00 25/03/2007 19:26
Ecco... il mio animale preferito in assoluto è il cavallo. Ma io sono profondamente diversa dai cavalli. Anche se mi piacerebbe molto avere la maggioranza delle loro caratteristiche (sono generosissimi, sinceri, "telepatici", se si fidano di te ti danno l'anima...se trattati male sono schiavi, ma non per stupidità come pensano in molti, semplicemente perchè anche se la loro mole è considerevole non possono competere con una frusta o con la cattiveria dell'uomo. Sono schiavi, dicevo, ma non ti faranno mai vedere un briciolo della loro anima meravigliosa, e questa è una vittoria da parte loro... una dimostrazione di nobiltà e di orgoglio).

Io non sono così. Io sto nell'ombra, o nella neve. Osservo la gente in maniera molto attenta, ma quasi senza interagire...la mia timidezza, quella che chiamo la mia timidezza, non è altro, spesso, purtroppo, che diffidenza. La solitudine che mi caratterizza così bene e che a volte respingo in realtà la cerco continuamente...sono una persona solitaria e spesso cupa, siccome non parlo molto qualcuno mi giudica un po' misteriosa. se trovo qualcuno di simile a me, abbandono la mia solitudine, e do qualunque cosa a quelli che considero miei amici...però pretendo anche molto, appunto perchè li scelgo con molta cura. Pare che sembri dolce alla prima impressione, me lo sono sentita dire spesso...però sono dolce solo con chi dico io (non è gran che come dolcezza). E sono testarda e orgogliosa (due caratteristiche alle quali sono oltretutto molto affezionata, perchè si trasformano in determinazione e fiducia in me stessa, se le si vuole chiamare con altri due nomi più carini).
Ehm, non è per fare il bastian contrario, ma mi sa che sono una lupetta anch'io.
Bellissimo il sito degli indiani. E tutto sommato nel lupo mi ci riconosco. [SM=x1169385]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè