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L'imprenditore che salva lama e cammelli

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    Akela il solitario
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    Sesso: Maschile
    00 29/09/2007 15:05
    L'imprenditore che salva lama e cammelli

    Da www.lastampa.it/lazampa/

    Nella ditta di Rivoli cura 300 animali

    PATRIZIO ROMANO
    RIVOLI (Torino)
    Un pavone passeggia indisturbato in corso Allamano, a Rivoli? Niente di strano, nella «Nuova Demolizione» è uno dei quasi 300 animali della piccola ma ordinatissima oasi naturale dove convivono animali esotici e da cortile. E dove bambini e adulti, ovviamente senza pagare nulla, si fermano a guardare colombi e tacchini, pavoni e oche, conigli e cocorite. E non solo: zibetti indiani e africani, cacatua e cenerini, caprette tibetane ed ara, maialini vietnamiti e poi alpaca, lama, cavalli, asinelli romeni, pony e un cammello. Per non parlare delle decine di galline e di galli di tutte le specie.

    «Non mi chieda perché, ma gli animali che amo di più sono proprio i galli - ammette Gaetano Saviotti, titolare della “Nuova Demolizione” -. Forse per il loro portamento fiero e austero. Per il fatto che si pavoneggiano tronfi nel loro pollaio». Ci pensa su guardandoli passeggiare con aria da «capo». «Forse perché mi sento così nella mia azienda...», dice ridendo. Sono loro a dare la sveglia alla vita sia dell'oasi sia di casa Saviotti, che è proprio sopra gli uffici. «Iniziano a cantare poco prima delle quattro del mattino - confessa la moglie Susanna -. E non smettono più. Finisce uno e attacca un altro».

    Lei, invece, ha una passione per i conigli: ce ne sono una ventina che saltellano nel recinto. «Non so come fa, ma li riconosce uno per uno e ha dato un nome a tutti», dice Saviotti. «Nelle gabbiette - osserva compiaciuto -, ci sono gruppi eterogenei: capre, conigli e gatti, oppure maialini, ara e pulcini - racconta -. Se li separiamo piangono, ed escono in fila indiana, come fossero un’unica una famiglia». E questa grande famiglia a lui costa non poco mantenerla. «Non ho mai fatto il conto, all'incirca saranno 5 mila euro al mese - confida -. Ma, come per i figli, un padre non ci bada molto». Quello che lo entusiasma sono i bimbi portati dai genitori a vedere animali visti solo in televisione.

    La passione di Saviotti nasce quasi per caso due anni fa, per affetto, quando salva un maialino che sta per fare una brutta fine e lo porta a casa. «Era dolce e ci faceva un mucchio di compagnia - racconta -. Insomma, ce ne siamo innamorati, e con lui di tutti gli animali». Tanto che la piazzetta principale della sua demolizione viene intitolata al Maialino Baby, con targa stradale. Mentre le due vie sono andate al gatto Pachà e al cagnolino Charlot. E se le vie interne si sono esaurite qui, le razze si sono moltiplicate. «Ha saputo che un cammello rischiava di essere abbattuto e lo ha salvato - confida Gianfranco, che cura l'oasi -. Era famoso, aveva partecipato a uno spot pubblicitario per una nota birra».

    Non è l'unico «personaggio» dell'oasi. «Ci sono anche due ex cavalli da corsa: Stella e Luna - continua -. La prima ha corso per sei anni a Vinovo. Anche lei stava per andare in pensione». Ora fa compagnia ai tanti animali che girano un po’ ovunque nel cortile o sul marciapiede di corso Allamano o nel negozio stesso. «Come Garibaldi, un pappagallo Ara, che è la nostra mascotte - dice sorridendo Gianfranco -. In verità, la dovremmo chiamare Anita, visto che il veterinario ci ha detto che è femmina, ma oramai è Garibaldi per tutti». E per curare i suoi animali vengono addirittura dalla Facoltà di Veterinaria di Grugliasco. «Per i miei amici solo il meglio» sentenzia Saviotti. Intanto un'iguana lo guarda impassibile. Poi socchiude gli occhi. Nell'oasi il rischio maggiore è essere svegliati da un gallo.

    "La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 29/09/2007 16:57
    Un grand'uomo. [SM=x1169385]



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè