Sbranato da un branco di cani muore un bambino di 10 anni
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Avrete sentito dell'orrendo fatto di cronaca accaduto a Modica, in Sicilia, qualche giorno fa. Un povero bimbo è stato sbranato da cani randagi o non proprio...
Ma copio qui sotto un articolo, suppongo uno dei tanti, trovato sul web, tratto da "ilmioGiornale". E in seguito un altro.
Natale Bruno
Ragusa - Lo hanno puntato, accerchiato e azzannato al collo, alle gambe, al torace e alla testa. Per cinque interminabili minuti. Sino a quando non ha respirato più. Poi hanno continuato a morderlo fino quando i carabinieri non hanno sparato in aria per spaventarli e farli scappare. È morto così Giuseppe, nove anni, assaltato ieri pomeriggio da un branco di cani, a Sampieri, località a mare di Scicli, in provincia di Ragusa. Per la sua morte ci sarebbe un colpevole «indiretto». È Virgilio Giglio, l’uomo di 64 anni, che aveva avuto in affido il branco dalla procura della Repubblica di Modica: in serata è stato arrestato, per non farsi ammanettare aveva aizzato altri 40 cani contro i carabinieri. I morsi dei randagi, in tutto una quindicina, sono stati fatali per il ragazzino: inutile la corsa nell’ospedale Maggiore di Modica. Per lui la disperazione dei suoi familiari che non si danno pace, per una tragedia che forse poteva essere evitata, ma che avrebbe potuto avere un epilogo ancora più pesante. Quei cani dalla scorsa estate passeggiano liberamente per il paese e ieri poco prima di azzannare Giuseppe, avevano ferito a morsi un signore di quarant’anni e un altro bambino. Fortunatamente le loro condizioni non sono gravi.
La drammatica morte di Giuseppe riaccende la polemica attorno al randagismo, un fenomeno parecchio diffuso al sud che vede, liberi, lungo le strade italiane oltre 600mila cani. Tempo fa era stato il sottosegretario alla salute Francesca Martini a sollecitare con un’ordinanza ministeriale, i sindaci affinché applicassero le leggi per contrastare le orde dei randagi che invadono le periferie delle città e dei paesi.
Ieri a Sampieri era una bella giornata di sole. Giuseppe finito il pranzo aveva deciso di fare un giro in bici con la sua mountain bike verde. Era uscito di casa per andare nella pista ciclabile a pochi metri dai rovi che in tutta la borgata fanno da barriera frangiflutto al vento che spira dal mare. In pochissimi minuti il branco ha accerchiato il ragazzino che è caduto per terra. Poi le decine di morsi che hanno rescisso la giugulare e alcune arterie femorali. I cani non si sono fermati neppure dinanzi al sangue del bambino, hanno continuato ad azzannarlo sino a staccargli le gambette. Erano inferociti. Dopo avere dilaniato Giuseppe, hanno preso di mira un altro ragazzino della stessa età, finito in ospedale a Modica per ferite alle gambe e al torace. A salvarlo è stato un passante che poi ha raccontato agli investigatori: «L’ho visto aggredire dai cani e ho buttato contro gli animali dei piccoli massi, poi mi sono dovuto riparare dietro la mia bicicletta, a mala pena sono riuscito a tirarlo su». Per tutto il pomeriggio i carabinieri e la polizia veterinaria della Usl hanno faticato per catturare le bestie. Hanno rischiato di essere azzannati anche loro quando Virgilio Giglio, il custode che aveva in affidamento gli animali, ne ha liberati altri 40 per sottrarsi alle manette. L’uomo che è disoccupato e vive con il padre novantenne, nella tarda serata è stato arrestato per omicidio colposo, resistenza a pubblico ufficiale e omessa custodia di beni sottoposti a sequestro. I cani a da quanto si è appreso in ambienti giudiziari, oggi, potrebbero essere abbattuti per decisione della procura di Modica. La scorsa estate sono stati protagonisti di altre aggressioni, che fortunatamente hanno avuto esiti meno drammatici.
Sbranato da un branco di cani
Muore un bambino di dieci anni
Lunedì 16 marzo 2009 07.29
Un branco di randagi a Modica ha aggredito ed ucciso un ragazzino di dieci anni. Poco prima i cani avevano aggredito un altro bambino e un uomo. Arrestato per concorso in omicidio colposo, omessa custodia, malversazione di animali un uomo che aveva in custodia gli anima
Cronaca Italiana - 16/03/2009
Era uscito di casa, approfittando della splendida giornata di sole, per fare una passeggiata sulla sua mountain bike verde, a Sampieri, frazione marinara di Scicli, nel Ragusano, quando è stato circondato, aggredito e azzannato al collo, alla testa e al torace da una ventina di cani randagi. I morsi del branco, disperso dall'arrivo dei carabinieri, non hanno lasciato scampo a Giuseppe, dieci anni, che è morto nell'ospedale Maggiore di Modica per le ferite riportare.
UN COLPEVOLE INDIRETTO. Per la morte di Giuseppe, secondo i carabinieri della compagnia di Modica, ci sarebbe un "colpevole indiretto": Virgilio Giglio, di 62 anni, l'uomo che dalla locale procura aveva in affido il branco di randagi, e che è stato arrestato per concorso in omicidio colposo, omessa custodia, malversazione di animali e anche per resistenza a pubblico ufficiale. Sarebbe legato alla sua "negligenza", sostiene l'accusa, a permettere le tre aggressioni commesse dal gruppo di randagi che aveva in custodia avvenute nel Ragusano.
ALTRE AGGRESSIONI. Oltre al bambino morto il branco aveva aggredito poco prima altre due persone: un quarantenne, che stava facendo una passeggiata, medicato poi alla guardia medica di Ispica, e un bambino di nove anni, che è stato anche lui azzannato dal branco mentre giocava ma salvato dal pronto intervento di un passante.
LA TESTIMONIANZA. "L'ho visto aggredito dai cani - ricorda l'uomo che lo ha sottratto ai morsi del branco - e ho buttato contro gli animali dei piccoli massi, poi mi sono dovuto riparare dietro la mia bicicletta e sono riuscito a tirarlo su". Il piccolo è ricoverato in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita, nel reparto di pediatria dell'ospedale Maggiore di Modica. Sui tre casi erano stati allertati i carabinieri.
L'AGGRESSIONE A GIUSEPPE. E proprio i militari dell'Arma che stavano intervenendo per il caso del bambino di nove anni, hanno notato per strada la terza aggressione, quella più feroce. I cani avrebbero circondato Giuseppe e fatto cadere la sua bici, poi l'avrebbero aggredito, messo 'sottò e azzannato più volte. I militari sono subito intervenuti e sono riusciti a fare allontanare i cani. E subito hanno portato il bambino in ospedale. Al Maggiore di Modica hanno capito immediatamente che le condizioni di Giuseppe erano gravissime e hanno chiesto l'intervento di un elicottero del 118 per trasferirlo all'ospedale Cannizzaro di Catania, ma il bambino è morto prima che l'elicottero si alzasse in volo. Il pianto straziante di genitori, familiari e amici nell'obitorio, dove la salma è stata portata, è stato accompagnato da momenti di grande tensione. I carabinieri, intanto, con la collaborazione della polizia veterinaria, hanno provveduto a catturare 15 cani del branco, che verosimilmente saranno abbattuti, anche perché in passato si sarebbero resi protagonisti di altre aggressioni, che hanno avuto esiti meno drammatici. Nella scorsa estate alcuni turisti denunciarono di essere stati morsi da cani randagi.
PROBLEMA RANDAGISMO. Sulla tragedia di Modica il presidente della Protezione Animali, Carla Rocchi, ha espresso "dolore e sgomento". "Inquieta e deprime che - ha aggiunto Rocchi - a 18 anni dall'entrata in vigore della legge di contrasto al randagismo, era il 1991, e nonostante le risorse che hanno consentito a molte regioni italiane di controllare, contenere, e addirittura superare tale emergenza, esistano ancora aree del nostro paese dove, nonostante l'impegno e la dedizione dei volontari delle associazioni, le istituzioni locali non abbiano ancora affrontato con la necessaria determinazione e professionalità il fenomeno del randagismo". "Statisticamente - prosegue Rocchi - tale fenomeno è più vasto dove mancano piani di sterilizzazione e progetti di contenimento. Dispiace che la città di Ragusa, che aveva annunciato la volontà positiva di attuare, proprio in collaborazione con l'Ente Nazionale Protezione Animali, un piano di contrasto al randagismo, sia stata colpita da una così grave disgrazia". "L'impegno - conclude Rocchi - deve rimanere alto".
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