00 29/08/2009 19:47
Lilith e Lily
Oh sì, ero venuta a conoscenza di Lilith quando mi sono interessata a cose tipo vangeli apocrifi... sinceramente ero stata un po' spietata con lei! Avevo pensato (evidentemente non avevo il cervello attivissimo [SM=x1169428] ) "Ah bene. Così non bastava Eva, la peccatrice, la seduttrice, che già giustifica un certo odio per le donne da parte degli uomini, no, ce ne doveva essere un'altra, scacciata da Dio prima, pure peggio, Eva doveva essere la migliore creata da Dio, no, perchè invece Adamo gli è venuto "bene" al primo colpo, eh, ma quanto gli è venuto "bene" poi...". E la povera Lilith era stata liquidata così. Ora, sentendo Lily, qualcun altro mi ha parlato di Lilith, ed ecco che la vedo sotto un'altra luce... anche se anche io non so da dove possa essere uscito questo personaggio (siccome già Eva era abbastanza poco sottomessa secondo me), nè so da dove viene il suo nome (che ovviamente deve essere antichissimo).

Però no. Non lo so, ma dopo aver "adottato" Lily come nome mi sembra perfetto, non lo cambierò... quella micetta non mi ricorda per nulla il personaggio biblico, senza contare il fatto che "Eva" ha molto a che fare con il nome che sto cercando di sfornare per un altro cane (sto cercando di sfornare un nome per un altro cane???? [SM=g1552503]sono un MOSTRO [SM=g1552523] Altair sta bene e non morirà mai perchè è IMMORTALE)... e che il nome Lily, oltre ad avere il significato del giglio che mi piace tantissimo, è legato a due personaggi a me molto cari... una gufetta del libro "alla ricerca della terra" di Howke, una piccola civetta che non sa volare bene, una creatura affascinante e triste, un'innamorata che sa di non potere amare... e, come ho detto, la Lily della saga di Harry Potter, la mamma del maghetto con gli occhiali...un personaggio meraviglioso, che nel suo ruolo molto materno da' una grande sicurezza... un personaggio che anche se non c'è più fin dall'inizio della storia non fa che svelarsi continuamente, fino alle ultime pagine... una donna che ha avuto una breve vita tutt'altro che facile, una donna capace di un amore tanto forte da sopravvivere alla sua morte...

E poi, motivo non indifferente: ormai si sono abituati a chiamarla Lily, i miei, è un gran risultato, e non saprei come fare a spiegare loro che devono aggiungere una T. [SM=x1371618]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè