Sono felice che questo argomento ti interessi Akela ed anche se non sono in molti che lo seguono, con gioia dò smepre il mio meglio nelle spiegazioni. La tua domanda è interessante ed ora approfondirò.. permettimi però prima di dare dei cenni storico religiosi per affrontare questo nuovo argomento la Metempsicosi.
La reincarnazione e le religioni del mondo
Proprio come gli Hindu e i Buddisti accettano la dottrina della reincarnazione, così tutte le tradizioni religiose l'hanno accettata in tempi diversi.
Gli antichi Egizi e i Greci la accettavano come un fatto della vita, mentre i Druidi arrivavano a prestare denaro pensando di riaverlo in una vita futura.
Gli Indiani d'America, gli aborigeni australiani e molte tribù africane includono la reincarnazione nei loro credo.
L'idea, pienamente accettata da Ebrei ed Esseni, era largamente diffusa ai tempi di Gesù, e ha continuato ad essere popolare tra gli Ebrei europei fino alla fine del Medioevo, tra gli Ebrei Cassidici e mistici, presso i quali è conosciuta come "gilgul" ed è spiegata abbastanza in profondità in varie opere cabalistiche.
I Drusi, di origine musulmana, non solo credono nella reincarnazione, ma considerano le memorie delle vite passate una cosa normale, anche se fino a poco tempo fa era loro vietato di parlarne al di fuori del loro popolo.
Il concetto di reincarnazione è decisamente una componente anche del primo Cristianesimo; ciò nonostante, molti cristiani moderni tendono a considerare l'idea come una buffa superstizione.
I padri della Chiesa Cristiana, comunque, testimoniano che le reincarnazione era parte del pensiero cristiano primitivo.
Per esempio, nel terzo sec. d.C., Origene, che era considerato secondo solo ad Agostino per la sua influenza durante i primi tempi della Chiesa, scrisse nella sua opera "Sui Principi": "A causa di una certa inclinazione verso il male di alcune anime, esse perdono le ali e prendono corpo, prima sotto forma di uomini; quindi, a causa dell'associazione con la passione irrazionale, dopo il periodo assegnato con la forma umana, essi si trasformano in bestie, forma dalla quale passano poi alla forma di piante. Restano in queste diverse forme di corpi fino a quando non saranno degni di essere riportati alla loro posizione spirituale". (NDR: in effetti, questa non è l'esatta "formula" reincarnativa. Nessuno torna "indietro" - secondo Tradizione - in esperienze superate. L'uomo evolverà sempre, una volta entrato nel regno umano, e non tornerà ad abitare in regni precedenti a questo)
Con il tempo, quando la teologia cristiana iniziò a cambiare, l'idea della reincarnazione divenne sinonimo di eresia, e nel 553 d.C., nel secondo Concilio di Costantinopoli, l'Imperatore Giustiniano proclamò il suo anatema contro Origene:
"Se qualcuno dovesse proclamare che l'anima trasmigra da un corpo ad un altro che sia maledetto".
Questo pose fine ad ogni disquisizione seria sulla trasmigrazione dell'anima nella cristianità organizzata.
La Reincarnazione secondi i Veda
la reincarnazione parte invece dal presupposto che l’evoluzione o comunque il cambiamento dei corpi non sia meccanico o che non segua una legge universale totalmente rigida, ma dipende dalla maturazione dell’individuo. I Veda concordano sul fatto che, in linea generale, l’anima sale nella scala evolutiva in modo quasi automatico per quanto concerne le specie inferiori (minerali, vegetali, animali), in quanto la loro capacita’ di discriminazione e’ limitata e legata alla sfera istintiva. Ma la forma umana possiede la piena capacita’ di raziocinio e quindi la piena responsabilita’ delle sue scelte. Da li’ la possibilita’ di sviluppare meccanismi karmici a catena che conducono l’autore degli atti anche a tornare in specie inferiori. Infatti, a rifletterci bene, il corpo materiale e’ il risultato di uno stato di coscienza, cioe’ di un modo interiore di essere. E questo modo di essere da cosa e’ causato se non dalle azioni che si compiono durante la vita umana?
In definitiva, cio’ che facciamo nella forma umana ci costruira’ dentro uno “stato di coscienza”, il quale sara’ la causa del nostro prossimo corpo: animale se la nostra coscienza sara’ animalesca, umana se sara’ umana, divina se sara’ divina.
A chi sostiene che non e’ possibile ridiscendere dalle forma umana a quelle inferiori, noi facciamo notare che molti esseri umani sono di fatto gia’ discesi nelle forme inferiori comportandosi come animali. Se non fosse possibile diventare piu’ degradati degli uomini, come mai tanti si comportano da animali o peggio?
Per quanto riguarda le diversificate opinioni dei tanti movimenti spirituali, le differenze ci sono perche’ - grazie a Dio - esiste la liberta’ di pensiero e di ricerca.
Il giudizio di cio’ che e’ giusto o sbagliato spetta allo studioso, e ognuno prende la responsabilita’ delle proprie conclusioni. Ma dire che se ci sono tante opinioni diverse e addirittura opposte vuole dire che sono tutte automaticamente sbagliate mi sembra un discorso poco serio. Basterebbe dire di non essere d’accordo su questa idea per rendere quella teoria sbagliata anch’essa, e si cadrebbe cosi’ nel pericoloso vortice dell’agnosticismo (ajnana-vada).
