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Lilly vagabonda per rivedere i suoi matti

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    Akela il solitario
    Post: 4.085
    Sesso: Maschile
    00 24/08/2007 14:40
    Lilly vagabonda per rivedere i suoi matti

    Da www.lastampa.it/lazampa/

    Il direttore caccia la mascotte, lei torna all'istituto

    GIULIO GELUARDI
    Lilly la cagnetta dei mattiCARPASIO (IMPERIA)
    In paese: tutti lo chiamano il cane dei «ragazzi». Per discrezione, forse anche per una malcelata forma di rispetto verso quegli sfortunati ricoverati là dentro. Ma il suo vero nome è Lilly, oggi già sulla bocca di tutti qui in Riviera. E’ lei, occhi marroni e tristissimi, rinchiusi in una pelliccia di pelo lungo e chiazzato, frutto del pazzo incrocio tra un cane lupo e un volpino, la cagnetta protagonista di una storia d’amore intensa e contrastata che sembra uscita dalla fantasia di un scrittore. Lilly, amica fedele degli ospiti della Comunità terapeutica «Il Faro» di Carpasio, un paese incastonato sui monti alle spalle di Arma di Taggia, un centinaio di anime e forse meno ha deciso di dedicare la sua vita e il suo generoso cuore di cane ai pazienti con problemi psichici con cui negli ultimi tre anni ha fraternizzato regalando loro, come un dono piovuto dal cielo, attimi di grande spensieratezza e felicità. E Lilly è diventata la «loro» cagnetta, la loro compagna di giochi, un dolce alter ego a quattro zampe, al quale sono legati da un affetto profondo, addirittura viscerale, come soltanto una persona con problemi psichici, sensibile e vulnerabile, può sviluppare.

    Lo sconforto
    Ma la decisione, quella di allontanare l’animale dall’Istituto, ancora non si sa per quale reale motivo, ha gettato nel più profondo sconforto i «ragazzi». Alcuni si sono messi a piangere e altri, per qualche sera, si sono rifiutati di mangiare. E Lilly che per i suoi amici prova un amore infinito e disinteressato, non è stata da meno: allontanata dalla Comunità e affidata a una collaboratrice che ha accettato di prenderla per evitarle la possibile triste condizione di carcerata in un canile, la cagnetta per giorni ha rifiutato il cibo passando ore con lo sguardo perso nel vuoto. Un dolore inconsolabile, nonostante le cure e l’affetto dei nuovi tutori. Insopportabile.

    Ed è questa la ragione per cui, per ben due volte, è riuscita a scappare e dopo interminabili giorni passati tra le montagne, patendo fame, sete e freddo, evitando le strade e facendo più di trenta chilometri, si è ripresentata scodinzolante, davanti al portone dell’Istituto. L’ultima volta è accaduto lunedì scorso: venerdì era fuggita e dopo quasi una settimana di disperazione della sua tutrice che non riusciva a darsi pace, è ricomparsa dimagrita e provata ma felice davanti alle finestre dell’Istituto, abbaiando con le ultime forze che aveva per fare saper ai suoi amici che era ritornata, un’altra volta, per stare con loro. Nel suo sensibile e ingenuo cuore di cane ha sperato che fosse per sempre. Inutilmente. L’ordine è rimasto invariato.

    Custode dei malati
    E così non soltanto i responsabili della struttura non hanno detto nulla agli infelici pazienti di questo ritorno ma hanno disposto il suo immediato allontanamento: la collaboratrice dell’Istituto si è detta ancora una volta disponibile a ospitarla. Ma quanto ci metterà la cagnetta a scappare di nuovo? Quanto dovrà ancora soffrire lontano dai suoi «ragazzi» che sanno sicuramente riconoscere la semplicità e la profondità dell’amore?

    Capitata nel paese dell’alta valle Argentina non si sa come tre anni e mezzo fa, timorosa di tutto e tutti, segno di un passato fatto di quelle violenze che soltanto gli uomini sono capaci di infliggere, Lilly a Carpasio ha incrociato il suo destino: quello di accudire gli ospiti del centro terapeutico. Lilly è sempre rimasta nel giardino, fuori del Centro, un vero gioiello di istituto. Mai dentro la struttura, per ragioni di igiene. Si accontentava di pochissimo: una ciotola di minestra e po’ d’acqua. L’importante era stare vicino ai suoi amici. E i malati si sono subito innamorati di lei. Lo sforzo per accudirla, insieme con il personale del centro, ha aiutato molti di loro ad interagire meglio con l’ambiente esterno. Carezze e cibo, parole dolci e lunghi, muti, colloqui fatti di sguardi e sorrisi.

    Lilly ha sempre ricambiato, facendo con i «ragazzi» lunghe passeggiate e quando uno di loro provava ad allontanarsi lei abbaiava e lo riportava nella fila. Ora Lilly se ne deve andare. Anzi se n’è già andata. Una decisione dolorosa. Persino la direttrice generale dell’Asl di Imperia, Renata Canini, pur sottolineando che il centro è privato e che quindi l’Azienda non ha diretta competenza, ha detto: «Non vedo la ragione per cui il cane debba essere allontanato».

    Dal canto loro i responsabili dell’Istituto sostengono che «il cane negli ultimi tempi era diventato mordace, ha aggredito anche il postino, senza ragione: l’allontanamento è dovuto a motivi di sicurezza». Ma non soltanto questo: l’istituto confina con un ambulatorio medico e a quanto pare gli anziani erano spaventati dal cane. Quale sarà ora il destino di Lilly? I responsabili dell’Istituto assicurano: «Starà molto meglio ora di quanto potesse stare da noi, all’aperto. Nessuno deve pensare che siamo senza cuore. Tre anni fa quando è stata abbandonata l’abbiamo adottata e salvata dall’accalappiacani per evitarle il canile. I ragazzi erano stati informati anche in presenza della psicologa che la cagnetta sarebbe stata trasferita. Se hanno sofferto? No, per loro Lilly era semplicemente un “giocattolo”».

    "La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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    =Sheryl=
    Post: 737
    Sesso: Femminile
    00 24/08/2007 23:43
    si... un giocattolo, la fanno facile... non hanno mai sentito parlare di pet therapy probabilmente!!!! insensibili! [SM=x1169378]

    Guardavo quei bei pesci muoversi nell'acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l'uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri vienti. Uno degli argomenti che vengono ancora usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di preteine. E gli elefanti? Da dove prendono le proteine gli elefanti?
    - Tiziano Terzani, "Un altro giro di giostra"
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    Akela il solitario
    Post: 4.085
    Sesso: Maschile
    00 27/08/2007 12:11
    E pensare che le persone che hanno detto che per loro era solo un giocattolo sono responsabili della riabilitazione di quelle persone... Se non reputano i loro pazienti capaci di provare affetto, come possono capirli e aiutarli?

    "La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 28/08/2007 00:03
    Oddio che storia assurda... sto piangendo come una scema... povera lilly...non si può allontanare un cane da chi ama, è una cosa tremenda... e poveri ragazzi... oddio...perchè tutti devono essere tanto crudeli???? "giocattolo"????...... è tremendo...



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 29/08/2007 21:45
    LIETO FINE!!!!!!
    Amici!!!!

    Guardate che mi scrive un'amica fidata:
    al tg2 delle 13.30 hanno detto che LILLY TORNA DEFINITIVAMENTE ALL'ISTITUTO!
    hanno fatto vedere il video di lei nel giardino dell'istituto...è davvero bellissima...

    questo perchè c'è stata una riunione dei dirigenti, che hanno capito di aver fatto un grossissimo sbaglio.
    le persone in cura riavranno la loro piccola da coccolare...che bello....!!!
    :D


    é splendido... [SM=x1169381] sembra la trama di un romanzo... io ogni tanto lo scrivo... in una canzone di un po' di tempo fa qualcuno diceva "qualche volta vincono anche i sogni..." [SM=x1169385]



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè

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    Akela il solitario
    Post: 4.085
    Sesso: Maschile
    00 29/08/2007 21:48
    Che bello!!!!! E speriamo che duri davvero [SM=x1169405] !!
    I sogni vincono se non si smette di sognare [SM=x1169385] ...

    "La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"