Vivo e vegeto
Un altro motivo della “preferenza” per questo animale - poco esplicitato dalle madri che lo comprano per far contento il loro bambino - è la speranza che viva poco. E in effetti molti vivono davvero poco, tre o quattro anni. Ma perché sono trattati e soprattutto nutriti male. Nelle giuste condizioni, arrivano a dieci anni, qualcuno anche a quindici (l’aspettativa di vita, negli ultimi anni, è cresciuta per tutti, umani e non).
Il coniglio non assomiglia nel comportamento, nella fisiologia, nelle patologie e nelle esigenze alimentari, né al cane, un onnivoro di antica domesticazione, né al gatto, un carnivoro predatore.
Così, per esempio, molti farmaci e antiparassitari usati su questi “normali” animali da compagnia per lui sono estremamente nocivi, a volte mortali.
Il coniglio è un erbivoro stretto, cioè si ciba esclusivamente di vegetali, uno scavatore di gallerie ed è una preda. Tutte caratteristiche che vanno tenute in considerazione quando se ne adotta uno.
Preda dei bambini
Il coniglio è una preda per eccellenza, e la sua anatomia e psicologia si sono adattate per cercare di evitare questa fine. Ma non si tratta di un animale pavido, ci sono conigli che minacciano e rincorrono i gatti di casa. Le reazioni di difesa sono l’immobilità e la fuga precipitosa. E proprio per la fuga è organizzato il suo corpo: scheletro leggero e fragile e muscolatura forte. Per questo, non è un animale molto adatto ai bambini, che facilmente lo fanno cadere, provocando fratture, o, stringendolo, lo costringono a reazioni violente, movimenti che possono rompereperfino la spina dorsale. E, ancora per questo, soprattutto all’inizio del rapporto, va trattato con rispetto e delicatezza, aspettando tranquilli che sia lui a fare la prima mossa di avvicinamento. La posizione migliore per i primi contatti è mettersi seduti per terra, sul pavimento, fermi o quasi, e aspettare che il coniglio si avvicini.
Una bella casa
Il coniglio deve avere una gabbia – grande, come minimo un metro per 70 cm o un metro e venti per 50 cm - e ben organizzata, con un nascondiglio (una casetta di legno non impregnato di sostanze tossiche), il cibo, il beverino, la cassettina igienica, dei tubi in cui entrare. Ma per lui deve essere una casa, un rifugio, non una prigione. Alcune ore al giorno, almeno tre o quattro, il coniglio deve andare in giro, camminare, esplorare, avere compagnia.
Se si ha una stanza organizzata tutta per lui, è una buona cosa ma non vi deve essere rinchiuso sempre perché ha bisogno di comunicare con gli altri esseri viventi.
Occhio di lince
Sempre per cercare di sfuggire al suo destino di preda, il coniglio ha una vista eccellente, con un campo visivo di circa 180° per occhio, che gli permette di vedere in tutte le direzioni senza muovere la testa. Proprio davanti al naso ha invece un piccolo punto cieco.
Per saperne di più
LINK
www.aaeconigli.it
www.protty.it
www.rabbit.org (in inglese)
LIBRI
Marta Avanzi
Voglio un coniglio
Gruppo Editoriale Castel Negrino, 2007, 127 pagine, euro 15,90