Nebaska, non preoccuparti... sei una delle persone meno meritevoli di estinzione che io conosca
non estinguerti mai e poi mai!!!!!
Fabio, sono bellissime le cose che scrivi... ma quanto al sentirsi colpevoli, anche se provo a sforzarmi di credere di appartenere a una specie diversa... è impossibile evitarlo!
Eccomi qui, il tavolo del computer è di legno, e anche se non lo fosse sarebbe di qualche materiale sintetico che per produrlo avrebbero aumentato il tasso di inquinamento di un pochetto… tho, c’è un libro qui, l’ho comprato io, carta anche quella. Con cosa lo fanno l’inchiostro? Meglio che non lo sappia. Sto usando un computer, arg, per costruirlo quanto avranno inquinato? Oh, c’è anche la luce accesa… qui è un trionfo del consumo di energia elettrica, poi?
Poi c’è un elenco interminabile di oggetti...(e sto volutamente tralasciando il discorso cibo...)per quanto uno stia attento a quello che consuma, a tutto quello che compra...se ti metti a pensare non te la cavi più. Fosse per me gli alberi non verrebbero abbattuti,né l’ambiente inquinato, ma se solo vivi come si fa a non sentirsi complici di una marea di ingiustizie… che riguardano gli esseri viventi, tutti?
E davanti a me c’è una medicina stasera… io sono fortunata, non devo prendere medicinali. Anche Akela è stato fortunato, ma ora non sta bene e si sta passando da una cura all’altra senza che io ci possa capire nulla… i farmaci che non funzionano li porto al canile, in qualche modo non vanno sprecati: cortisone e antidolorifici sono tra i più utilizzati. Ma questo qui parte da domani. Che cos’è, che schifezza c’è dentro? cerco di capirlo sul foglietto illustrativo (carta) .. su quante povere bestie è stato testato perché qualcuno di diverso da me credeva che la loro vita valesse meno di quella di un cane di proprietà? E il bello è che io sono incoerente nelle mie idee fino in fondo e domani lo darò ad Akela, perché ha un male che se lo toicchi salta in aria e non so che fare. Non ci deve rimettere lui per schifezze fatte da umani, ma a guardar bene io non sono proprio così diversa da questo genere di umani, visto che alla fine uso tutte queste cose che loro producono con la morte di esseri viventi e in parte del pianeta… (e sto studiando per prescrivere medicinali del genere in futuro…) sì, dipendesse da me sarebbe tutto diverso… ma non lo è e io per quanto possa parlar bene non posso non vivere… e non si può non sentirsi colpevoli, si è circondati, si è complici muti… e anche un po’ parassiti di questa “specie diversa”, se si fa come faccio io. Però non vedo alternative, e quando non ne vedo sono catastrofica e penso che la Terra si prenderà una bella rivincita...
anche su di me, sì, mi ci metto per prima. Se mi metto seriamente a fare il calcolo di tutte le creature viventi torturate, intossicate o uccise perchè vivessi io...quel poco che dico di fare, ecco, in confronto è talmente poco che davvero, credo che se ieri sera mi sono aggrappata a quello per dire che la mia vita forse aveva un "senso" dovevo essere completamente cieca...
Scusate il catastrofismo, e lo sfogo... e tutto. Se comincio a pensare a questo genere di cose non la pianto più...
Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.
Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"
Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli
Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè