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Cane caduto in giardino pubblico, comune condannato a pagare

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    =Sheryl=
    Post: 737
    Sesso: Femminile
    00 10/09/2007 11:13
    Esito per il caso della dobermann Vera.
    10 settembre 2007 - "'Regina Vera', dobermann di sei anni, e il suo amico-padrone, Gianmarco Negri, trentenne della provincia di Parma hanno avuto piena soddisfazione dal tribunale di Genova (seconda sezione, giudice Roberto Bonino), che ha condannato il Comune a pagare un risarcimento di 3.789 euro e versare 1200 euro per danno biologico. Il Comune e' stato ritenuto responsabile delle ferite subite dall'animale, precipitato 4 anni fa dai giardini dell'Acquasola". Lo riporta il 'Secolo XIX' riferendosi alla storia di un dobermann, 'Vera', portato dal padrone in un'area adibita dal Comune alla libera circolazione dei cani in spianata Acquasola, ma che a causa della "mancanza di adeguata recinzione" e' precipitato dal muraglione che sovrasta la strada, riportando varie contusioni che l'hanno reso 'non idoneo a partecipare ai concorsi di bellezza'.
    "Vera - prosegue - e' uno di quei cani che, per mesi, finivano per cadere quasi regolarmente dal muraglione dei giardini dell'Acquasola. Tra il 2003 e il 2006 animalisti e semplici cittadini avevano segnalato quello che sembrava una vera e propria ecatombe: mancavano ringhiere e staccionate e gli animali, senza protezione, volavano nel vuoto dell'alto bastione di via Foscolo. L'allora giovane doberman aveva subito la triste sorte il 9 novembre del 2003".
    (Stm/Col/Adnkronos)

    www.animalieanimali.it

    Guardavo quei bei pesci muoversi nell'acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l'uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri vienti. Uno degli argomenti che vengono ancora usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di preteine. E gli elefanti? Da dove prendono le proteine gli elefanti?
    - Tiziano Terzani, "Un altro giro di giostra"
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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 11/09/2007 19:19
    Oh, mamma! Fortuna che ci sono stati i risarcimenti, ma spero che i cani di Acquasola nel complesso non si siano fatti niente di grave... [SM=x1169385]



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè