00 22/05/2007 23:04
Akela ha ragione... e anche tu, marina... tu, il tuo bimbo e macchiolina dovete cercre di andare avanti, lo so che è difficile. Lo so... queste creature sono così fragili... soprattutto da piccoli... sono appena stata nell'altro forum , quello dei conigli. C'è un ragazzo che sta piangendo la sua coniglietta che oggi lo ha lasciato... perchè il suo veterinario venerdì gli ha detto di metterle due goccie di frontline... sono arrabbiatissima, stasera, perchè perfino il veterinario del mio cane (che quando vede i conigli non li tocca nemmeno e li spedisce da uno esperto) lo sa che non va dato MAI il frontline... per loro è veleno... scusami se lo rdico, soprattutto in questo momento per te triste... ma ecco, quando vedi questo "signore" che si prenderà cura di Macchiolina, mi raccomando cerca di conoscerlo bene... fai più domande che puoi... mi da' troppo fastidio che degli incompetenti si spaccino per esperti...scusami... lo prendo quasi sempre come un insulto personale...

Quando perdo qualcuno a me caro... trovo sollievo leggendo e rileggendo queste parole... spero che anche a te facciano piacere... o che in qualche modo alleviino il tuo dolore...

"Guarda, di notte, le stelle. E' troppo piccola la mia perchè ti mostri dove si trova. E' meglio così. La mia stella sarà per te una delle stelle. Allora ti piacerà guardarle tutte, le stelle...saranno tutte tue amiche. E poi sto per farti un regalo...
Le persone hanno delle stelle che non sono le stesse. Per alcuni, che viaggiano,le stelle sono delle guide. Per altri non sono che delle piccole luci. Per altri, che sono studiosi, sono dei problemi. Per l'uomo d'affari che ho conosciuto erano oro. Ma tutte quelle stelle tacciono. Tu, tu invece, avrai delle stelle come non le ha nessuno...
Quando guarderai il cielo, la notte, poichè io sarò su una di esse, poichè io riderò su una di esse, allora sarà per te come se ridessero tutte le stelle. Tu, tu soltanto, avrai delle stelle che sapranno ridere!
E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre) sarai contento di avermi conosciuto. Sarai per sempre mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per il piacere di farlo...e i tuoi amici saranno sicuramente increduli nel vedere te che ridi guardando il cielo. Allora tu dirai loro: "Sì, le stelle...mi fanno sempre ridere!". Ed essi ti crederanno pazzo.
Ti avrò proprio fatto un brutto scherzo!"
A. de Saint-Exupery, "il piccolo principe"



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè