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Diritti agli animali:mutua e cimiteri

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2008 18:55
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04/12/2008 09:05
 
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«Diritti ai cani: hanno un'anima»
Francesca Martini, sottosegretario leghista: mutua e cimiteri. «Non è giusto che solo i ricchi possano permettersi un cane»

Francesca Martini (LaPresse)
MILANO — «Un tempo, anche delle donne si diceva non avessero un'anima. Ebbene, un giorno apparirà evidente che non solo uomini e donne, ma anche i nostri amici animali hanno un'anima. Nell'attesa, faremo in modo che i cani possano essere seppelliti in un luogo pubblico». Già ora, grazie a Francesca Martini — veronese, leghista della prima ora, sottosegretario alla Salute — i cani sono stati riammessi sui treni e redenti dalla «lista nera» stilata dai precedenti governi, di destra e di sinistra.

Ma non solo rottweiler e pittbull hanno trovato la loro madrina. «E il povero Birillo, il cavallo delle botticelle morto al Colosseo dopo quattro ore di agonia? E i suoi amici stramazzati per il caldo quest'estate in piazza di Spagna? I cani abbandonati, quelli destinati ai combattimenti, quelli lasciati senza cure?». Da qui l'idea per l'ennesima riforma sanitaria: la mutua per i cani poveri. «Non è giusto che solo i ricchi possano permettersi un cane. C'è una proposta bipartisan, appoggiata anche da sinistra, per dare alle persone sole e alle famiglie disagiate pacchetti sanitari gratuiti per la salute dei loro piccoli amici». L'idea base della Martini è che «non esistono cani cattivi. Esistono cani impegnativi».

Impegnativi? «Per le masse muscolari, per i principi etologicamente innati. Cani addestrati da millenni a difendere il territorio, cioè la casa, e il padrone. Le liste nere non servono, anche perché comprendono cani che non ho mai visto in vita mia, tipo il perro de presa». Perro? «Cane spagnolo da combattimento. Il punto è questo: responsabile dev'essere sempre il padrone. Quindi: patentino, come in Francia. Obbligo di guinzaglio in città. Microchip per ogni cane, compresi i vaganti, su responsabilità del sindaco: nascerà così l'anagrafe canina. Gli abbandoni diminuiranno. I canili non saranno più luoghi di tortura, come quello di Campobasso dove 520 amici hanno 20 centesimi di cibo al giorno, ma orfanotrofi dove adottare». Quando poi la Martini ha letto sul Corriere che Trenitalia non avrebbe più preso a bordo cani sopra i sei chili, si è mossa subito. «Sono andata dall'ad Moretti, in rappresentanza dei sei milioni di proprietari di cani. Mi hanno spiegato che il timore sono i parassiti, in particolare le cimici. Ma i cani non hanno le cimici! Al più, le zecche; ma saranno cinque casi in tutto. Così abbiamo raggiunto un accordo: cani ammessi nell'ultima carrozza sugli Intercity e nelle piattaforme tra i vagoni sui regionali, con la possibilità di prenotare uno scompartimento tutto per loro». Anche i colleghi ministri sono stati coinvolti: «Con la Brambilla lavoriamo a pacchetti turistici con alberghi e ristoranti ospitali con i cani. Con Frattini presenteremo un piano a tutela dei cani importati: non si ha idea di quante sofferenze si infliggano ai poveri beagles... ».

La Martini — veronese, 46 anni, parlamentare dal 2001 al 2006, poi assessore regionale alla Sanità in Veneto al posto di Tosi, di cui ha promosso la moglie a caposegreteria — ha fama di leghista chic: alta, bionda, di famiglia altoborghese, elegante al punto da essere contesa dagli stilisti alla sfilata romana per gli orfani dello tsunami (gennaio 2005: la Martini in abito scollato rosso tiziano. Quest'anno alla prima di Montecitorio arrivò con tacco 10). «A parte che sono dimagrita di dieci chili, questo falso pregiudizio dipende da voi, che considerate i leghisti tutti rozzi, e tutti maschi. La mia è una secolare famiglia di medici e farmacisti, ma non di baroni e benestanti: l'impegno sociale è un fatto di sangue, i nonni nelle farmacie del Polesine davano la penicillina in cambio di sei uova. Sono entrata nella Lega nel '91 e non ho mai smesso il lavoro di base. D'estate, le feste: Illasi, Sommacampagna, Montecchia di Crosara. Ora, le cene di Natale: Velo Veronese, Mozzecane, Cavalcaselle... In settimana al ministero lavoro 14 ore al giorno, anche perché mica mi occupo solo di cani: ho la delega al rientro del deficit sanitario, al rapporto con le Regioni, con l'Europa...». Le resta tempo per numerose polemiche. Contro i seni al silicone: «Ci vuole un'anagrafe anche per le protesi mammarie. Vi ricorrono pure le giovanissime, senza sapere quanto durano, senza conoscere le difficoltà diagnostiche e i problemi con l'allattamento... I seni sono legati alla procreazione, non sono due cose appese lì». Contro i ristoranti cinesi: «Pericolosissimi. Si pensi alla frode mondiale sul latte alla melanina, che risulta ricco di proteine e invece è fatto col veleno ». Contro Sabrina Ferilli: «Eccessiva la sua presenza sulla tv di Stato», disse ai tempi del referendum sulla procreazione assistita. Contro i rom: «In via Mazzini a Verona ho fatto arrestare una donna che sfruttava un bambino di pochi mesi. Il giorno dopo era libera». Sul caso Eluana: «Su questa come su molte altre cose la penso come la Chiesa. Nessuna struttura pubblica ha il diritto di spegnere una vita».

I pettegolezzi sul rapporto con il capo, che circolano nella Lega come in ogni struttura autocratica, li aggira definendo Bossi «un grande amore. Politico». Poi ci sono i grandi amori. Canini. «La prima si chiamava Lilli ed è stata con me per 12 anni, insieme con una tartaruga, un pappagallo, altri uccellini, scoiattoli, conigli. E stavamo in centro». Ora di cani ne ha due: «Margot, una barboncina, e Tommaso, il mio bambino. Un trovatello. Raccolto all'uscita dell'autostrada». Bastardino? «Meticcio, prego».

Aldo Cazzullo
01 dicembre 2008

dal Corriere della Sera


Ecco... volevo scrivere che a me il personaggio non piace molto. Ma l'idea della mutua per gli animali... finalmente qualcuno ne parla!



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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04/12/2008 18:55
 
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Mmh... descritta così, come nella seconda parte dell'articolo, comprendo che non ispiri un'eccessiva simpatia: una signora dell'alta società, dedita molto, troppo, all'apparenza.
Ma penso che sia un caso in cui bisogna guardare a ciò che di buono questa persona sta facendo, al di là dell'ideologia politica.
Forse è vero che nei confronti di certe persone tendiamo a valutare per mezzo di stereotipi... è la società stessa che ci porta a questo atteggiamento.
Credo che a tu per tu non mi ci troverei proprio, ma apprezzo molto il suo operato; e potrebbe anche essere vero che non è una persona classista come verrebbe da pensare.
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