METEMPSICOSI
Pitagora di Samo
Metempsicosi è una parola composta che deriva dal greco
(metem = trasferimento e ps?ch?sis = anima), e in molte religioni e credenze filosofiche rappresenta la trasmigrazione dell'anima che, ad ogni successiva morte del corpo in cui è ospitata, passa ad un altro corpo umano, animale, vegetale o minerale, finché non si è liberata da ogni vincolo con la materia. In mitologia, il dio Ermes, volendo fare un regalo al figlio Etalide, gli promise qualsiasi cosa avesse voluto a eccezione dell'immortalità, ed Etalide pensò bene di chiedergli un'eterna memoria, ovvero la possibilità di ricordare, anche dopo morto, tutte le vite precedenti.
Grazie a questa facoltà, Pitagora? ? filosofo presocratico che assomiglia, tra l'altro, tremendamente a Osama Bin Laden ? sostenne di aver già vissuto quattro volte e, in particolare, di essere stato prima Etalide, poi Euforbo, nei cui panni era stato ferito a Troia da Menelao, quindi Ermotimo ? a dimostrazione diceva di aver riconosciuto in un tempio lo scudo di Menelao ? e infine Pirro, un povero pescatore dell'isola di Delo. Tra una reincarnazione e l'altra, la sua anima si era trasferita in numerose specie animali e perfino in qualche pianta. Altre volte invece gli era capitato di scendere nell'Ade, dove aveva intravisto Omero appeso a un albero ed Esiodo incatenato a una colonna, colpevoli entrambi di aver trattato gli Dei con troppa familiarità.
La serie delle apparizioni di Pitagora comunque non termina con lui: alcuni biografi posteriori raccontano che il filosofo si sia reincarnato di nuovo in un certo Periandro, quindi nel corpo di un uomo chiamato anch'egli Etalide e, per finire, nelle vesti profumate di Alco, una bellissima donna che di mestiere faceva la puttana. A conti fatti pare che il ciclo delle reincarnazioni fosse di 216 anni? per cui l'ultima apparizione sulla Terra dovrebbe essere avvenuta intorno al 1810 d.c.
È quasi certo che il nostro filosofo abbia importato questa teoria dall'Estremo Oriente, tanto più che ancor oggi in India c'è chi la ritiene una cosa possibile. Secondo la metempsicosi, l'anima trasmigra da un corpo all'altro e viene promossa a un livello superiore (diventando mercante, atleta o spettatore) o retrocede in una serie inferiore (albero, cane, pecora, maiale ecc.) a seconda di come si è comportata sulla terra. La morte, secondo Alcmeone, consente l'aggancio di una «fine» con un altro «principio» per cui, mentre un corpo muore, l'anima, in quanto immortale, percorre una traiettoria circolare, né più, né meno di quanto non fanno le stelle in cielo. Il corpo, aggiunge Filolao, altro non è che una tomba, una prigione dove l'anima è costretta a espiare le proprie colpe. Di qui l'etica pitagorica: comportati bene, se no addio promozione!
Per colpa di questa teoria della metempsicosi, Pitagora è stato ampiamente sfottuto sia dai contemporanei che dai più illustri drammaturghi: Senofane, in un suo scritto, ce lo mostra nell'atto di trattenere per un braccio un uomo che bastona un cane. «Ti prego,» dice Pitagora «non picchiare il tuo cane giacché in esso, temo si trovi l'anima di un mio amico.» «E come fai a dirlo?» chiese l'uomo. «Ne ho riconosciuto la voce.»
Questo algoritmo esoterico è indicato per i nostri contemporanei: persone nate dopo il 1901! Date di nascita precedenti, se ci sono individui ancora in circolazione di questa età, potrebbero generare degli errori o non essere per niente accettate.
Programma originale scritto da Natalie V. Zubar (kopilka@infocom.kharkov.ua).
Pitagora, figlio del gioielliere Mnesarco, nacque nel 570 a.C. nell'isola. di Samo, a poche miglia dalla città di Mileto. Fondò una scuola dove ? tra l'altro ? venivano osservate una serie di regole stranissime, tra cui non mangiare le fave, non spezzare il pane, non toccare il gallo bianco o quando ti alzi dal letto non lasciare l'impronta del tuo corpo. A quarant'anni suonati lasciò gli agi della corte di Policrate, tiranno di Samo, per sbarcare a Crotone sulle coste italiane dove tirò su una corte di 300 allievi. Un giorno Leonte, tiranno di Fliunte, chiese a Pitagora «Chi sei?» e lui gli rispose: «Sono un filosofo» e fu così che per la prima .volta è stato pronunziato questo termine. Secondo Dicearco, Pitagora si lasciò morire di inedia a Metaponto, dove si era rifugiato, con la scusa d non aver più voglia di vivere Il 216 era uno dei numeri magici della scuola pitagorica, essendo il cubo del numero 6.
(Fonti:
- Lo Zingarelli - Vocabolario della lingua italiana
di Nicola Zingarelli
- Storia della filosofia greca - I presocratici
di Luciano De Crescenzo - Arnoldo Mondadori Editore)
Spero di esser stata chiara nella ricerca e non esitate a chiedere chiarimenti
[Modificato da Nebaska 02/08/2007 12.31]