Il Regno Perduto Il forum per chi ama e rispetta la natura e gli animali.

Immacolata, setterina gettata nella spazzatura

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    ciuteina
    Post: 1.345
    Sesso: Femminile
    00 10/12/2008 09:46
    09-12-2008 - IMMACOLATA GETTATA NELLA SPAZZATURA: Solo due cose sono infinite, l' universo e la cattiveria umana ....................................
    Oggi vorrei urlare ed aprire un monologo forse delirante, spiacevole ma mi auguro che diventi l'inizio di riflessione.
    Le mie frasi molte volte sono aspre e spietate, ma sincere.
    Voglio mettere a nudo la ripugnante cattiveria umana a danno di poveri animali indifesi.
    Oggi alle ore 14,30 ho ricevuto una telefonata da una nostra benefattrice, se non fosse stata lei a parlarmi avrei stentato a credere a cio' che mi diceva: vieni subito a Poltu Quadu, di fronte al Comune c'è un cassonetto della spazzatura, dentro c'è un cane adulto chiuso in un sacchetto di plastica. Tremo, e quasi non riesco a dire a Barbara ed a Sebastiano ciò che dobbiamo fare. Arrivati sul posto i nostri occhi non credono alle immagine che vedono...........una cagnolina da caccia anziana è chiusa in un sacco della spazzatura.
    La liberiamo (pensate alle sue condizioni, non è riuscita a rompere un sacco di plastica......) la corsa in clinica, la corsa alla sua sopravvivenza, ogni minuto è prezioso, la situazione appare subito critica, occorre una trasfusione.
    Via al rifugio a prendere un cane. Piano piano ci guarda e sembra piu' vigile.
    La situazione è sempre grave ma noi speriamo.
    Un mostro, solo un mostro puo' aver commesso questo gesto criminale, non potrà essere "un uomo", anch'io appartengo agli umani e non sono come lui, nemmeno voi siete come quel mostro, quindi non puo' essere un uomo.
    Tu mostro schifoso dimmi come potrai mai guardare in faccia tuo figlio, tua moglie, tuo padre, tu non puoi perchè tu sei un mostro criminale.
    L'abbiamo voluta chiamare Immacolata , la nostra piccola setterina di circa 10 anni che avrà per tanto tempo seguito quel mostro, sicuramente non essendo piu' brava nella caccia l'ha buttata nella spazzatura.
    Sai Immacolata tu devi vivere perchè noi scopriremo assieme il tuo carnefice.
    Inviero' queste immagini a testate giornalistiche nazionali ed internazionali, tutti devono sapere che mostro è stato il tuo padrone.
    Aiutateci a dare giustizia a questa povera creatura.

    Clicca sulle foto per ingrandirle.

    www.lidaolbia.it/appelli/immacolata.html














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    Akyaky
    Post: 1.436
    Sesso: Femminile
    00 05/02/2009 05:36
    Non ce l'ha fatta, dice il link. Povera creatura.

    Volevo dire che la frase iniziale è di Einstein. Ha tutta la mia approvazione..



    Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
    Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

    Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
    E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



    Quando brillava il vespero vermiglio,
    e il cipresso parea oro, oro fino,
    la madre disse al piccoletto figlio:
    "Così fatto è lassù tutto un giardino".
    Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
    gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
    mentre il cipresso nella notte nera
    scagliasi al vento, piange alla bufera
    Giovanni Pascoli



    Da bambino volevo guarire i ciliegi
    quando, rossi di frutti, li credevo feriti
    la salute per me li aveva lasciati
    coi fiori di neve che avevan perduti...
    e un sogno fu un sogno ma non durò poco
    per questo giurai che avrei fatto il dottore
    e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore,
    perchè i ciliegi tornassero in fiore
    F. de Andrè