Finito di leggerlo! ^^
Ringrazio ancora Cinzia che me lo ha regalato, è un libro veramente meraviglioso per stile di scrittura, storia raccontata e valori in esso contenuti.
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Non mi aspettavo certo il lieto fine e sopratutto reputo la volpe ed il giornalista migliori personaggi a pari merito, esempi di incredibile sincerità nella loro astuta esistenza. Lo so che è una cosa contorta ma i due sono lo stesso personaggio, visto da punti di vista diametralmente opposti. Come già detto sopra, avevo capito la morte della volpe già a metà libro...e vi spiegherò il perchè: la volpe di questo libro è un personaggio abbastanza comune in certe produzioni letterarie e non, è il mentore, la guida, il personaggio che per importanza e carisma è in grado di offuscare i protagonisti. Quindi ad un certo punto lo si fa o morire o sparire o virare in altra direzione. Avendo intenso la mentalità dell'autore avevo indi compreso che la volpe sarebbe morta. Nè sparita -anche se ciò era, da parte mia, profondamente auspicabile- nè virata in altro - come improvviso cambio d'inclinazione caratteriale- ma uccisa in una azione tesa a distruggere la caccia alla volpe, pratica barbara e meschina che vede il povero quadrupede inseguito da autentico esercito in una guerra per niente paritaria. La volpe quindi ne esce molto bene, con l'accettazione del fato avverso e la sincerità della paura, ed anche la consapevolezza che la vita va così e non ci si può arrendere, ma combattere fino alla fine. Lunga vita alla Volpe, il mio totem!