domanda strana...
non so da che verso prenderla...
Ma sì, a pensarcii bene mi piace tantissimo, anche più del giorno. Adoro il cielo stellato e i richiami degli uccelli notturni, e anche il canto di grilli e cavallette mi piace tantissimo.
La notte intesa come...come notte in città, tipo discoteche, pub e cose del genere invece proprio no. Non è il mio ambiente, e siccome se non mi sento a mio agio poi corro il rischio di rovinare la festa agli altri molto spesso faccio l'asociale e rimango a casa.
Ma la notte, quella vera, quella che ha creato la Natura,e non quella creata dagli uomini mi piace proprio tanto
la persona che scrive dopo di me è allergica a qualcosa?
(pure io faccio domande strane...è che io sì, sono allergica e molto a tutti i tipi di piante ma dove c'è l'asfalto non ci sto lo stesso)
[Modificato da Akyaky 26/04/2007 22.58]
Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.
Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"
Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli
Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè