00 17/02/2010 13:45
Re:
ciuteina, 15/02/2010 15.55:

non riuscirò mai a capire come un amante del mare e dalla natura non possa semplicemente bearsi e godere di tanta bellezza (come le immersioni in fondali marini) e sentirsi parte di essa, fondersi in essa come dici tu, senza il bisogno di uccidere altri esseri viventi [SM=x1169392] , considerato che qui alle nostre latitudini il cibo non manca di sicuro.
Mi spiace, ma per me questo "sport" è equiparabile alla caccia. [SM=x1169401]
Non è meraviglioso immergersi e guardarsi intorno, magari dedicandosi alla fotografia subacquea, che è splendida e i buoni risultati richiedono tanta comperenza e abilità? A me saperle fare personalmente darebe tanta soddisfazione...

[SM=x1169398]




Non è uno sport, è una predazione che io attuo come animale verso altri animali.
Lo facevo anche prima che milioni di anni trasformassero le mie pinne in mani, la mia coda in gambe e la vescica natatoria in polmone. O questo discorso vale unicamente per i cani di London? Riscoprire le proprie origini ancestrali?
Prima di equipararmi ad un cacciatore, rifletti bene sulle differenze della caccia al suolo con armi terrificanti e tutti i vantaggi del cacciatore a differenza del pescatore in apnea, immerso senza respiro in un elemento al suo corpo assai poco congeniale, dove le prede superano in velocità il dardo d'acciaio dell'arma e dove l'unica possibilità di cattura è data dalla totale immedesimazione e conoscenza sia della preda che dell'ambiente.
Chiunque può prendere un fucile e accoppare un tordo, ma prova a munirti di arbalete e portami una spigola di taglia...

Ora, la farò semplice perchè prima ho scritto una risposta lunghissima e dettagliata ed è finita che l'ho cancellata per sbaglio e 'ste cose mi fanno girare le madonne assai.

Io amo il mare e le sue creature, le conosco e capisco profondamente e mi piace il loro sapore, mi piace predarle.
Se io non amassi il mare ma solo il gusto del pesce mi rivolgerei al mercato che fornisce ogni cosa fregandosene di ciò che impoverisce in nome del guadagno e con sprechi di vite immani.
Io uccido per bisogno alimentare solo quello che mi necessita, non un pesce di più e lo faccio unicamente 15 giorni l'anno, quando mi avvicino al mare.
A meno che non siano vongole o cozze il resto dell'anno non mangio nessun pesce, perchè ripudio il mercato.
Se ogni uomo che vuole cibarsi di carne o pesce dovesse essere costretto ad uccidere la sua preda il mondo sarebbe un posto meno ipocrita e falso.

Le persone generalmente sono divise, come dice Battiato, su un piano verticale ( spirituale) oppure orizzontale ( materiale ) e sulla miscelanza di questo basa i suoi giudizi.
Io osservo le due tangenti di cui sopra da un piano totalmente differente, naturale.
Cioè DEVO avere la responsabilità della mia fame.
Uccidere un vegetale od un pesce od un coniglio per bisogno nutritivo non è di per se una colpa, ma la cosa più naturale di questo mondo.
Sono le aberrazioni prodotte dal sistema ad essere il male.

Io rifiuto questo sistema, e se voglio mangiare il pesce che AMO me lo ammazzo da me, allo stesso modo se dovessi vedermi costretto ad uccidere un coniglio per mangiarlo lo farei, così come colgo il frutto.

La parte del sensibile innamorato e rispettosod i tutto e tutti non mi si addice, preferisco sinceramente la coscienza della mia natura e limitare i contatti col sistema/allevamento/pesca indiscriminata.