Ecco il seguito dell'articolo in apertura.
CONOSCERE I CAVALLI CON L’ARTE, LA DENUNCIA DEGLI ALLIEVI DELLA QUINTA B
12 mag 09
La mostra dell’Istituto Vittoria a Castel Drena, Trento. 12 maggio - Sabato scorso agli allievi della Quinta B dell’Istituto d’istruzione delle arti Vittoria di Trento sono giunti gli elogi di Gianluca Felicetti, presidente della LAV, per aver saputo sviluppare un progetto nuovo e impegnativo. Durato alcuni mesi, ha portato alla realizzazione della mostra “Cavalli Inutili? Dalla storia al macello” che affronta il tema dello sfruttamento degli equidi e ha mostrato la capacità dei giovani autori di elaborarlo in maniera efficace e approfondita.
A livello didattico sono stati particolarmente importanti progettazione e allestimento della mostra. Alcune risposte rivelano che il progetto ha significato arricchimento interiore, esperienza di una elaborazione tematica personale; per tutti anche opportunità di una maturazione artistica che esula dalla prassi curriculare.
Gregorio, animalista e proprietario di un cavallo, si è sentito coinvolto personalmente. Alice ed Elisa hanno apprezzato la parte informativa e lo stimolo a riflettere sui cavalli e il loro maltrattamento. Per Francesca questa esperienza ha avvicinato a situazioni sconosciute che ognuno esprime con la propria personalità. Esperienza particolare, per Silvia, tema sentito come ostacolo da affrontare; contenta “il giusto” per la sua realizzazione: l’ombra di un cavallo proiettato sul muro, con lo spettatore, proiettato a sua volta sulla parete, si ritrova fisicamente sullo stesso piano del cavallo, ritrovato centauro. Clementina ha posto l’attenzione sull’importanza di sperimentare come sia possibile inserire i propri elaborati in un contesto sociale e rapportarsi col mondo reale dell’arte. Arricchimento per Paola, occasione ideale per riflettere su una realtà che esprime appieno l’insensibilità dell’uomo nei confronti di ciò che lo circonda. Esperienza intensa per Daniele, mentre Federico è cosciente della difficoltà di poter esporre in spazi così belli, in cui le opere riescono a far rivivere lo spirito dei giovani. Martina ha richiamato l’attenzione dello spettatore sull’interiorità dei cavalli, che si esprime attraverso l’intensità dello sguardo. L’acquerello di Margarita rappresenta il tentativo di entrare in sintonia con questi animali unici, di fissare il sentimento di libertà dei cavalli. Molto coinvolta emotivamente Micaela che propone un’opera provocatoria contro la macellazione, tema che esplorano anche Federica e il suo gruppo di compagni, con un video in cui ad alcune immagini di cavalli in libertà, felici, ne seguono altre che li raffigurano vittime, richiusi in gabbie, feriti e avviati al macello. Per Karen un modo emotivamente coinvolgente per avvicinarsi ad una realtà nota, ma sui cui tutti preferiscono tenere gli occhi chiusi. Valentina ha un rimpianto, voleva esporre la sua opera nelle scuderie, ma per ragioni organizzative non è stato possibile; ha raggiunto comunque il suo obiettivo con una installazione in cui immagini e carne finta impacchettata in un freezer seguono il percorso della vita di un cavallo, fino alla macelleria, esprimendo il valore dell’animale solo in quanto carne.
Questa la chiosa di Rolando De Filippis, docente che li ha seguiti nel progetto: “Non voglio sembrare di parte, ma questi ragazzi si sono comportati bene in tutto. Preso da subito a cuore il problema, con i propri lavori grafici, pittorici e multimediali hanno dato sfogo alla propria sensibilità. Dico “in tutto” perché oltre ai propri lavori hanno dovuto allestire la sala, quindi dividere gli spazi in maniera armonica e funzionante. Il tutto è avvenuto – mi permetto di dirlo – con soddisfazione e, perché no, con professionalità.”
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 29 maggio al castello di Drena.
Orario 10,00 – 18,00, giorno di chiusura lunedì.
Ivana Sandri - "Trentino"