00 16/05/2007 23:16
Eccovi quella che è sempre stata la mia favola preferita. Di Esopo. (eh sì, leggevo Esopo e non cappuccetto rosso, mi sa che è per questo che son cresciuta distorta...)
[SM=x1169385] Il lupo e il cane [SM=x1169385]
"Un lupo tutto striminzito dalla fame incontra un cane ben panciuto.
Si salutano e si fermano:
- Donde vieni così lucido e bello? E che hai mangiato per farti così grasso?
Io che sono tanto più forte di te, muoio di fame.
E il cane:
- Se vuoi ce ne è anche per te. Basta che tu presti lo stesso mio servizio al padrone.
- E che servizio?
- Custodirgli la porta di casa e tener lontani i ladri di notte.
- Uh! Ma io sono prontissimo! Adesso sopporto nevi e piogge nel bosco, trascinando una vita maledetta. Mi dev'essere molto più facile vivere sotto un tetto e riempirmi lo stomaco in pace.
- Allora vieni con me.
E vanno. lungo la via il lupo vede una spellatura al collo del cane.
- Che roba è quella, amico mio?
- Oh... è niente.
- Ma se vuoi dirmelo...
- Qualche volta, per la mia natura impetuosa, mi tengono legato perchè stia quieto durante il giorno e vigili la notte.
Ma al crepuscolo vado in giro dove mi piace; mi si porta il pane senza che io debba chiederlo, il padrone mi da ossi della sua tavola, la servitù mi getta qualche boccone: gli avanzi di ogniuno sono miei. Così, senza fatica, mi riempio la pancia.
- Ma se si ha voglia di uscire, è permesso?

- Proprio interamente no.
A questo punto il lupo rifletté un solo istante e disse:
- Addio, caro: goditi pure le tue gioie: io non baratto la mia libertà con un regno.


Anche Esopo tratta molto male i lupi. Ma con questa sola favola, si prendono ogni rivincita!



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè