00 20/03/2008 00:21
Anch'iooooooo!!!!!!!

Ciao Viola e Fabio!!!! Buona vacanza!!!!

Ora dico la miaaaa:

1) [SM=x1368201] Assolutamente NO. Un cane non ha orari fissi. Va abituato, certo, a degli orari fissi, ma non ha orari fissi insiti di suo. La mia coinquilina porta a spasso i cani a mezzanotte, alle dieci del mattino e alle quattro o cinque del pomeriggio. Se sgarri di mezz'ora il cane non muore. 3 volte al giorno per la maggior parte dei cani è indispensabile, ma per alcuni (femmine soprattutto) bastano anche solo due.
Sui tuoi fratelli puoi contare, ma solo se loro sono d'accordo. (ALLEATI CON LORO! [SM=x1368217] )

2)DIPENDE dal cane. Certo, abituare un cucciolo a un gatto e mooolto più facile (il cucciolo poi per sua insita natura commuove di più i genitori riluttanti), ma non dimentichiamoci che esistono tanti cani adulti che hanno già abitato con i gatti (basta chiedere ai volontari, le loro storie le sanno) o che non farebbero loro nulla perchè sono particolarmente calmi. Quando ho preso Altair l'ho schiaffata in stanza col coniglio [SM=x1169373] Moscardo senza pensarci due volte, la conoscevo tanto che dormivo tra due cuscini, non l'avrebbe mai toccato. Basta conoscerli, chiedere a chi li conosce. Akela (il mio cane) una volta era stato riportato perchè il gatto lo sbranava... valuta anche il problema opposto...

3)DIPENDE dal cane. Educare un cucciolo non è difficile, prendere un adulto esagitato e cercare di non fargli fare casino è un'impresa...anche in questo caso dovresti prendere un cane calmo. E se fa casino ogni tanto lo si può rimproverare (non è che da adulti sono stupidi e non imparano più niente, anzi io non ho mai avuto problemi a fare imparare loro cose nuove, anche molto nuove. Altair il giorno che è arrivata a casa mia era perplessa davanti ai tre gradini davanti alla porta, non sapeva come salire. Ora gira su e giù tra stazioni e metropolitane con relativa tranquillità....)

4)ti sei risposta da sola. Non è importante tanto il tempo, quanto la qualità... un cane può aspettarti per ore se in cambio quando torni lo porti a correre e giocare. E' felice lo stesso. MOLTO più che in canile. E anche qui, se si presentassero problemi, si possono risolvere. Basta prendere il cane quando sei in vacanza e lasciarlo da solo gradualmente. Prima cinque minuti, poi lo premi. Il giorno dopo dieci, e lo premi. Piano piano. E lui capirà che non lo abbandoni (cosa che potrebbe pensare se lo lasci solo per ore di botto) e si abituerà. Poi esistono dei giochini impegnativi, che li lasciano impegnati tanto tempo...

5)La metratura del tuo appartamento è superiore a quella della gabbia. E anche se fosse uguale, ci sarebbe una grossa differenza: tu. Un cane è felice se ha tanto spazio. Ma è felice anche se in poco spazio si sente amato. Un cane... prima di desiderare un giardino, desidera un umano. sempre.

Buona festa del papà a tuo papà!!! (a proposito, il suo indirizzo mail??)
[Modificato da Akyaky 20/03/2008 00:22]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè