00 20/03/2008 00:48
Ma figurati!!!
Rispondo alla tua ultima domanda... non lo so (sono imbranata) MA, se lo chiedi al nostro capobranco, LUI di sicuro lo sa fare...o mi dice come devo fare... o qualcosa del genere.

I gatti... non venivano liberati per il loro bene ma perchè (qui mi vedi cascare perchè io non conosco i gatti molto bene...) erano... ehm... belve [SM=x1169400] ? inaddomesticabili? vivevano in colonie con persone che portavano loro da mangiare e che li sterilizzavano per evitare che le colonie si espandessero. Senz'altro vivevano, vivono, tutti i pericoli di cui tu parli (dall'essere investiti al veleno messo da uqlche idiota)... ma se fossero stati, come dire, docili? li avrebbero dati in affidamento. C'erano diversi adulti in gattile, ed erano adottabilissimi... non ti so dire purtroppo [SM=g27992] ma le colonie feline mi risultano essere tutelate dalla legge, mentre per i cani randagi non è così. O almeno, credo... cercherò di informarmi.


Ah, sì che il guinzaglio è brutto... per portare a spasso i cani del canile era obbligatorissimo (se si perdevano o scappavano erano cavoli, anche perchè prima di portarli fuori, essendo un canile comunale, i volontari hanno dovuto chiedere il permesso al comune...)...anche perchè spesso uscivano più cani in passeggiata e se si incontravano si sarebbero aggrediti (maschi... [SM=x1169419] ). Non ti nascondo che si chiudeva spesso un occhio, a volte due, in casi in cui il legame tra chi portava a spasso e chi era portato a spasso era molto forte.
Ecco, se prendi un cucciolo non credo, ma se prendi un adulto all'inizio è necessario che tu lo tenga al guinzaglio, perchè cercherà di scappare...non perchè non sta bene con te, ma per il cambiamento d'ambiente. E ecco, assolutamente medaglietta sempre.
Anche io sono per i cani liberi nei campi... però purtroppo dipende dal cane.
Con tristezza ti dico che non ho mai potuto togliere il guinzaglio ad Akela. Se lui vedeva qualcosa che lo spaventava se ne infischiava di dov'era casa, scappava nella direzione opposta al pericolo. E di pericoli ne vedeva troppi... una volta non voleva avvicinarsi alla porta di casa perchè davanti c'era un bambino... non mi sono mai sentita sicura con lui. Sapevo che passata la paura avrebbe cercato di tornare da me... ma se si perdeva? non volevo correre il rischio...
Lui poi era stato un grande fugaiolo... ogni volta che veniva adottato e poteva scappare, scappava. Ho sempre avuto una gran paura che scappasse e si perdesse.
Altair era COMPLETAMENTE diversa. Dal primo momento in cui ha messo piede in casa mia ho capito che non sarebbe scappata ma PER NESSUNA AGIONE AL MONDO. Ci stava male al canile, lei... in passeggiata mi accorgevo che aveva paura, s=, ma che non sarebbe mai scappata. Se si spaventava tanto siu dirigeva verso casa, e le auto le facevano abbastanza paura, quindi non rischiava di essere investita. Quindi, quando mi sono sentita sicura, l-ho slegata. prima per un po-, poi per pi\ tempo... poi l-ho liberata anche quando la portavo a spasso nel paese dove studio, perch[ voleva sempre tornare alla mia stanza in affitto se si spaventava. Ora sta libera sempre e vederla correre [una gioia immensa... scusa sto avendo dei problemi sconosciuti con la tastiera, ma spero che il contenuto si capisca lo stesso... odio i computer...

Se arriverai a prendere dei cani anziani ti ammirer; tantissimo, akela aveva circa nove anni quando l-ho preso e quando e morto e morta anche una parte di me...no, i cani anziani non vengono presi facilmente e neanche quelli malati...le cure costano, e poi hai paura che muoiano presto... sono quei cani sfortunati che hanno fatto una brutta operazione ma guariranno con terapie, o che hanno perso una zampa che spesso fanno commuovere le persone. Per; sono giovani. Comunque ci sono anche persone che prendono cani anziani... dipende. Io era quello che volevo fare ma ora non sono pi\ tanto sicura... Altair l-ho presa che aveva quattro anni, appena. Mi sono detta che deveva seguirmi su e gi\ dai treni...ma in realta non ero affatto pronta a vederne morire un altro. Spero di maturare col tempo...

Akela e, o meglio era, bellissimO, ma non preoccuparti, nel tranello ci cascano tutti. Si, era bello, e da giovane lo vedevano. Ma poi lo riportavano sempre. Le volte che non era lui a scappare. Dicevano che non dava affetto, che era freddo. Infatti Akela non era un cane ma un lupo, sembrero pazza ma era cosi. Un lupo, era cresciuto da lupo e lupo era rimasto. Non ti leccava la faccia, non ti faceva le feste, manifestava affetto in altri modi che la gente non capiva. Per questo e stato adottato e riportato, tante, tante volte. Quanto mi arrabbiavo... bhe, prima che morisse il cane gelido mi faceva le feste...ma solo a me. Piano piano, akela ha capito di essere un cane, e a non avere paura di manifestare il suo affetto, non davanti a me. Ma aveva dieci anni...

Le tue non sono domande stupide, e a me piace scrivere di queste cose. La tua domanda mi ha fatto venire in mente un cane che avevamo chiamato Franco. Un giorno il suo nuovo padrone [ venuto a trovarci, e Franco era tanto bello da sembrare un altro. Non conoscevo il signore in questione, ma lui in privato mi ha fatto un po- tristemente una strana domanda.

Signorina... lei che se ne intende... io... saro sempre il numero due?

Non capivo, e non me ne intendevo. In pratica mi ha raccontato che Franco, come Lassie nel film /lo ha detto lui/alle cinque si piazzava davanti alla porta. Lui gliela apriva per farlo uscire, ma Franco non voleva uscire. Franco aspettava. Che arrivasse qualcuno, da dietro la porta. Qualcuno di importante. Il signore mi chiedeva se lo faceva anche al canile, io non ne avevo idea. Non so come e finita questa storia, ma ti racconto le mie.
Akela non aveva avuto un padrone, ma uno da cui rubava cibo, che lo picchiava. Era nato libero e non vedeva quello come padrone. Ne aveva una paura folle. Finche e campato ha avuto paura di tutti gli uomini che gli somigliavano, e di tutti i bastoni.
Altair ha avuto un padrone che la maltrattava, se vuoi leggi la sua storia... la cosa commovente era che lei lo amava. era il suo umano. gli voleva bene. era il classico cane che lecca la mano che lo picchia... e stato abbastanza agghiacciante, per me, scoprire che dopo i tre anni di canile, una volta adottata, da ME, lei lo cercava ancora. Ho visto quell uomo, difficilmente lo scordero... altair all-inizio seguiva tutti gli omaccioni che gli assomigliavano. con paura e riverenza, ma lo faceva. poi tornava indietro delusa, non erano chi cercava. non riuscivo a crederciu ma era cosi.
Un giorno, e ti confesso che per me e stato bello, lei ha cominciato ad avere PAURA degli uomini. di tutti gli uomini in generale, ma SOPRATTUTTO degli omaccioni che sembravano il suo padrone...credo che quello che prova per me abbia sostituito, scacciato il suo amore per lui. e credo che qualunque cane possa sentire la differenza... anzi, alcuni, che mai hanno ricevuto una carezza, la sentono perfino al canile, questa differenza... credo che a me sia capitato un cane particolarmente fedele. Ma ti diro che avrei accettato anche questa cosa di lei...se fosse durata, anche se sono contentissima che ora non vada piu dietro ai vecchiacci grossi.
Scusa per gli accenti e la punteggiatura, e- la tastiera
[Modificato da Akyaky 20/03/2008 01:21]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè