"Forum amici del Regno Perduto"

[Zensunni Sietch] [L'Impero] [Il Palazzo del 2000] [m'Arte] [Figurati!]

Olive e Olio di Sicilia

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Per chi ha perso un amico

Ultimo Aggiornamento: 10/07/2012 11:15
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.436
Sesso: Femminile
15/07/2009 20:19
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Eccomi. Questo argomento, del come e perché gli animali percepiscono la morte, mi è sempre stato particolarmente a cuore, e il perché lo dico subito… la scienza, che dovrebbe portare luce sul nostro modo di percepire il mondo, quando si tratta di questo argomento… o anzi, quando si tratta di animali in generale… si comporta come se avesse le bende sugli occhi.

Me l’hanno detto tante e tante volte, gli illustri professori, soprattutto a Milano, in etologia. Gli animali non riescono a percepire la morte. Eh? Ma io dico, sono forse ciechi?
No, o almeno non più di Cartesio quando secoli fa diceva che aveva scientificamente provato che gli animali non percepivano dolore. E tutti gli altri esimii scienziati dietro di lui… tutti con le bende sugli occhi, quando un qualunque contadino su questo argomento avrebbe avuto più ragione di loro, quando alle folle che si radunavano ad esempio nei mercati all’aperto era lampante che non era così, sarebbe bastato solo osservare la reazione di un cane cui era stata pestata per sbaglio pestata una zampa.
Vogliono sapere spiegare gli animali a noi povera gente comune, questi signori… e nemmeno riescono a vederli, dall’alto di tutte le loro scienze. [SM=x1169393]

Andiamo al dunque. Per motivi che purtroppo non erano di svago ho dovuto approfondire anni fa gli studi su di un pittore che si chiama Francis bacon, sono certa che lo conoscerete… non come me, che non sapevo nulla di lui e francamente ancora adesso vivrei bene anche senza averlo incontrato così bene nel corso del mio cammino. Questo pittore dipingeva soprattutto grossi pezzi di carne. Brani di carne. In pratica, perdonatemi la spiegazione troppo semplicistica, voleva trasmettere all’umanità il messaggio che noi siamo carne da macello e basta. Famosi i suoi vitelli a pezzi sui crocefissi. Perfino il nostro Dio, è stato carne da macello. Dunque Bacon frequentava molto quelle assurde anticamere d’inferno (detto da una persona che non è vegetariana e non crede di diventarlo) che sono i mattatoi. In particolare, lui aveva una graziosa abitudine… fotografava l’espressione di un bovino nell’istante in cui vedeva morire il compagno davanti (sapete che funziona il tutto a catena, chi sta dietro vede macellare chi sta davanti). Aveva centinaia di fotografie di bovini che si stavano nell’istante dello scatto rendendo conto… di dover morire. Sfido chiunque a non trovare la morte in quegli sguardi. Non la visione di una sofferenza atroce: no. La consapevolezza della morte. Foto come queste sono reperibilissime in rete, così come video di animali che appena vedono la fine che faranno cercano di scappare. A me questa pare una gran prova, pur riconoscendo quanto non sia scientifica. Se non ci di mezzo sono numeri, o formule chimiche, pare proprio che nemmeno uno sguardo che parla possa essere sentito.

Parliamo ora dei nostri animali domestici. Io non so se chi afferma che gli animali non hanno un concetto di morte ha mai avuto un animale domestico che si è trovato di fronte a questa. Alla propria morte, o alla morte di un compagno. Se l’abbia… mai osservato sul serio, senza la benda sugli occhi delle opinioni che impone la scienza intendo. Comunque, non è forse successo proprio di recente un fenomeno che ha colpito i media (anche se un fenomeno per nulla nuovo a dir la verità)? I gatti negli ospizi, o negli ospedali, che si avvicinavano al letto del malato che era prossimo a morire, e non si spostavano. Sembrava addirittura fosse un sesto senso, ovviamente non lo era, ma di certo era chiaro che questi animali comprendessero che queste persone dovevano morire. E non si avvicinavano perché erano molto sofferenti!!!! Molti malati negli ospedali sono molto sofferenti senza essere prossimi alla morte.
I cani stanno sempre vicini al letto di morte dei loro umani. Questo avveniva soprattutto un tempo, quando le persone morivano nelle loro case. Ed era risaputo che era molto pericoloso tentare di allontanare un cane dal padrone che moriva… anche il cane più docile poteva divenire aggressivo. Cosa che non succedeva se il padrone era a letto malato.
Inoltre sono stati molti i cani che alla morte del loro umano sono rimasti vicini alla sua tomba, spesso per anni. Certo, sentivano il suo odore. Ma vi garantisco che se voi foste seppelliti vivi sotto le macerie il vostro cane sarebbe il primo che scaverebbe per riportarvi in superficie. Si è mai sentito, invece, che questi cani nei cimiteri pur sentendo l’odore del padrone scavino? A me pare di no.

Si parla tanto di cani e gatti, ma ho la fortuna di conoscere bene anche conigli e cavalli. Animali erbivori. Prede. Animali predati, costretti continuamente a stare a contatto con il loro predatore più temibile e imprevedibile. Logicamente hanno un comportamento molto diverso dai nostri "alleati" cacciatori. Già, perchè in loro domina... costante e tremenda... la paura di morire.
Questi animali non hanno paura di essere sgridati, di essere picchiati, di non soddisfarci... no, chi li conosce bene lo sa e tanto. Loro hanno paura di essere uccisi da noi.
Quindi sanno che devono morire.
Perchè io (e molti altri come me) dico che questa non è paura di soffrire? è semplicissimo purtroppo. Pansate ai cavalli spaventati. I cavalli spaventati "impazziscono". La loro follia è leggenda. Si buttano contro i recinti, si spaccano le zampe per cercare di fuggire, si feriscono gravemente, si uccidono. Sì, si uccidono. Si ammazzano per cercare di sfuggire a ciò che nella loro testa è morte. Morire per sfuggire alla sofferenza è del tutto insensato per un animale tanto intelligente... morire nel tentativo di fuggire alla morte... invece ha giù tutto un altro senso ai loro occhi.

Molti animali, sentendo avvicinare la morte, si allontanano dai loro simili... è risaputo.

Come giustamente diceva fabio, gli elefanti modificano le rotte dei loro viaggi per andare nei loro cimiteri. E accarezzano le ossa degli altri elefanti morti, e non lo fanno con le ossa di nessun altro animale. Abbiamo le bende sugli occhi fino a questo punto?

Non spenderò neanche una parola sugli animali nei circhi. Antonio, essendo un appassionato di comportamenti animali sicuramente saprai che nessun comportamentalista si mette a studiare (per trarrre conclusioni che riguardano gli animali in genere)animali rinchiusi, addirittura maltrattati e costretti ad una vita del tutto innaturale! Soltanto la prigionia altera irreversibilmente il comportamento di un animale, anche se dura poco, anche se l’animale viene poi liberato. Non si riportano mai esempi di animali in cattività per sostenere tesi che riguardano il comportamento degli animali “in generale”. Il comportamento degli animali si studia su bestie libere e nel loro habitat, sono certa che lo saprai anche meglio di me. In cattività, e a seguito di maltrattamenti, sono frequenti dei comportamenti patologici, che nulla hanno a che vedere con i comportamenti "normali" degli animali.

Adesso so quale sarà lo sviluppo successivo... agli occhi dello scienziato e dello studioso, illuminato e razionale, tutto questo mio discorso non vale niente... e verrà liquidato con un "tu umanizzi gli animali".
Perchè piace, a queste persone con la benda sugli occhi, dire che i comuni mortali umanizzano gli animali.

Ma no, signore. Mi spiace deludervi, è un errore che io nella vita non ho mai fatto, e mi guardo bene dal farlo, perchè gli animali io li adoro. Proprio per la loro diversità dall'uomo.

Adesso scriverò una cosa prettamente scientifica, anche se molto semplice. Ed è anche una cosa che si sa da tempo. Studiando l'anatomia la si impara a scuola, tranquillamente, sono cose già studiate e scoperte. Il bulbo è la parte più antica del nostro cervello. Lo sappiamo tutti, vero? Questo vuol dire che è la parte che abbiamo in comune con la maggior parte degli animali, anche con quelli che consideriamo "meno evoluti" (anche questa del meno evoluti è una stupidaggine colossale; sono "evoluti diversamente"; ma lo dico tanto per capirci). E' dal bulbo che nascono le emozioni e quelle cose che consideriamo tanto umane, che chiamiamo SENTIMENTI. Da lì nasce il "pathos" degli antichi greci. Da lì viene la "sim-patia", il provare emozioni insieme. Da lì viene anche l' "em-patia" la capacità di sentire le emozioni di un altro individuo. Sono tutte cose che gli animali hanno, perchè anatomicamente la loro parte di cervello che si occupa delle emozioni è identica alla nostra.
E' la parte che li frena, i sentimenti (la corteccia) che in noi è moolto più sviluppata! Non è certo il sentimento di carità cristiana (empatia...) che ci differenzia da loro ma quella che chiamiamo "ragione" (per me, anche a torto).

Dunque il nostro cavallo o il nostro cane capiscono se qualcosa ci turba lievemente; possono farlo, ne hanno gli strumenti...non dovrebbero dunque capire che cosa proviamo noi (o i loro compagni) quando stiamo morendo, tanto da crederci o crederli vivi successivamente??????e perchè???

Io credo che, davvero, questa benda nera bisognerebbe toglierla ed avere un pochino più di umiltà nei confronti di queste creature... che sono tutto, tranne che più stupide di noi, anche se ci teniamo per puntiglio a dimostrare il contrario.

Scusatemi se mi sono dilungata.



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:12. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com