insegnante-suora) fece confusione tra Aristotele e Agostino, certo è che non se lo inventò.
Ora divago un po' (e ti pareva!). La mia concezione dello studio della filosofia è un po'... personale: la vedo senz'altro interessante, ma un po' sterile.
Indiscutibile che il pensiero dei grandi filosofi abbia avuto un'influenza determinante sugli eventi stessi della storia durante il suo corso, però a me pare che in fondo... ognuno di noi, anche la persona più arida e superficiale, possieda una sua filosofia, magari tutt'altro che alta e moralmente poco onorevole ma ce l'ha. Chiusa parentesi (altrimenti non la finisco più!). Era solo per dire che... anche se non elaboriamo teorie ben precise sul problema gnoseologico
o su quello etico ecc... comunque filosofo a modo suo lo è ognuno di noi, io la penso così.
Cara Terruz, tu mi fai delle domande precise, tenterò di rispondere come posso anche se le mie risposte restano sul vago.
Io credo che Cristo fosse un grande rivoluzionario, una persona dotata di un grandissimo carisma, un personaggio talmente fastidioso e scomodo per i potenti dell'epoca che proprio per le sue idee capaci di trascinare il popolo oppresso verso più alte aspirazioni di vita venne eliminato. Quanto alla sua natura divina, beh... qui sconfiniamo in un campo che non mi compete assolutamente, neppure a livello di scambio di idee. Qui entriamo nelle sfera di quel "sentire", quella cosa indefinibile che viene denominato "fede". Io non la possiedo, quindi non sono la persona adatta per dissertare di teologia.
Da bambina sì, ce l'avevo, la mia propensione verso l' "assoluto" era autentica e data l'educazione ricevuta trovava corrispondenza in Cristo. Il bisogno di
un dialogo intimo con un'entità superiore l'ho sempre avvertito pofondamente. Poi nella prima adolescenza ho cominciato ad assumere una posizione critica e mi sono distaccata dalla Chiesa in senso sia fisico che morale.
I miei genitori erano convinti aderenti al Movimento dei Focolari, non so se ne hai sentito parlare, quello fondato da Chiara Lubich. Loro (i Focolarini) si propongono di vivere il Vangelo nella vita di ogni giorno, si riuniscono non solo in occasione della messa ma anche attraverso incontri in cui i partecipanti entrano in
comunione tra di loro scambiandosi le proprie esperienze di vita quotidiana, cercando di mettere in pratica gli insegnamenti di Cristo. Io ho partecipato a moltissimi di questi incontri, si svolgevano anche a casa mia. Io c'ero ma soprattutto per far contenti i miei, e a un certo punto glielo dissi pure, per onestà. Mi spiace dirlo, ma io non ne traevo alcun arricchimento spirituale, nè alcun sostegno interiore, a differenza di altri che però rispettavo... beh, non siamo tutti fatti allo stesso modo.
Comunque riunioni di questo tipo se ne fanno ovunque, penso in ogni parrocchia.
Una realtà simile è il movimento di C.L., che trova adesione in parte della popolazione italiana ed ha anche un peso notevole sul piano politico.
Che ne sappia io, le riunioni di C.L. sono impostate in modo un po' diverso: oltre alla preghiera comune, di solito c'è un relatore che si rivolge all'uditorio per esporre il pensiero del fondatore, don Giussani e di altri teologi attuali, ed indurlo a meditarvi sopra. Ovviamente si discute sul pensiero cristiano e sul modo migliore per applicarlo nell'odierno contesto sociale, cosa che ogni buon cristiano dovrebbe fare, e in questo senso queste riunioni
sono finalizzate al sostegno e a una guida anche per... chi ha smarrito la strada. Da quel che ho visto, più che veri e propri incontri e scambi, sono conferenze mirate in cui vengono esposti concetti teologici che però in pratica restano lontani dai problemi concreti della gente comune. Sto solo riportando
le mie impressioni, spero di non urtare nessuno.
Terruz, mi chiedi a chi è rivolta la mia "preghiera"... ebbene, non lo so. So che pare strana la mia risposta e pure un po'... bislacca, eppure non sento la necessità di un soggetto preciso a cui rivolgermi, so solo che non è ascrivibile ad alcuna religione riconosciuta dagli uomini. Logicamente non ti sto parlando di preghiere in senso tradizionale, e neppure di momenti in cui decido di o avverto il bisogno di. La "preghiera" che intendo io non è fatta di parole. Niente schematismi. Ripeto, mi esce così, muta, ed è ineliminabile dalla mia natura "mistica". Non "mistica" come viene comunemente inteso il termine. Mistica, non religiosa. Anzi laica, eppure... mistica, sì. Sembro folle? Forse, ma non so dirti altro.
Il senso del "mistero profondo" penso sia presente in tutti, io so che riguardo alla mia personale sfera intimistica l'ho sempre avvertito a prescindere dalla visione "religiosa" della vita che mi hanno inculcato i miei fin da piccola. Mi fermo qui perchè il mio discorso sta assumendo connotati troppo "esistenziali" e non era mia intenzione.
Sulla condotta della Chiesa ci sarebbe da discutere a non finire, in proposito avrei parecchio da dire anch'io pur se non ho affatto studiato teologia nè approfondito seriamente la dottrina cristiana (però ho avuto molto a che fare con l'ambiente e i suoi ministri...) ma non è il caso che intavoli questi discorsi. E' un tema scottante, lo so, e non mi ci voglio addentrare.
Soltanto una cosa mi permetto di osservare: non ho dubbi che su 10 errori che vengono attribuiti alla Chiesa, nel corso della storia, solo 5 sono effettivamente veri, lo affermi tu che stai compiendo un percorso di studio della storia della Chiesa e non ho motivo di diffidarne.
Però, scusami, 5 restano... e la Chiesa dovrebbe fungere da modello di comportamento per l'umanità intera, per cui non mi sento di essere indulgente...
Sul volontariato, sia religioso che laico, se volete ho qualcosa da raccontare, di vissuto in prima persona, e restando sempre sul vago... sottolineo quest'ultima frase perchè la mia proposta potrebbe suonare minacciosa!! Ma ora tranquilli, mi fermo qui.
Scusatemi per la confusione.