00 14/05/2008 11:26
Non ho dubbi che il film sia stupendo, di sicuro spettacolare, basta guardare la locandina, già mi commuove: solo l'immagine della bambina con lo splendido lupo in secondo piano è straordinariamente avvincente per gli appassionati del genere... quasi l'unico genere che io riesco a guardare, a livello di film.

Voglio però aggiungere ciò che penso riguardo al contesto in cui è inserita la storia, o favola che sia.
Comprendo bene che l'ambientazione storica abbia innescato qualche polemica, e mi stupisce che finalmente qualche critico cinematografico abbia il coraggio di dare l'avvio a polemiche su di un tema così scottante; il fatto è proprio questo, che troppo spesso tale tema viene sfruttato in letteratura e cinema.

Ebbene, io detesto le polemiche ma mi permetto un'osservazione: a ciò che ho capito leggendo la recensione (e non avendolo ancora visto), anche questo film, sia pure con una veste insolita rispetto ai numerosi altri, rientra nel filone di quelli che utilizzano l'Olocausto perchè è un tema sempre di sicura presa sul pubblico... I media e la scuola ci martellano da decenni con la storia dell'Olocausto, e ormai tutti, dagli ultra-ottantenni ai decenni, sappiamo di quale orrore si sia trattato: era più che necessario informarne il mondo intero, dal dopoguerra in poi, da quando quest'orrendo genicidio è venuto alla luce, affinchè aberrazioni simili non accadano più.

E' però necessario continuare a ribattere sempre quel pezzo di storia orrenda? A chi giova? Chi deve esserne sensibilizzato, ancora? E'passata, non ce la dimentichiamo di certo, non accadrà più, non possiamo cambiare il passato. Mostrusità simili purtroppo accadono a tutt'oggi in varie parti del mondo e noi povere pedine possiamo fare ben poco...Qualcuno obietterà che non se ne parlerà mai abbastanza, io ribatto che secondo me non serve a nulla continuare a rivangare all'infinito quegli orrori...naturalmente sempre nel rispetto delle opinioni altrui.

Trovo che ormai da parecchio tempo questo tema venga strumentalizzato dallo show-business, come ha osservato qualcuno nella critica postata qui sopra (con mio sommo stupore, perchè finora non ho sentito nessuno che osi muovere accuse di strumentalizzione riguardo un argomento così intoccabile).

A costo di scatenare reazioni indignate e scandalizzate, mi permetto di nominare il famoso, superosannato, pluripremiato da critica e pubblico anche negli U.S.A., mega-film di successo di Roberto Benigni, "La vita è bella". Sono una voce fuori dal coro, lo so, ma per me quel film è stata un'abilissima mossa di strategia commerciale nella scelta di un argomento di sicuro successo, di presa immediata su critica e pubblico: il successo era assicurato a priori (senza
nulla togliere alla bravura dell'artista Benigni). Una gran bella furbata.
Poco tempo fa ho sentito dire che parte della comunità ebraica ha mosso proprio questa accusa a Benigni...mi spiace dirlo, ma fin da quando è uscito quel film io l'ho pensata così.