00 25/01/2008 12:34
Era sei mesi fa... vi ricordate le foto di Altair?

Akyaky, 16/07/2007 22.38:




Bhè... sono passati sei mesi. Non sono stati facili per lei... insomma, lei andava presa e messa in un posto tranquillo e lascita lì. Aveva bisogno di questo, lei... invece io l'ho presa, messa in un posto tranquillo, dopo due mesi l'ho caricata su tre treni, portata in un posto sconosciuto, in uno studentato per niente tranquillo nell'appartamento meno tranquillo in assoluto. Dopo tre mesi l'ho ricaricata su tre treni, portata a casa per natale e poi l'ho ricaricata ancora su tre treni e portata allo studentato.
Ora prendere una cane come lei per farle fare una vita così mi semra una follia. Ma a Luglio avevo in mente solo lei. Era lei che doveva venire con me. E, ecco... mi sembra che qualcosa nel suo sguardo sia cambiato... (le foto non sono grandi)
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Dormi bene cucciolotta...
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Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè