Allora... ci provo.
Vi ho raccontato la storia del mio pseudo-lupo
e anche quella del mio pseudo-pelouche
... quindi, nel caso vogliate vederli...ecco questo pseudo-blog...
Non è un blog vero, non so nemmeno se sarei capace di farne uno vero. E' una raccolta di fotografie e citazioni. Come mi venivano.
Però pare che FACCIA PIANGERE, non dite che non vi avevo avvertiti, quindi se volete piangere avete trovato il posto giusto...
Se NON volete piangere, ma volete vedere lo stesso Moscardo e Akela, immagino che sia possibile, basta che cliccate a destra sul post MOSCARDO o sul post AKELA. Purtroppo... mi è stato detto che anche quelle foto fanno piangere...ma veramente...Moscardo è fotografato in giardino, felicissimo, nella sua vita è sempre stato felice e la citazione è solo l'ultima canzone di Zucchero, non capisco come possa far piangere...
e Akela adesso sta benone, e nelle foto sta benissimo...ormai è un vecchietto, ma è pieno di forze e immerso nella natura, non vedo come possa fare piangere...la canzone in effetti non è delle più felici...è legata al periodo del canile...ma nelle foto è lampante che Akela ora abbia riconquistato un po' della libertà di un tempo...certo, come dice la canzone, ha dovuto "chinare la testa", e abbassarsi a seguire le regole di un nucleo di umani. Ma nelle foto è iperlibero in un posto bellissimo!
Altri post immagino che possano non essere felici
...soprattutto quello con la foto che non ho fatto io (non so nemmeno se potevo metterla... visto che non l'ho fatta io ma mi aveva colpito così tanto...)...per me questa raccolta è diventata un po' un punto di riferimento, negli ultimi tempi...ho messo un paio di foto di due cani che se ne erano andati dopo anni e anni di gabbia, li conoscevo benissimo è ho voluto fare questo per loro... e poi bhè... insomma, a pensarci bene è vero, non c'è niente di comico lì dentro
. Speravo che Moscardo lo rendesse più divertente
ma vabbè, se fa piangere anche lui allora davvero non se ne può uscire...e la cosa più triste è che a me piace fatto così...
Prima non l'ho segnalato...per via delle pubblicità...per fare questo blog, per crearlo, ho dovuto chiedere aiuto. Mi piacerebbe inserire una pubblicità del salice (se non pensate che sia una tristissssima pubblicità) ma non ho idea di come fare. Comunque non ci va mai nessuno in questo blog, è solo una cosa che ho fatto per me...
Oltretutto...ho notato che mi sta sfuggendo un po' di mano...il primo post che avevo pubblicato è sparito...(compare solo se clicco a destra sul titolo che aveva, Rud)quindi deduco che da adesso in poi per ogni foto che pubblicherò una cadrà nell'oblio???oddio. è davvero una tristessssa.
In ogni caso, per chi vuole farsi del male... buon pianto!
www.akyaky.blogspot.com
Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.
Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"
Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli
Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè