00 17/02/2010 20:17
Re:
Akyaky, 17/02/2010 19.55:


E dici di essere diverso da un cacciatore... secondo me qui ti sbagli e anche tanto, perdonami se te lo dico così... le vostre armi sono potenti come quelle di un cacciatore, ci si può ammazzare una persona con uno dei vostri arpioni...per cui, ecco, non credo mica che il confronto tra te e il pesce sia un confronto ad armi pari, anzi... ma qui tu mi dirai che l'arma dell'uomo è il suo cervello e che dunque può usare tutti gli arpioni che vuole. E allora anche il cacciatore lo può fare. E anche tu, se dovessi uccidere quel coniglio davvero dovresti prima acchiapparlo e non ci riusciresti senza un'arma. O vuoi comprarlo vivo al mercato che disprezzi?spero di no... quindi, purtroppo, per me tu sei come un cacciatore... soprattutto perchè dici che ti piace la tua caccia. Perchè, purtroppo, dici che ti piace.

Ed è questo piacere nell'uccidere che non potrò mai capire... sai. So che è necessario, almeno per me, ma non deve essere piacevole, spero che per chi uccide gli animali che mangio io sia un lavoro. Magari anche poco piacevole.

Spero che tu sia riuscito a capire il mio punto di vista...e spero, in nessun caso, di averti offeso. Non era mia intenzione.

P.S.se scrivi un post lungo salvalo prima, se no ti ricapita quello che è successo stavolta




Alt un minuto, io non provo piacere nel mero atto di uccidere, per niente. Spesso e volentieri quando mando a segno un dardo mi dispiaccio per il pesce e penso al gran regalo che natura mi ha donato, nel poterlo catturare...un animale così meraviglioso ed astuto con la quale mi sono misurato e sulla quale ho avuto la meglio non è un trofeo, ma una preda. C'è molto rispetto anche nell'uccidere se si conosce il valore di ciò cui si toglie alla vita.
A darmi piacere è la fusione con l'ambiente, l'accettare le sue regole ed il misurarmi con esse. Paragonarmi ad un cacciatore bolso ed ignorante che impugna un arma da fuoco ed ammazza un imerme erbivoro a 200 metri di distanza non è corretto. Io per avvicinarmi alla mia preda devo operare esattamente come un qualsiasi altro predatore di posta marino...come dici tu, prova a convincere una rana pescatrice ad inseguire un merluzzetto in acqua aperta...non è il suo campo. Non ne ha le doti.
Il mio arbalete colpisce a meno di due metri di distanza, lancia una freccia d'acciaio che spesso è più lenta del pesce in accelerazione ed in più va brandita in acqua, i pesci captano le vibrazioni degli elastici che la armano e riconoscono come pericolo quddetta vibrazione.
Una doppietta da caccia abbatte un passero a 20 metri di distanza creando una rosa di pallini larga un metro e mezzo ed è infinitamente più veloce del passero.

Ma sopratutto, è ciò che mi spinge in mare a differenziarmi da un cacciatore...
Il discorso che fai sulla pesca in apnea lascia dedurre che tu non conosca minimamente le meccaniche della pesca in apnea, le capacità dell'apneista in immersione e la biologia complessa dei pesci, capaci di captare il battito del cuore umano a 40 metri di distanza; è ciò ben diverso dal quadro del cacciatore terrestre, sempre in dominanza della ntura in cui si muove e sempre a suo agio, con la possibilità di respirare e nascondersi totalmente alla preda.


Come dicevo poc'innanzi, è la sfida a darmi piacere, trovarmi nel posto dove mi trovavo milioni di anni fa a fare le stesse cose...certo, la tecnica limitata di cui dispongo sopperisce solo in parte alle modifiche che millenni di vita all'asciutto hanno lasciato nel mio corpo, ma occupare il mio spazio nella natura non ha prezzo.


Uccidere è doloroso, ma è il dolore che devo portare, sopportare e capire se voglio mangiare pesce...


Quanto al coniglio, sono sicuro che la necessità della fame mi permetterebbe di catturarne anche a mani nude.
[Modificato da _Kitsune_ 17/02/2010 20:41]