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21/05/2008 14:20 | |
(ANSA) - LONDRA, 20 MAG - Sono 3 volti piu' grandi degli antenati e vivono nell'isola di Gough, a 2.000 miglia dalle coste del Sud Africa: sono supertopi carnivori. Grazie al cambio di dieta questi topi si sono evoluti. Il topino e' divenuto un colosso, carnivoro, e durante la notte sferra attacchi mortali a cuccioli di albatros che pesano anche 10 chili. Considerando che il peso medio del topo gigante e' 35 grammi, e' come se un gattino si lanciasse contro un ippopotamo. |
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21/05/2008 14:35 | |
La natura riserva continue sorprese... "La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"
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22/05/2008 16:38 | |
Pare che non fossero presenti predatori su quest'isola, quindi che gli uccelli l'abbiano scelta come zona di nidificazione.
Praticamente l'uomo li ha confinati sull'isolotto e non si tratta solo degli albatro, ma di un sacco di altre specie a rischio.
Beh, 150 anni fa l'uomo ha accidentalmente introdotto sull'isola dei topini, che si specializzati nella caccia ai nidiacei.
Ora si parla di intervenire per derattizzare la zona con degli elicotteri, ovviamente non si tiene conto delle conseguenze che le sostanze chimiche potrebbero avere suglio uccelli.
Amche qui c'entra l'intervento umano, come quasi sempre e fuori luogo!
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22/05/2008 21:42 | |
Caspita! Non l'immaginavo tutto questo, pensavo fosse una specie evolutasi col tempo, evolutasi naturalmente, non di animali introdotti in un habitat non loro, che oltretutto è un habitat forzato!
"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"
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23/05/2008 10:24 | |
Questo è l'articolo completo.
21/5/2008 - LA STORIASupertopo carnivoro fa strage di uccelli sull'isola di GoughI roditori si sono evoluti, mentre gli uccelli come l'albatross sono indifesi.
Erano dei topolini di campagna quando 150 fa, dai vascelli dei balenieri, sbarcarono insieme agli uomini sulla remota isola di Gough, poco più di uno scoglio gettato a 2000 miglia dalle coste del Sud Africa - parte dell’arcipelago di Tristan da Cunha, la più isolata tra i territori d’oltremare della corona britannica.
Ma grazie al cambio di dieta, si sono evoluti in topi tre volte più grandi degli antenati. Se in Europa si cibavano di piccoli insetti, infatti, sull’isola di Gough hanno trovato un ben più consistente companatico: gli ultimi nati di specie d’uccello rarissime, che sull’isola, nel corso dei millenni, avevano trovato l’ambiente adatto alla riproduzione.
Ora questo topo è divenuto un colosso, carnivoro, e durante la notte sferra attacchi mortali a cuccioli di albatros che pesano anche 10 chili (nella foto tratta dal sito del Guardian, il topo con i resti di un albatross). Considerando che il peso medio del topo gigante è 35 grammi, è come se un gattino si lanciasse contro un ippopotamo. Sembra un paradosso ma non lo è: cuccioli e genitori, infatti, non sono «programmati» a difendersi da questo tipo di predatori che fino a poco tempo fa, per gli standard di madre natura, mancavano del tutto nell’habitat di Gough. I piccoli quindi vengono divorati vivi dai voracissimi topi. «Il più grande santuario riproduttivo per le specie rare d’uccelli sta scomparendo»: è il grido d’allarme lanciato dalla Royal society for the protection of birds, l’associazione ambientalista britannica per la protezione dei volatili. Le cose stanno peggiorando, sull’isola«, ha detto al ’Guardian’ Geoff Hilton, ricercatore della RSPB, »e senza aiuti Gough potrebbe perdere la maggioranza dei suoi uccelli marini«.
Al momento, secondo le stime di ’Birdlife International’, circa il 60% di specie d’uccelli presenti sull’isola morirebbe, a causa degli attacchi dei topi, senza lasciare il nido. »È una catastrofe«, ha detto ancora Hilton. »I cuccioli di albatros pesano anche 10 chili - ha proseguito - e sono completamente indifesi poichè a Gough non esistevano mammiferi predatori: sembra incredibile che un topo possa attaccare un animale di questo tipo ma questi cuccioli sono praticamente delle grosse sfere di grasso, incapaci di difendersi«.
La richiesta degli ambientalisti è che la Gran Bretagna, sostanzialmente padrona dell’isola, si muova per cercare di risolvere il problema. Esperimenti simili sono stati condotti su isole neozelandesi e australiane, derattizzate grazie all’uso di elicotteri. L’operazione, secondo le stime della Rspb, dovrebbe costare circa 3.65 milioni di euro.
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