00 23/07/2008 19:40
Grazie mille Viola...

Forse sono i sensi di colpa, o un minimo di istinto materno stile pinguina (non l'ho mai avuto però). Forse è perchè non lo ho saputo difendere, per questo se vedo un coniglio simile che magari è in difficoltà, o cerca casa, o è solo in una gabbia in mezzo a un mercato...me lo vorrei prendere perchè egoisticamente vorrei riscattarmi, vorrei una seconda possibilità. Della serie... Mos è morto, ma tu starai con me e io saprò difendere almeno te. Quello che non è giusto è che io questa cosa la provo sì per tutti i conigli in difficoltà, ma solo per uno "esteticamente" simile a Mos farei la pazzia (e di pazzia si tratta). Mi rendo conto che non è giusto, e non capisco perchè quando ne vedo uno simile non ragiono più. :SSS

Grazie comunque, mi sa che ci vorrebbe una psicologa sul serio!!!



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè