Il Regno Perduto Il forum per chi ama e rispetta la natura e gli animali.

Semplicemente vivere.......

  • Messaggi
  • marill
    00 21/11/2006 18:44
    Amo la natura ed il creato intero, credo sia un grande "regalo" che l'uomo ha ricevuto. Non ho animali dopo aver avuto diversi cani, ma credo molto nelle cure naturali. La natura ha tutto ciò che a noi serve per vivere e curarci il corpo e lo spirito.
    Purtroppo non vengono usate tutte le risorse, per convenienze economiche.
    Dopo questa premessa, mi permetto di inserire un'articolo che è anche un'esercizio rilassante....mi piaceva e l'ho inserito nel mio forum, ma credo non stia male nemmeno quà.

    Se hai voglia, ti propongo un viaggio.
    Un viaggio verso le nostre origini, quelle vere, quelle precedenti alla storia raccontata, quelle che abitano il “versante scordato” della nostra coscienza collettiva.


    Chiudi gli occhi e partiamo:
    Grotte, nuda terra, freddo nelle ossa, fuoco e fumo, sudato fuoco.
    Sole bruciante, umida notte, pioggia scrosciante, vento sulla pelle, tuoni terrificanti, urla laceranti, furia bestiale, godimento estatico.
    I rumori della foresta, il suono assordante del silenzio. Ogni attimo una minaccia, una scoperta, ogni suono un segnale, un’opportunità, ad ogni passo un nemico o un tesoro.
    L’attacco e la fuga, la caccia e le belve, la vita, la morte, crude, in diretta, il pericolo, il pericolo ovunque, la sopravvivenza conquistata o perduta, istante dopo istante.
    Ecco accendersi il fuoco dal profondo, la stimolazione del simpatico, la polarità attiva del sistema nervoso autonomo.
    Il cuore batte forte, sembra volere uscire dal petto, lo stomaco si chiude, l’intestino va in vacanza, del sesso ci si dimentica, ci sono cose più importanti di cui occuparsi. Il respiro si fa affannoso, la pupilla si dilata, la saliva si secca in gola, i muscoli si contraggono pronti all’attacco o alla fuga...

    Ora la preda e la precaria quiete, il riparo e il silenzio rumoroso di notte, il buio e la stanchezza, il contatto, la pelle e il sudore, gli odori, piacere e dolore, la forza, la debolezza, il cibo e le feci, il sesso brutale, la prole, il sonno e il sogno, i territori dell’anima, il volo e il divino, l’estasi mistica. Ecco attivarsi il parasimpatico, la polarità rilassante del sistema nervoso autonomo.
    Tutto si rallenta, il cuore batte nel petto in modo tonico e calmo, il respiro si fa ampio, i muscoli si rilassano, la pancia si gonfia, lo stomaco si mette al lavoro, la salivazione aumenta. L’eccitazione sale, la pelle si fa più sensibile, tutto è pronto per il nutrimento e l’amore, il regime notturno.

    Fermati, resta, è il momento di godere l’attimo.

    Ah già, fermarsi, godere l’attimo, ascoltare, toccare, amare, semplicemente vivere, qui e ora.
    Sembra che ce lo siamo dimenticati. C’è sempre qualcosa di più importante da fare.

    Come mai siamo così stolti?

    La spiegazione forse risiede nelle nostre cellule: per decine di migliaia di anni abbiamo corso nella foresta, ci siamo difesi dalle belve in rifugi precari, il cibo era una conquista da rinnovare ogni giorno, l’amore costantemente minacciato dalla furia bestiale.
    Se vai dentro e ti fermi, ancora trovi quella paura originaria, radicata nei tuoi reni, ancora trovi il dolore straziante fermo nelle tue viscere, ancora trovi nelle tue gambe l’impulso alla fuga. Ancora trovi nella tua mente la necessità del controllo, l’impellente esigenza di reprimere l’istinto. Se guardi fuori di te vedi un mondo costruito sul dramma del controllo, sul bisogno di dominio, competizione e successo, spinto all’esasperata ricerca di risultati e di sicurezza da una paura atavica, irrazionale ma incoercibile, dal terrore dell’impotenza.
    Tutto dentro di te anela all’amore, al lasciarsi andare e alla fiducia, ma qualcosa ti dice che non puoi permettertelo, la minaccia incombe, chi si ferma è perduto.

    Che fare? Sei allora condannato a perpetuare l’automatismo di Neanderthal man, vita dopo vita?
    No, se ti fermerai e ti renderai conto di ciò che stai facendo.
    Stai semplicemente sognando il dramma del controllo.

    Potresti allora svegliarti, aprire gli occhi e guardare:
    qualsiasi cosa tu possa pensare o fare, ovunque tu sia, qualunque dramma tu abbia vissuto, qualsiasi madre tu abbia avuto, Madre Terra ti sostiene e ti nutre, ti dispensa il suo amore, sempre e comunque, gratis.
    Hai finito di vagare, sei finalmente a casa, riposati. Hai finito di combattere la tua lotta per la sopravvivenza, il Padre ve la Madre ti amano, sei in pace.

    Fermati e ascolta, autorizzati al dono, sei degno di tregua.
    Ascolta l’acqua dei ruscelli, tutto sta scorrendo, non attaccarti ai tuoi stupidi pensieri, lascia il passato, non esiste. Lascia che l’acqua ti purifichi, tutto va e tutto viene, tranne ciò a cui ti aggrappi, stupidamente: anche il pensiero che non possa essere tutto così semplice.

    Ascolta il vento sulla pelle, è lo stesso che riempie i tuoi polmoni, che porta fuori da te ciò che non ti serve più e porta dentro l’energia per vivere, l’essenza della libertà. Rifletti l’aria che respiri, respira ovunque, sei connesso a tutte le cose, fa parte di un’unità. Per quanto impegnativo possa sembrarti questo viaggio, per quanto ostile posa sembrarti il mondo, per quanto ridicolo possa sembrarti questo sogno, un cordone infrangibile di amore ti lega ad ogni altro essere, sei fratello tra fratelli, compagno di strada tra compagni di strada.
    Che tu lo voglia o no.

    Pier Luigi Lattuada

    [SM=x1169386]


    MARILLA

    [Modificato da marill 21/11/2006 18.47]

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    Akela il solitario
    Post: 4.085
    Sesso: Maschile
    00 21/11/2006 19:44
    Grazie Marilla, ci voleva un topic come questo!
    Alla fine la causa dell'infelicità dell'uomo è proprio l'allontanamento dalla natura, da essa siamo nati, ed essa ci dà tutto ciò di cui abbiamo bisogno, ma non ci dà abbastanza da soddisfare l'avidità...
    Sarebbe bello che un giorno tutti riuscissero a percepire la natura attorno a loro, e a sentirsene parte integrante...
    Però è solo l'ennesima utopia...

    "La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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    =Sheryl=
    Post: 737
    Sesso: Femminile
    00 18/01/2007 21:45
    bellissimo!! davvero molto bello... grazie per averlo postato!! [SM=g28002]

    Guardavo quei bei pesci muoversi nell'acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l'uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri vienti. Uno degli argomenti che vengono ancora usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di preteine. E gli elefanti? Da dove prendono le proteine gli elefanti?
    - Tiziano Terzani, "Un altro giro di giostra"
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    PATATA2005
    Post: 43
    Sesso: Femminile
    00 21/04/2007 10:59
    Grazie..parole così dovrebbero leggerle tutti tutti tutti [SM=x1169440]
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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 21/04/2007 21:01
    SPLENDIDA!!! [SM=g27998]
    Me l'ero poersa...



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè